Caos giovedì notte a Carpi, in provincia di Modena: hanno rubato cinque autobus e ne hanno fatti schiantare due contro una scuola. Nessuna ipotesi viene esclusa al momento, ma quella più accreditata è che si sia trattato di un atto di vandalismo. I ladri sono ancora ignoti, ma si sa che hanno rubato i veicoli al deposito dei bus Arianna, abbandonandone due nel piazzale e un terzo poco più avanti. Altri due, invece, sono finiti contro l’istituto superiore tecnico-commerciale Meucci, che ovviamente è stato costretto a chiudere e ora deve fare i conti con 70mila euro di danni. Questa la prima stima effettuata dai tecnici del servizio Edilizia della provincia di Modena. Sono state distrutte, infatti, le due vetrate dell’ingresso principale con relativi infissi metallici e buona parte dei controsoffitti dell’atrio con sensori allarme incendio, plafoniere e colonnina con impianti elettrici. I vandali, però, hanno anche sfondato tre cancelli esterni e danneggiato pure l’area verde. Le prime opere provvisorie sono già cominciate, mentre la settimana prossima saranno eseguiti gli interventi di ripristino. Di conseguenza, le lezioni saranno sospese fino a lunedì compreso. Inoltre, la Provincia ha fatto sapere che, sebbene l’impianto di allarme funzioni, è stato introdotto un servizio di vigilanza anche notturna che coinvolge provincia, polizia municipale e forze dell’ordine.
Un coro di condanna si è alzato nei confronti di chi si è reso protagonista giovedì notte dell’atto vandalico che ha portato al danneggiamento di una scuola superiore di Carpi. «Spero che i Carabinieri trovino presto i responsabili e che questi ricevano una punizione esemplare», ha dichiarato il sindaco Alberto Bellelli, secondo cui non si tratta di un semplice atto di vandalismo né di una ragazzata. «Chiunque abbia rubato cinque minibus utilizzandone due per fare danni di questa gravità ha commesso un atto criminale e pericoloso per la propria incolumità e per quella di tutti gli altri cittadini», ha aggiunto il primo cittadino, auspicando una presa di posizione da parte degli stessi studenti. Stupito e al tempo stesso rammaricato anche il presidente della provincia Gian Carlo Muzzarelli. Il preside del Meucci, Teresa De Vito, ha giudicato il reato «terribile ed esecrabile», escludendo che abbia un legame con la vita quotidiana della scuola. «Noi pensiamo che la nostra scuola sia stata scelta come bersaglio per la sua collocazione logistica accanto alla tangenziale, con vie di fuga più semplici rispetto ad altri obiettivi sensibili», ha aggiunto De Vito.