Emergono nuove indiscrezioni sul blitz di oggi pomeriggio in un grande casolare a Marmorta, frazione di Molinella, dove da giorni è in corso la caccia a Norbert Feher, alias Igor Vaclavik. Nel casolare sarebbe stata trovata una traccia, anche grazie al fiuto dei cani molecolari, e sarebbe considerata utile. Il killer del barista Davide Fabbri e della guardia ecologica volontaria Valerio Ferri potrebbe esserci passato di recente. Via Fiume Vecchio, strada che collega Molinella e Marmorta, è stata chiusa al traffico per permettere a militari con mimetiche e mitra di ispezionare il casolare. Stando a quanto riportato da Il Resto del Carlino, i cani avrebbero seguito una scia nei campi. Nel casolare poi è entrato anche il personale del Ris, che ha effettuato rilievi e repertato materiale. Intanto da Bologna è arrivato anche Marco Forte, il pm titolare dell’indagine. Non si tratta comunque del primo caso, in questi giorni di ricerche, in cui i cani fiutano piste promettenti. (agg. di Silvana Palazzo)



Blitz in corso in piena campagna, durante le operazioni di ricerca di Igor Vaclavic, il 41enne serbo del quale non si hanno più notizie da 20 giorni. Le perlustrazioni procedono anche nella giornata odierna e, come riporta live la trasmissione di RaiUno, La vita in diretta, è in corso un vero e proprio blitz in un casolare lungo una strada principale, nei pressi del centro abitato. Come annunciato dall’inviata del programma, l’abitazione tra Molinella e Marmorta risulta non essere del tutto abbandonata, ma cosa avrebbe spinto le forze dell’ordine a recarsi in questa zona nel pomeriggio odierno? Al lavoro ci sarebbero i cacciatori di Calabria, ma anche uomini in borghese armati e con giubbotti antiproiettile, accompagnati dai cani molecolari. Altri carabinieri in strada tentano di mantenere la sicurezza delle famiglie limitrofe. Finora non sembra sia stato trovato Igor il russo, ma qualcosa avrà portato i cani molecolari a fiutare le sue tracce al punto da dare il via ad un inedito quanto inusuale blitz. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



Prosegue l’assedio delle forze dell’ordine in questo (assurdo) caso di cronaca che vede Igor Vaclavik alias Norbert Ezechiele Feher essere in fuga nelle stesse campagne della Bassa Emiliana da ormai quasi un mese. Lungo l’intera giornata di ieri sono stati controllati praticamente tutti i camion e furgoni passati nella “zona rossa” tra Argenta, Portomaggiore, Molinellaò Controlli minuziosi, check continui sotto qualsiasi condizione meteorologica : come racconta Repubblica Bologna, i posti di blocco sono praticamente ad ogni incrocio ma “Igor il russo” ancora non spunta e a questo punto sembra davvero una telenovela macabra che prosegue da settimane. Si spera in un passo falso dopo questo continuo pressing delle forze dell’ordine e ormai si è giunti alla conferma quasi certa che non può avere passato all’aperto queste ultime notti, tra freddo e pioggia battente che non consentirebbero un riparo sicuro per l’assassino. Ma qui dunque si apre il dilemma: chi sta ospitando volutamente o obbligato, il duplice killer di Budrio e di Ferrara? (agg. di Niccolò Magnani) 



Vaclavik continua a fuggire, nonostante il maltempo degli ultimi giorni e centinaia di uomini delle Forze speciali sulle sue tracce. Prosegue la fuga di Norbert Feher alias Igor il russo anche se la caccia al killer di Budrio e di Portomaggiore (il Dna lo avrebbe incastrato, confermando la sua mano dietro gli omicidi di Davide Fabbri e Valerio Verri) nelle prossime ore potrebbe vivere momenti decisivi. E’ quanto emerso dalle ultime notizie aggiornate rivelate ieri nel corso della trasmissione Pomeriggio 5. Il cerchio, infatti, si starebbe stringendo sempre di più anche alla luce delle possibili (quasi certe) ferite riportate da Igor e che lo porterebbero ad avere bisogno di cerotti e garze per medicarsi. A tal proposito sono state passate al setaccio gran parte delle farmacie rientranti nella cosiddetta “zona rossa”, quei 40 km quadrati di territorio compresi tra Argenta e Marmorta. Tuttavia, nessuna delle farmacie attenzionate vende i medesimi cerotti che gli inquirenti avrebbero trovato sul Fiorino che Igor ha prima rubato e poi abbandonato dopo aver commesso il secondo delitto. Una delle farmacie finite nel mirino degli inquirenti avrebbe addirittura modificato i turni di lavoro, per motivi di sicurezza, sottolineando il clima di paura e tensione che si vive nella zona interessata, molto conosciuta dallo spietato killer ricercato. Proprio la perfetta conoscenza del territorio, avrebbe potuto spingere Igor-Norbert a chiedere l’aiuto ad uno dei tanti contatti del posto. Per tale ragione le indagini dei Carabinieri non starebbero abbandonando alcuna pista e si starebbero concentrando anche sul suo profilo Facebook, dal quale sarebbero scomparse alcune foto che lo ritraevano in compagnia di qualcuno.

La cancellazione delle foto di Igor Vaclavik dal suo profilo Facebook al quale si era iscritto con il suo vero nome di Norbert Feher, secondo le novità rese nella puntata di ieri dall’inviata di Pomeriggio 5, risalirebbe non oltre il 9 aprile. E’ questa anche la data dell’ultimo accesso di Igor il russo alla rete telefonica, il giorno seguente all’uccisione della guardia venatoria Valerio Verri. Dalle indagini sarebbe poi emerso come Igor avesse utilizzato un gran numero di Sim intestate a diverse persone (l’ultima utenza telefonica sarebbe stata utilizzata dal 41enne serbo fino allo scorso 29 marzo). Presso la stazione dei Carabinieri di Molinella, nelle ultime ore si è recata anche una psicologa, incaricata di tracciare il profilo del killer attorno al quale si concentrano le ricerche. Gli inquirenti, intanto, sono certi che Igor Vaclavik si trovi ancora in quel fazzoletto di terra compreso tra i comuni di Molinella, Argenta e Portomaggiore. Qui sarebbe stato individuato anche l’ultimo giaciglio del ricercato, fiutato anche dai cani molecolari, messi in difficoltà nelle passate ore a causa del maltempo. Ma come vive questi attimi di enorme tensione la popolazione del posto? Secondo le ultime indiscrezioni, i residenti da un paio di giorni avrebbero iniziato a lasciare fuori l’uscio delle proprie abitazioni dei viveri, beni di prima necessità, pur di non imbattersi in Igor Vaclavik, noto per la sua efferata violenza.