Una vera e propria carneficina: è quella realizzata dai talebani all’interno di una base militare a nord della capitale Kabul, in Afghanistan, dove oltre 100 soldati sono stati uccisi nel corso di un attacco. Come riportato da La Repubblica, il ministero della difesa afgano ha fatto sapere che il commando, composto da decine di miliziani, è entrato in azione nella provincia di Balkh, nella zona settentrionale del Paese. I talebani avrebbero ingannato e colto di sopresa i soldati all’interno della base grazie ad uno stratagemma studiato alla perfezione. Per stessa ammissione dell’organizzazione di fondamentalisti islamici che ha rivendicato la strage, 4 ex soldati che in passato avevano prestato servizio nella base – passati dalla loro parte – hanno fornito le informazioni necessarie per la pianificazione dell’attacco. Dopo essersi presentati al posto di blocco a bordo di 3 veicoli militari con documenti all’apparenza ufficiali, i talebani hanno sfondato il cancello d’ingresso sparando un razzo. Una volta sfondate le difese della base, gli assalitori si sono diretti verso la moschea, dov’erano radunate decine di militari per la preghiera del venerdì. Il raid, da quanto raccontano alcuni sopravvissuti è poi proseguito per diverse ore. 



Nel frattempo un ufficiale afgano che ha preferito restare nell’anonimato ha raccontato a La Repubblica che “150 soldati sono stati uccisi e altre decine sono rimaste ferite”, aggiungendo che le vittime erano in gran parte “giovani reclute venute per essere addestrate, arrivavano dalle province di Badakhshan e Takhar”. Per il momento Mohammad Ibrahim Khair Andesh, capo del consiglio provinciale di Balkh, ha detto che ad essere rimasti feriti nel corso dell’attaco alla base militare, posta a pochi da Mazar-e Sharif, sono stati altri 160 soldati.

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