All’interno dell’automobile di Karim Cheurfi, l’autore dell’attentato terroristico sugli Champs-Elysees di Parigi in cui ha perso la vita l’agente di polizia Xavier Jugele, sono stati ritrovati coltelli, un fucile a pompa, un Corano e alcuni fogli inneggianti all’Isis. Nella macchina dell’attentatore, come riportato da Rai News, sono stati inoltre rinvenuti appunti scritti a mano con l’indirizzo della Dgsi, i servizi di informazione del commissariato di Lagny che hanno sede nella banlieue vicina a quella in cui risiedeva l’uomo, e di tre armerie: segnale inequivocabile che obiettivo di Chuerfi erano proprio i gendarmi. Nel frattempo, come riportato da Le Figaro, un vicino di casa dell’assalitore, residente con la madre a Chelles (un comune di circa 50mila abitanti), ha dichiarato che Cheurfi “aveva perso la ragione, psicologicamente non c’era più. Le sue azioni, le sue reazioni, il suo modo di camminare, i suoi comportamenti erano come quelli di qualcuno che viene da Marte”. (aggiornamento di Dario D’Angelo)



Continuano anche oggi, vigilia delle elezioni in Francia, le indagini sull’attentato a Parigi in cui lo scorso giovedì sera è morto un agente di polizia sugli Champs-Elysées. L’attentato è stato rivendicato dall’Isis e l’assalitore, secondo quanto riportato dai media francesi si chiamava Karim Cheurfi e aveva 39 anni. L’uomo, prima di essere ucciso dagli agenti della sicurezza francese ha ucciso il poliziotto e ne ha feriti altri due. L’assalitore, secondo quanto riferito da Tgcom24, aveva una lunga storia giudiziaria: era stato condannato per tentato omicidio ma non era considerato dagli investigatori una minaccia per la sicurezza dello Stato, come ha dichiarato il procuratore di Parigi Francois Molins. Dopo l’attentato a Parigi la Francia è ancora con il fiato sospeso e i francesi temono che possano essere compiuti altri attacchi terroristici. Mentre l’inchiesta prosegue si è chiusa la campagna elettorale: domani gli elettori sono chiamati alle urne per il primo turno delle presidenziali. Se nessuno dei candidati riuscirà a raggiungere il 50% più uno dei voti tra due settimane si terrà il ballottaggio tra i due candidati più votati. (aggiornamento di Stefania La Malfa)  Clicca qui per vedere il filmato dell’attentato agli Champs Elysees.



-La sparatoria agli Champs-Élysées di Parigi non sarà un caso isolato: ne è convinta Marine Le Pen, candidata del Front National, secondo cui un nuovo attentato potrebbe avere luogo in Francia prima delle Elezioni presidenziali, il cui primo turno è previsto per domani. Intervenuta a Radio France Internationale, la leader frontista ha spiegato il suo concetto a rigor di logica:”Sappiamo che lo Stato Islamico ha inviato almeno un terrorista per compiere attentati, ed è ancora in giro, quindi il pericolo è massimo”. Marine Le Pen, che della battaglia contro l’Islam ha fatto uno dei cardini della sua campagna elettorale, a detta di molti osservatori potrebbe trarre vantaggi in termini elettorali dall’ultimo attentato nella capitale. A far intendere che il suo auspicio è proprio questo è stato, attraverso un messaggio pubblicato su Twitter, anche Donald Trump:”Il popolo francese non sopporterà più a lungo cose del genere. Avrà grosse conseguenze sulle elezioni presidenziali”. Sarà vero? (aggiornamento di Dario D’Angelo)



È tornato l’incubo terrorismo in Francia dopo l’ultimo attentato a Parigi. A pochi giorni dal primo turno delle elezioni presidenziali, un attacco di matrice jihadista è stato compiuto giovedì sera sugli Champs-Elysées, nel cuore della capitale francese. Nell’attentato è morto un poliziotto, Xavier Jugelé, mentre altri due agenti sono rimasti feriti, di cui uno in modo grave. Una turista, invece, come riportato da Quotidiano.net ha riportato lievi lesioni dopo essere stata colpita da un proiettile. La situazione è tornata alla normalità sugli Champs-Elysées, cioè come se non fosse accaduto nulla: nella notte di ieri, quando è terminato il lavoro della polizia scientifica, è stato rimosso il furgone della Prefettura e l’auto dell’assassino, Karim Cheurfi. I getti d’acqua, invece, hanno cancellato le macchie di sangue in strada e sul marciapiede. I ricordi, però, non possono essere cancellati e, infatti, restano indelebili.

Il terrorista Karim Cheurfi è arrivato in macchina agli Champs-Elysées, poi è sceso e ha aperto il fuoco contro un’auto della polizia con un’arma automatica, uccidendo uno dei poliziotti e cercando di colpirne altri in servizio. Questa la dinamica dell’attentato a Parigi di giovedì sera. La ricostruzione è di una fonte di polizia. Un testimone, Shoukri Shouanine, che gestisce un ristorante in una strada limitrofa ha raccontato alla France Presse di aver udito una sparatoria breve, ma con molti colpi, e di aver dovuto nascondere i clienti in cantina per salvaguardarsi. Intanto il governo si è mobilitato per garantire la massima sicurezza ai cittadini francesi dopo l’attentato di Parigi. Il premier Cazeneuve, uscendo dal Consiglio di Difesa che si è tenuto nella capitale francese, ha insistito sull’unità, fondamentale in questo contesto spaventato: «Non dobbiamo cedere alla divisione. L’oscurantismo e l’intolleranza devono essere combattuti ed è l’unità che più che mai deve prevalere».

-L’attentato a Parigi non ha fermato Jean-Luc Mélenchon, che ieri è salito sul palco di legno al parco di Bellevile, di spalle alla Tour Eiffel, per parlare agli elettori. Quasi tutti i candidati alle presidenziali hanno deciso di annullare i comizi finali dopo l’attacco terroristico agli Champs-Elysées, ma il lader della France Insoumise non ci ha pensato neppure. La questione sicurezza non passa in secondo piano: sono state schierate dieci camionette e l’accesso alla zona è stato possibile solo previa perquisizione. «Sarà un caso, ma non è la prima volta che succede qualcosa di grave alla vigilia della chiamata alle urne». La tesi complottista serpeggia insieme al timore che l’attentato cambi l’esito elettorale. Intanto il premier francese Cazeneuve ha annunciato la mobilitazione di oltre 50mila agenti e gendarmi per garantire la serenità dello svolgimento delle operazioni elettorali. Sono state messe in stato di allerta anche le unità speciali di intervento, i CRS e i gendarmi mobili.