E’ ancora aperto il caso di Tony Drago, il militare morto quasi tre anni fa nel piazzale della caserma Sabatini in via Flaminia a Roma, sede dell’VIII Reggimento dei Lancieri di Montebello. Una delle ipotesi al vaglio degli inquirenti, come riporta il Corriere della Sera, è quella che Tony Drago sia stato vittima di nonnismo. Secondo il collegio dei consulenti nominati dal gip il militare sarebbe stato costretto a fare flessioni dai suoi commilitoni e poi ucciso a colpi di pala da uno di loro: sarebbe poi stato messo in scena il suicidio del giovane. La morte di Tony Drago potrebbe quindi essere stata la tragica conseguenza di una prova di resistenza fisica alla quale il militare sarebbe stato sottoposto dai suoi commilitoni. La notte del 6 luglio 2014 i commilitoni avrebbero obbligato il 25enne siracusano a effettuare una serie di flessioni e mentre Tony Drago stava facendo i piegamenti, uno di loro si sarebbe lanciato sul giovane fratturandogli le vertebre. Poi, sempre secondo quanto ricostruito dai consulenti del gip, i commilitoni avrebbero deciso di uccidere il ragazzo e di simulare il suo suicidio perché spaventati per quanto accaduto. Sono otto i commilitoni di Tony Drago che rischiano ora di essere accusati di omicidio.
La morte di Tony Drago, il giovane militare 25enne siracusano, trovato senza vita il 6 luglio del 2014, tornerà ad occupare un ampio comparso della trasmissione di Rai3, Chi l’ha visto?, in onda con la sua nuova puntata nella prima serata di oggi. Attorno al caso, nelle ultime ore sarebbe sopraggiunta una svolta importante trapelata dalla procura militare che indaga sulla morte del soldato avvenuta nel piazzale della caserma Sabatini presso la quale prestava servizio. Come rivela Corriere.it, il procuratore Marco De Paolis avrebbe infatti avanzato un’ipotesi inquietante ma che nella sua tragicità andrebbe a confermare tutti gli elementi finora raccolti: omicidio volontario. Tony Drago, dunque, non si sarebbe tolto la vita ma sarebbe stato ucciso. Più precisamente, sarebbe stato vittima di un omicidio per mano di un suo commilitone di cui però, ad oggi, non si conoscerebbe ancora l’identità. Da viale Milizie, dove risiede la procura militare, arriva quindi anche il movente, o meglio la probabile causa dietro l’efferato delitto del 25enne Tony Drago: il nonnismo, in tutta la sua violenza. La svolta che arriva per bocca del procuratore De Paolis andrebbe così a smontare la tesi iniziale secondo la quale il giovane siciliano si sarebbe suicidato lanciandosi dal secondo piano della caserma. Le indagini portate avanti dalla procura militare corrono parallele a quelle dei colleghi della procura di Roma i quali tuttavia non hanno ancora ufficializzato la pista dell’omicidio volontario sostenendo invece la tesi del concorso colposo in delitto doloso, il reato per il quale sono indagati otto militari, commilitoni di Tony Drago. (aggiornamento di Emanuela Longo)
Sono differenti le ipotesi sulla morte di Tony Drago e trapelate da viale delle Milizia da un lato e da Piazzale Clodio dall’altro. Mentre la procura militare parla ufficialmente di omicidio volontario del quale si sarebbe macchiato un commilitone del militare 25enne originario di Siracusa, la procura romana continua a sostenere la tesi secondo la quale, gli otto militari indagati – la maggior parte di loro lontani dalla caserma dove la sera del 6 luglio 2014 è stato trovato senza vita Drago – pur sapendo gli atti di nonnismo a carico della vittima avrebbero taciuto. Gli inquirenti tuttavia non hanno ancora del tutto abbandonato la pista del suicidio, contestata con forza dalla famiglia di Tony Drago che ha sempre respinto chiedendo la non archiviazione del caso (avanzata in passato dalla procura e respinta dal gip). Eppure, a primo acchito saremmo di fronte ad una divergenza tra le due procure, anche se come rivelato da Corriere.it, starebbero costantemente in contatto. Nonostante questo c’è il sospetto che la procura militare abbia per le mani degli atti importanti che l’avrebbero portata ad ipotizzare il reato gravissimo di omicidio volontario causato da atti di nonnismo. Secondo la consulenza di parte, Tony Drago avrebbe trovato la morte al termine di una prova di resistenza fisica finita in tragedia, dopo che qualcuno gli sarebbe salito addosso mentre faceva le flessioni, spezzandogli la schiena. Sempre secondo l’accusa, gli altri commilitoni presenti avrebbero deciso di uccidere il 25enne con una badilata, inscenando poi la morte per suicidio. (aggiornamento di Emanuela Longo)