Ha dell’incredibile la vicenda che sta avendo luogo in Arkansas, dove 8 condannati a morte sono stati temporaneamente “graziati” dopo il ricorso di alcune case farmaceutiche. Tutto era iniziato quando il governatore repubblicano Asa Hutchinson aveva manifestato l’intenzione di accelerare le pratiche d’esecuzione di 8 detenuti in ragione della scadenza ormai prossima del midazolam, uno dei tre farmaci utilizzato per le iniezioni letali. A questo punto, come riportato da La Repubblica, a portare i documenti in tribunale erano state le due case farmaceutiche Fresienus Kabi e West-Ward Pharmaceutical, mentre la Pfizer aveva denunciato che l’Arkansas aveva acquistato a sua insaputa un proprio farmaco per eseguire le condanne a morte. Intenzione del governatore Hutchinson era mettere a morte 8 persone nel giro di 10 giorni, stabilendo così un record di esecuzioni da quando nel 1976 la Corte Suprema ha autorizzato la pena capitale. La prima sospensione da parte dei giudici, però, è arrivata lo scorso 6 aprile, quando il tribunale ha concesso almeno un altro mese di vita ad uno dei condannati. Un altro detenuto è stato graziato per infermità mentale, mentre altri 6 sono stati salvati – per ora – dal giudice federale. Gli otto uomini che rischiano di finire nel braccio della morte sono di età compresa tra i 38 e i 60 anni e accusati perlopiù di aver compiuto stupri e omicidi aventi come vittime soprattutto delle donne. E mentre le associazioni dei diritti umani si battono per salvarli, il popolo dell’Arkansas – che dal 2005 non fa uso della pena capitale- dai sondaggi sembra in gran parte favorevole all’esecuzione dei condannati, se a morte o all’ergastolo è ancora da stabilire…



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