Mentre è in corso il processo per il delitto di Fortuna Loffredo, la bambina di sei anni morta il 24 giugno 2014 dopo essere stata scaraventata dall’ottavo piano del palazzo nel quale viveva, al Parco Verde di Caivano, nei giorni scorsi Raimondo Caputo ha reso alcune dichiarazioni clamorose. Il principale imputato per il delitto e le violenze sessuali a carico della piccola vittima, rivolgendosi al procuratore aggiunto Domenico Airoma ha reso una doppia confessione. L’uomo ha infatti indicato il modo in cui Fortuna è stata uccisa ma ha anche ammesso le violenze a carico dell’amichetta del cuore di Chicca Loffredo. A riportare le parole di Titò Caputo è il settimanale Giallo: l’imputato asserisce che ad uccidere la bambina è stata la sua ex convivente, Marianna Fabozzi. Illustra il modo in cui Fortuna è stata uccisa, parla della famosa scarpetta mai trovata ed avanza addirittura il movente dietro la morte della piccola e del figlio della Fabozzi, secondo Caputo ucciso per mano della stessa donna. Circa un anno prima della terribile fine di Chicca Loffredo, infatti, al Parco Verde, nel medesimo palazzo, era avvenuta un’altra terribile vicenda dai contorni molto simili: Antonio Giglio, figlio di Marianna, era precipitato anche lui dai piani alti trovando la morte. Un destino in comune tra il piccolo di appena tre anni e la bambina di sei e che potrebbe avere anche la medesima mano assassina, almeno stando alle parole di Raimondo Caputo.



, stando alle importanti dichiarazioni di Titò, è stata ammazzata dalla sua ex convivente, Marianna Fabozzi, indagata per aver saputo e taciuto le violenze sessuali dell’uomo sulle sue bambine. “La mattina dell’omicidio l’ha presa per i piedi, l’ha sollevata e, mentre Fortuna cercava di liberarsi, l’ha gettata giù come un pezzo di carta sporca”: così ha descritto Caputo la scena raccapricciante del delitto di Fortuna. L’uomo ha poi rivelato il mistero della scarpetta, rimasta in mano della Fabozzi e che la stessa gettò via in direzione del pianerottolo di Rachele Di Domenico che, a sua detta, per non avere problemi con la giustizia la fece sparire. Poi ha confessato l’omicidio di Antonio Giglio, nel 2013, avvenuto per mano della stessa donna ed ha rivelato i presunti moventi: “Sapete perché lo ha ucciso? Perché secondo lei il ragazzino impediva la nostra convivenza”. Chicca sarebbe invece stata uccisa “per fare un dispetto a Mimma Guardato, la mamma della bambina, che tanto odiava”.



Ma perché Raimondo si è deciso a parlare solo ora? L’imputato ha dichiarato di aver sempre avuto paura che Marianna Fabozzi potesse denunciarlo per le violenze a scapito dell’amichetta del cuore di Fortuna Loffredo, figlia maggiore dell’ex convivente. A quel punto, Titò Caputo ha vuotato il sacco ed ha ammesso di aver toccato qualche volta la bambina ma di non aver mai ucciso nessuno. Tutti, in casa, sapevano delle violenze a scapito della figlia di Marianna, dalla stessa madre alla nonna, “e nessuno diceva niente”. Le nuove parole di Raimondo lascerebbero spazio alla versione del padre della piccola Fortuna Loffredo che ha sempre sostenuto l’innocenza dell’uomo rispetto all’omicidio della figlia. Per Pietro Loffredo, infatti, il vero assassino sarebbe Claudio Luongo, ex compagno della mamma di Chicca e figlio di Rachele Di Domenico, la “signora della scarpetta”. Secondo Pietro, infatti, Claudio avrebbe colpito Fortuna e poi lanciata nel vuoto per vendicarsi dei dissapori con Mimma Guardato. Un movente che, sia nella versione di Caputo che in quella del papà della vittima, avrebbe molti tratti in comune.

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