Matteo Achilli, lo Zuckerberg italiano: così è stato definito il giovane imprenditore digitale, che sarà protagonista di un servizio di Striscia la Notizia oggi. Salito alle cronache per aver fondato Egomnia, un social network per il lavoro, è anche il ragazzo attorno a cui è stato realizzato il film The Startup. Matteo Achilli, però, è tutt’altro che un eroe nazionale, perché non starebbe conquistando il mondo del digitale: Egomnia è disabitato, non produce un fatturato importante e quindi sorprende che sia stata realizzata una pellicola sul suo fondatore. Il social network dovrebbe connettere lavoratori e aziende, ma risulta molto simile a LinkedIn, che invece domina nel social networking professionale. Gian Luca Comandini, esperto digitale e opinionista Rai per Mi manda RaiTre, ha fornito i dettagli di quella che sembra solo una favola: «Il sito è inattivo, la pagina Facebook popolata da molti fan fittizi e l’azienda lontana anni luce dai numeri del vero Zuckerberg». Il bilancio al 31 dicembre 2015 presentava un utile netto di 5.500 euro e un margine operativo lordo di circa 11.000 euro, debiti invece per 120.000 euro circa.



C’è chi si chiede se il successo di Matteo Achilli sia frutto del caso, altri se effettivamente si possa parlare di successo per il fondatore di Egomnia. Il diretto interessato si sente inattaccabile, anche se parla ancora di startup, quando siamo a cinque anni di distanza dalla sua fondazione. «È una realtà sana, nata senza ricevere un euro di finanziamento da nessuno. A finanziarla sono stati i clienti, non ha problemi economici, paga le tasse in Italia, ha creato valore», ha dichiarato a TPI. Incluso nel documentario The Next Billionaires dalla Bbc nel 2014, indicato come il terzo under 30 più potente al mondo dal sito Business Insider nel 2015, Matteo Achilli è comparso anche sulle copertine di The Milioner, Panorama Economy e Sette. Il problema, però, restano i numeri e allora molti si chiedono il motivo di tanto successo. C’è chi tira in ballo la sua famiglia, ma lui dice di avercela fatta sempre da solo e con le sue forze, di aver ricevuto solo 10mila euro dai suoi genitori per la creazione della società. «Da poco ho ricevuto un importante finanziamento da alcuni investitori. Quanto e da chi non posso dirlo ma con quel denaro vogliamo attrarre aziende della Germania e del Brasile. Abbiamo assunto tre nuove persone per occuparsi di quei mercati. Ora siamo in sette», ha dichiarato a La Repubblica.

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