Si è conclusa alle 12.30 circa la recita del Regina Coeli in piazza San Pietro con Papa Francesco in questo lunedì dell’Angelo romano: parole attese dopo gli ultimi orrori di questi giorni e che sono suonate come una continuazione in un unico argomento con le omelie della Veglia Pasquale e della benedizione Urbi et Orbi di ieri pomeriggio. Il Pontefice ha voluto insistere sul valore “salvifico” per tutti i cristiani e gli uomini della resurrezione del Cristo. «Sì, perché Cristo è vivo e operante nella storia per mezzo del suo Santo Spirito: riscatta le nostre miserie, raggiunge ogni cuore umano e ridona speranza a chiunque è oppresso e sofferente»: tragedia, tribolazioni e sofferenze, quanto viene vissuto come estremo dolore nel mondo di oggi secondo il Papa va “investito” della novità di annuncio di Gesù. «quanti sono nella tribolazione e nelle difficoltà non rimangano vittime del pessimismo, della sconfitta, della rassegnazione ma trovino in noi tanti fratelli e sorelle che offrono loro sostegno e consolazione». Risorge Dio ma con Lui può risorgere anche l’uomo nonostante tutta la fatica: «iamo chiamati ad essere uomini e donne nuovi secondo lo Spirito, affermando il valore della vita. Questo è già incominciare a risorgere!».
È apparso pochi minuti fa Papa Francesco dalla consueta finestra in Piazza San Pietro per celebrare il Regina Coeli nel Lunedì dell’Angelo: «Cristo è risorto, alleluia. L’Angelo avvisa le donne al Sepolcro, “presto andate a dire ai discepoli che sono risuscitato dai morti”». Il Papa invita i cristiani a “fare presto” nell’annunciare l’unico vero messaggio di gioia e di speranza per il mondo: la testimonianza della resurrezione è fondamentale, «il Sepolcro non è l’ultima parola, ma è la vita in Cristo e per Cristo che può davvero rappresentare la speranza nella Pasqua». I segni della resurrezione sono l’unico invito secondo Papa Francesco per cui l’uomo, pur nella tribolazione, può provare a risollevarsi e uscire dalla fatica della persecuzione in tanti parti del mondo. «In quelle terre è più difficile e più coraggiosa la testimonianza della luce della Pasqua. Rivolgiamoci alla Madonna che per 50 giorni prende il posto del’Angelus e che può aiutarci a guardare con speranza anche il mondo moderno», afferma il Pontefice prima di recitare il Regina Coeli in piazza San Pietro.
Tra poco il Papa torna ad affacciarsi alla sua finestra su Piazza San Pietro in Città del Vaticano per rivolgersi ai fedeli con la recita del Regina Coeli. In attesa delle sue parole di oggi ricordiamo quelle dette ieri dal Pontefice nella benedizione Urbi et Orbi. Papa Bergoglio ha ricordato ai cattolici che in questi tempi non bisogna dimenticarsi di soccorrere i nuovi schiavi e cioè bimbi sfruttati e migranti forzati. Papa Francesco ha parlato delle violenze e del male che, attraverso diverse forme, opprimono il cuore dell’uomo. Il Pontefice ha ribadito che il Signore non si stanca di “cercarci nei deserti del mondo”. Il Papa aveva parlato dalla Loggia centrale della Basilica Vaticana: “Con la sua risurrezione Gesù Cristo ci ha liberati dalla schiavitù del peccato e della morte e ci ha aperto il passaggio alla vita eterna”. Bergoglio ha aperto così il suo messaggio ai fedeli nel giorno di Pasqua: “Oggi, in tutto il mondo, la Chiesa rinnova l’annuncio pieno di meraviglia dei primi discepoli: Gesù è risorto! – E’ veramente risorto, come aveva predetto!”. Il “pastore risorto” cerca chi è smarrito “nei labirinti della solitudine e dell’emarginazione” attraverso coloro che “sanno avvicinarsi portando rispetto, tenerezza e quella voce che richiama l’amicizia con Dio”. (agg. di Linda Irico)
Il lunedi dell’Angelo in corso prevede i festeggiamenti nella Chiesa Cattolica per l’annuncio della Resurrezione al mondo con la venuta al Sepolcro della due donne Maria e Maria di Magdala che scoprono il Signore risorto che le indica di annunciare il tutto ai discepoli (simbolicamente a tutto il mondo e alla Chiesa), soffermandosi con tenerezza sul richiamare per nome le due donne svelando così la sua presenza divina. Nella omelia della Veglia Pasquale Papa Francesco – che oggi alle ore 12 reciterà da Piazza San Pietro il primo Regina Coeli dell’anno – ha sottolineato la forza e la dignità di queste due donne che al Sacro Sepolcro scoprono il mistero del Cristianesimo e la vittoria reale della vita sulla morte. «Davanti al sepolcro, tra il dolore e l’incapacità di rassegnarsi, di accettare che tutto debba sempre finire così», parla così Bergoglio rispetto alle due donne sante che hanno scoperto la Resurrezione del Signore. Nel volto di queste donne, dice ancora il Papa, «possiamo trovare i volti di tante madri e nonne, il volto di bambini e giovani che sopportano il peso e il dolore di tanta disumana ingiustizia». Un’occasione anche di “paragonare” il dolore di allora a quello contemporaneo drammatico di oggi, «Esse riflettono il volto di donne, di madri che piangono vedendo che la vita dei loro figli resta sepolta sotto il peso della corruzione che sottrae diritti e infrange tante aspirazioni», con Bergoglio che poi conclude la Veglia affermando come questo dolore svolto «sotto l’egoismo quotidiano che crocifigge e seppellisce la speranza di molti, sotto la burocrazia paralizzante e sterile che non permette che le cose cambino. Nel loro dolore, esse hanno il volto di tutti quelli che, camminando per la città, vedono crocifissa la dignità».
