Riflettori ancora accesi su Massimo Bossetti, il presunto assassino di Yara Gambirasio, condannato lo scorso primo luglio alla pena dell’ergastolo, al termine del primo grado, poiché ritenuto dai giudici di Bergamo il solo responsabile della morte della 13enne di Brembate. A partire dallo stesso muratore di Mapello, la sua difesa e l’intera famiglia, insieme ad una buona fetta dell’opinione pubblica, si sono schierati in favore della sua innocenza, ritenendolo del tutto estraneo rispetto al terribile omicidio della ragazzina uccisa brutalmente nel novembre del 2010. Una dichiarazione di innocenza netta, quella avanzata dallo stesso imputato, che attende con ansia l’inizio del processo d’Appello a Brescia in partenza dal prossimo 30 giugno. Dopo la lettera che Massimo Bossetti ha scritto nelle passate settimane ai giudici bresciani che potrebbero confermare o ribaltare la posizione dell’uomo, ora giunge una nuova clamorosa missiva, come rivelato nei giorni scorsi dal quotidiano online Il Giorno.
Ad impugnare carta e penna questa volta è stata Ester Arzuffi, madre del presunto killer di Yara Gambirasio, la quale ha voluto giocare l’ultima carta, appellandosi addirittura a Papa Francesco. “Santità, pregate per mio figlio, pregate per me”, ha chiesto la donna. Quanto inviato a Bergoglio, è il messaggio di una donna e mamma che, si legge nella missiva, “da anni vive, senza nessuna tregua né requie, ore e giornate interminabili di dolore, ansia angoscia”. Nella lettera la madre di Massimo Bossetti si presenta e ammette di non essere mai stata abbandonata dalla speranza, “Né mai mi abbandonerà”.
Ester Arzuffi, madre di Massimo Bossetti, alla vigilia dell’inizio del processo d’Appello ha scritto a Papa Francesco una toccante lettera che, se da una parte è stata accolta con solidarietà dalla fazione che reputa l’uomo innocente, dall’altra certamente raccoglierà le critiche di coloro convinti della sua colpevolezza. La signora Arzuffi ha deciso di giocarsi la sua ultima carta, quella della fede, e lo ha fatto rivolgendosi al Pontefice e ribadendo ancora una volta la sua convinzione di totale innocenza del figlio rispetto al terribile delitto di Yara Gambirasio: “Io credo fermamente e continuo a credere che su questa terra esista ancora una giustizia. Soprattutto credo nella completa innocenza di mio figlio”. La donna, madre del presunto assassino della 13enne di Brembate, condannato all’ergastolo quasi un anno fa, ha rivelato di aver sempre conosciuto “i pensieri, i sentimenti, l’animo” del figlio. Per questo non può credere nella sua colpevolezza. “So che non nasconde segreti”, ha aggiunto a tal proposito. A Papa Francesco la donna si è limitata a chiedere la preghiera: “Mi affido alle Vostre preghiere […] mi affido a Voi, Santità, con tutto il mio dolore, la mia ansia, la mia speranza”. Parlando del figlio, lo ha definito “un uomo buono e generoso”, nella speranza che possa presto essere restituito ai suoi affetti.