Almeno 68 bambini e 13 donne sono le vittime dell’attentato terroristico che ieri ha colpito un convoglio di pullman che stava evacuando profughi, in fuga da Aleppo. Lo ha annunciato l’Osservatore siriano per i diritti umani (Ondus), secondo cui il bilancio dell’attentato è di 126 morti. Oggi sono riprese le operazioni di evacuazione dei civili. Secondo le prime ricostruzioni, l’esplosione è stata causata da un autobomba guidato da un kamikaze che si è scagliato contro l’assembramento di civili evacuati dalle località assediate in Siria. Il pick-up era atteso per la distribuzione di cibo e bevande. Le immagini diffuse mostrano diversi corpi senza vita a terra, tante auto in fiamme, scene di disperazione e urla di feriti e soccorritori.



Ci lascia nel giorno di Pasqua un grandissimo del giornalismo italiano. E’ infatti morto Piero Ottone all’età di novanta due anni. Era stato a lungo direttore del Corriere della Sera ed editorialista di punta della Repubblica. Era noto per un giornalismo considerato dalla critica ”nudo” e cioè privo di preconcetti e sempre in linea con i suoi pensieri. Lo stesso Piero Ottone infatti amava spesso ribadire un concetto e cioè che era sempre stato sé stesso nei suoi articoli così come quando interpellato per via orale. Come ricorda la Repubblica, nella sua versione online, Piero Ottone sottolineava: “Mi ricorderanno solo perché feci scrivere Pasolini in prima pagina e licenziai Montanelli”. Non può essere così perché questo splendido giornalista in carriera è stato un esempio per tutti. Nacque a Genova nel 1924 iniziando la sua vita professionale ne Il Corriere Ligure. Nel 1945 poi il passaggio a La Gazzetta del Popolo e un sodalizio con Massimo Caputo. Da quel momento decide di cambiare il suo cognome, Mignanego, perché suona male e prende quello di sua madre, Ottone appunto. Sarà corrispondente da Londra per La Gazzetta e da Mosca per il Corriere fino a che nel 1968 diventerà direttore del Secolo XIX. Una lunghissima carriera da ricordare nel giorno in cui ci lascia forse troppo presto perché sentivamo ancora la necessità della sua saggezza. (agg. di Matteo Fantozzi)



La Corea del Nord ha fallito il lancio di un nuovo missile balistico, secondo quanto afferma il comando militare della Corea del Sud, successivamente trovando riscontro da fonti del Pentagono. L’escalation tra Usa e Corea del Nord ha subito una accelerazione negli ultimi giorni e da più parti si era paventata l’ipotesi di un test nucleare in queste ore che avrebbe costituito il sorpasso della linea rossa imposta da Washington per evitare la guerra, o quantomeno un raid preventivo di rappresaglia per portare nuovamente all’anno zero la ricerca bellica non convenzionale di Pyongyang. Nella notte questo ulteriore esperimento da parte delle forze armate nordcoreane potrebbe aver spinto Donald Trump a considerare di pianificare l’attacco. Certo questi giorni sono molto particolari per i nordcoreani, dato che siamo nel pieno delle celebrazioni del 105 anniversario dalla nascita del fondatore dello Stato (e nonno dell’attuale leader Kim Jong-Un). Le intelligence americana e della Corea del Sud sono ancora intente a capire quale tipo di missile sia stato testato, anche perchè durante la parata era stato fatto sfilare un vettore non ancora identificato. In ogni caso secondo le ricostruzioni diffuse, il missile è esploso poco dopo il lancio avvenuto nei pressi del porto orientale di Sinpo. Nonostante la notizia di un test nucleare previsto in queste ore sia confermata, non sembra che sia avvenuta o che questo lancio missilistico sia direttamente correlato a questo esperimento.