Oggi si celebra nella Chiesa Cattolica il Lunedì dell’Angelo, tradizionalmente il giorno dopo la Pasqua e Resurrezione del Signore ove si festeggia la vittoria di Cristo sulla morte e sul male. Dopo la celebrazione del Triduo Pasquale presso i detenuti del carcere di Paliano, al Colosseo per la Via Crucis del Venerdì Santo e in San Pietro per la tradizionale Veglia di Pasqua del sabato notte, Papa Francesco celebra oggi la festa dell’Angelo e il suo annuncio alle donne arrivate al Sacro Sepolcro. “Cristo è risorto”, parole semplici e l’invito ad essere felici perché Colui che è morto in Croce è morto e risorto per salvare fino all’ultimo uomo sulla Terra; in questa giornata, alle ore 12 da Piazza San Pietro, il Santo Padre reciterà il Regina Coeli che darà poi il via fino alla Pentecoste in “sostituzione” dell’Angelus. «Sostiamo anche oggi davanti alla tomba vuota di Gesù, e meditiamo con stupore e riconoscenza il grande mistero della risurrezione del Signore. La vita ha vinto la morte. La misericordia e l’amore hanno vinto sul peccato! C’è bisogno di fede e di speranza per aprirsi a questo nuovo e meraviglioso orizzonte. E noi sappiamo che la fede e la speranza sono un dono di Dio, e dobbiamo chiederlo», ricordava Papa Francesco lo scorso anno nel primo Regina Coeli il giorno del Lunedì dell’Angelo.
A fine preghiera il consueto pensiero sulla situazione contingente del mondo aveva anche lo scorso anno tratto “ispirazione” dall’orrore delle guerre e degli attentati che purtroppo un anno dopo siamo di nuovo qui a condannare, sotto la guida di Papa Francesco. Nel 2016 aveva intimato come «La Pasqua del Signore susciti in noi, in modo ancora più forte, la preghiera a Dio affinché si fermino le mani dei violenti, che seminano terrore e morte, e nel mondo possano regnare l’amore, la giustizia e la riconciliazione. Preghiamo tutti per i morti di questo attentato, per i familiari, per le minoranze cristiane e etniche di quella Nazione». Il regina Coeli di quest’anno sarà disponibile sempre in diretta streaming video presso il consueto canale YouTube della tv Vaticana, disponibile qui sotto in link diretto.
Nella tradizione della Chiesa Cattolica il Lunedì dell’Angelo prende il nome dal fatto che propri oggi si celebra l’incontro dell’angelo con le donne giunte al sepolcro per pregare sulla salma di Gesù. L’angelo invece le “sveglia” annunciando come il Signore sia invece risorto dai morti e di non cercarlo dunque più lì, dato che “ora è di nuovo tra i vivi”. «Non abbiate paura, voi! So che cercate Gesù il crocifisso. Non è qui! È risorto come aveva detto; venite a vedere il luogo dove era deposto», riporta il Vangelo di Marco. Sono proprio quelle donne, Maria di Magdala, Maria madre di Giacomo che andranno poi ad annunciare all Apostoli la resurrezione di Gesù: la tradizione pone questo avvenimento il giorno dopo la Pasqua dunque il lunedì successivo (anche se i vangeli si riferivano alla Pasqua giudaica, celebrata di sabato). Una curiosità particolare, L’espressione “lunedì dell’Angelo”, diffusa in Italia, è tradizionale e non appartiene al calendario liturgico della Chiesa cattolica, il quale lo indica come lunedì dell’Ottava di Pasqua. Un giorno che poi negli anni moderni è divenuto sostituito con il termine Pasquetta, letteralmente piccola Pasqua, per indicare il giorno dopo la Festa pasquale. Seconda curiosità legata alla tradizione religiosa e poi divenuta “profana” del giorno di Pasquetta è legata alla volontà di trascorrerla con una gita fuori porta e un pranzo all’aria aperta: «Gesù appare a due discepoli in cammino verso Emmaus a pochi chilometri da Gerusalemme: per ricordare quel viaggio dei due discepoli si trascorrerebbe, dunque, il giorno di Pasquetta facendo una passeggiata o una scampagnata “fuori le mura” o “fuori porta», riporta Famiglia Cristiana.