La storia dei Romanov, la seconda dinastia imperiale russa, è una delle più interessanti e controverse degli ultimi secoli. Al centro della nuova puntata di Ulisse, il programma di Rai3 condotto da Alberto Angela, le vicende della famiglia imperiale russa, dalla sua ascesa fino al suo misterioso sterminio, saranno ripercorse le principali tappe che segnarono la storia dei Romanov, con maggiore attenzione all’ultimo zar Nicola II. Figura emblematica e dalla duplice faccia, così come emerso dagli appellativi assegnatili nel tempo: “Nicola il pacifico” durante gli anni del regno, “Nicola il sanguinario” per la letteratura sovietica comunista. La dinastia dei Romanov regnò fino al 1917: molti di loro trovarono la morte dopo la Rivoluzione d’ottobre a opera dei bolscevichi, mentre altri riuscirono a trovare rifugio all’estero. La fine di Romanov fu oltremodo tragica quanto misteriosa: Nicola II e tutta la sua famiglia fu fucilato a Ekaterinburg, fatto a pezzi e bruciato dai bolscevichi. Anche gli altri componenti della famiglia furono destinati a subire la medesima tragica fine: dalla moglie Alexandra Feodorovna ai cinque figli: Olga, Tatiana, Maria, Anastasia e il piccolo Aleksei.



Il massacro dei Romanov, consumatosi in una notte di luglio del 1918, è entrato di diritto nelle pagine della storia mondiale per la sua efferatezza. L’intera famiglia di Nicola II, ultimo zar russo, fu giustiziata per volere di Jakov Michajlovic Jurovskij. Proprio la figura di Nicola II, salito al trono nel 1894 si rivelò emblematica: oltremodo riservato, dotato di estrema fede, insicuro e spesso influenzato dalla moglie, non riuscì fino in fondo a dimostrarsi all’altezza del Paese, in un momento storico molto difficile. Siamo nel periodo della prima guerra mondiale e la Russia si trova in condizioni critiche e di estrema povertà. Costretto ad abdicare, lo zar e la sua famiglia furono arrestati e deportati a Tobolsk e successivamente a Ekaterinburg, dove rimasero prigionieri per 78 giorni. Alla fine furono giustiziati dai bolscevichi per paura che potessero essere liberati dagli avversari, e ne distrussero i corpi affinché non fossero più trovati.



Atrocità e mistero aleggia attorno alla fine della dinastia dei Romanov: a distanza di quasi un secolo dal massacro di Nicola II e della sua famiglia ci si domanda ancora quale fosse l’esatto numero degli assassini dello zar. “Russia Oggi” negli anni scorsi ha indagato sull’identità e le vite dei giustizieri dell’ultimo erede e della sua famiglia. Secondo una delle numerose versioni furono 8, secondo un’altra 11, quante le vittime del massacro. Negli anni emersero due nomi: Jurovskij e Medvedev-Kudrin. Ritenuti i principali assassini, i due scrissero le proprie memorie nelle quali raccontavano nei minimi dettagli la notte drammatica della fucilazione, entrambi fieri del ruolo che avevano ricoperto. Ma quella dei Romanov è anche una fine avvolta dal giallo. Da anni aleggia nell’aria una domanda: sono davvero morti tutti? Anastasia, figlia dello zar, scampò davvero alla morte? Dopo il ritrovamento nel 1990 di alcune ossa in un bosco nei pressi di Ekaterinburg e dopo gli opportuni accertamenti, si giunse alla conferma che i resti trovati appartenevano senza ombra di dubbi a Nicola II, alla moglie Alexandra ed a tre dei figli. All’appello mancavano quelli del giovane erede al trono di Maria o Anastasia. Il colpo di scena, come rivela IoDonna.it, avvenne nel 2007 in seguito al ritrovamento dei resti di Aleksei e di una delle sorelle, Maria. Ma che fine ha fatto invece Anastasia? E chi è realmente la donna che dichiara di essere la figlia dell’ultimo zar?

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