Ennesima strage nella città di Aleppo, città nella quale oggi pomeriggio un’autobomba è stata fatta saltare in un area di servizio. Il bilancio gravissimo e soggetto sicuramente ad aumentare, ed è figlio del luogo scelto dall’attentatore, l’area era infatti usata dai cittadini che scappano dalle zone di guerra per operare il cambio di autobus. Lo scoppio a quanto riferiscono i primi soccorritori è stato “apocalittico”, con una lunga colonna di fumo nero che si è levata dal luogo dell’attentato. Sul luogo dello scoppio, Rashideen, si sono immediatamente portati decine di mezzi di soccorso, con le operazioni rese difficili dalle tante persone, oltre 5.000, che stazionavano in zona. Non si conoscono se tra le vittime dell’attentato ci siano dei cittadini stranieri, la zona è infatti base di operazione per il personale delle ONG che portano aiuto agli sfollati.

Non accenna a placarsi la tensione nella penisola coreana, dove oggi durante la sfilata per la festa nazionale per la “Giornata del sole”, il regime di Kim Jong-un ha voluto dare sfoggio della sua potenza militare. Nella notte italiana infatti per le strade di Pyongyang sono sfilate le forze armate del paese, con molti missili balistici, anche intercontinentali, fatti visionare dalle telecamere del regime allo scopo di dare un avvertimento ai “nemici imperialisti”, Giappone e America per prime. Nel contesto della manifestazione il dittatore Kim Jong non ha voluto rilasciare interviste, ha parlato però alle telecamere il secondo in comando del regime, Choe Ryong. L’alto ufficiale ha sottolineato che il suo paese è pronto alla “guerra totale” contro i nemici della patria, guerra che non esclude il ricorso a quelle armi nucleari che sicuramente nei prossimi giorni saranno testate ulteriormente.

Un bimbo di soli 2 anni è morto in questa vigilia di Pasqua in un tragico incidente avvenuto alle porte di Palermo. Il piccolo mentre si trovava con i genitori in una villa è infatti caduto in piscina, durante un attimo di disattenzione del padre. Il genitore anche se, a quanto da lui stesso dichiarato, si è immediatamente tuffato, non è riuscito a riportarlo a galla in tempo. Subito trasportato all’ospedale pediatrico “Cervello”, il piccolo è deceduto dopo il ricovero, troppo infatti il tempo in cui il suo piccolo corpo è rimasto senza respirare. Sull’episodio indagano i carabinieri, che in queste ore stanno sentendo ad atti i genitori, genitori comprensibilmente distrutti dal dolore.

Grazie ad una doppietta di Higuain e al contestuale pareggio della Roma, la Juventus si porta a più otto dalle inseguitrici e di fatto mette le mani sul sesto scudetto consecutivo. Nessun problema per Allegri che nonostante le seconde linee schierate raggiunge il massimo risultato con il minimo sforzo, unica apprensione un leggero infortunio a Paulo Dybala reduce dall’allungamento di contratto, l’argentino è dovuto uscire anzi tempo per una distorsione della caviglia, in forse la sua partecipazione all’attesa sfida contro il Barcellona. Nella serata invece il Napoli supera 3-0 agilmente l’Udinese, dopo un primo tempo complicato, e si porta a meno due punti dalla Roma di Luciano Spalletti riaprendo la lotta per il secondo posto.

Venerdì è stata una giornata storica in casa rossonera perché c’e’ stata la presentazione ufficiale del nuovo presidente cinese che ha dichiarato di avere il dovere di portare il Milan ai massimi livelli. A svelare le linee guida della nuova società, l’amministratore delegato Marco Fassone è apparso deciso e con le idee molto chiare sulle ambizioni del nuovo presidente cinese. Una vittoria permetterebbe di aumentare sin da subito i fatturati e dopo aver assicurato i più scettici sulle forze economiche della cordata che avrà il compito di riportare il Milan a competere su ogni fronte, Fassone ha sciolto ogni dubbio sulla panchina confermando Montella e promettendo il massimo sforzo per blindare il talento Donnarumma che ha tutta la stima, il supporto e l’apprezzamento del dottor Fassone. Mettere in sicurezza i gioielli della rosa ed assicurarsi un calcio di primo piano sfruttando al meglio i 150 milioni di euro messi a disposizione della nuova società cinese puntando su calciatori di primo livello come Cesc Fabregas e Pierre-Emerick Aubameyang, attaccante del Borussia Dortmund. Intanto sono arrivate anche le prime emozioni dal campo con un derby riacciuffato al minuto 97 di una partita dove si era andati sotto di due reti. Sicuramente è stato un inizio che sarà difficile da dimenticare.