La tensione continua ad essere alta per la fuga di Igor Vaclavic, il killer di Budrio accusato di tre omicidi. Il coinvolgimento del Ministro Marco Minniti, che ha espresso la propria solidarietà alla vedova di Davide Fabbri, il barista ucciso da Igor il russo, non è stata accolta con gradimento da un gruppo di amici della vittima. I contestatori si sono presentati alla porta della vedova armati di striscione su cui sovrastava la scritta “Davide sei un eroe”, ricoprendo poi di insulti il Ministro degli Interni. Quattro settimane dopo il delitto di Budrio, la popolazione continua a vivere in un misto di paura e rabbia, soprattutto perchè sembrano non esserci stati significativi sviluppi nella cattura di Igor Vaclavic. “Il criminale ha circolato libero e indisturbato su un Fiorino rubato”, sottolinea il gruppo di contestatori, che ha accusato le forze dell’ordine di essersi interessati a Nobert Feher, vero nome di Igor il russo, solo in seguito als econdo omicidio. 



Davide Fabbri, Valerio Verri e Salvatore Chianese: cresce la lista delle vittime di Norbert Feher, alias Igor Vaclavik. Ricercato da una ventina di giorni dai migliori corpi dei carabinieri, il serbo dovrà rispondere anche dell’omicidio della guardia giurata. Le indagini hanno trovato un punto di svolta: sono tante, infatti, le analogie tra i tre omicidi, quindi era normale per gli inquirenti convergere verso un punto comune. Intanto le ricerche procedono incessanti: il Questore di Bologna, Ignazio Coccia, ieri ha affermato che gli inquirenti avrebbero buoni elementi per arrivare alla cattura di Igor Vaclavik, Secondo indiscrezioni, riportate da Telestense, Norbert Feher non sarebbe riuscito a lasciare la zona rossa. Si segnalano anche controlli straordinari da parte delle forze dell’ordine ai figuranti che si preparavano a partecipare alle celebrazioni “La colonna della libertà” per la Festa della Liberazione, in programma nel weekend fino a martedì. Non si esclude proprio nulla. (agg. di Silvana Palazzo)



Sono centinaia gli uomini che sono ancora alla ricerca di Igor Vaclavik, il killer di Budrio, tra le province di Bologna e Ferrara. Norbert Feher, alias Igor Vaclavik, è ora indagato anche per l’omicidio del metronotte Salvatore Chianese, ucciso con una fucilata il 30 dicembre 2015 nel ravennate. E secondo gli inquirenti, come riporta Tgcom24, Igor Vaclavik avrebbe usato la stessa tecnica utilizzata anche per gli altri delitti che avrebbe commesso nella zona. Dopo l’omicidio di Chianese, il killer gli ha rubato la pistola proprio come avvenuto nella rapina ai danni di una guardia giurata il 29 marzo scorso a Consandolo, in provincia di Ferrara. Nei vari omicidi attribuiti a Igor Vaclavik il killer di Budrio avrebbe poi sparato un colpo di avvertimento: nel caso del delitto di Chianese il colpo di pistola aveva frantumato il lunotto posteriore della sua auto di lavoro.



Norbert Feher, alias Igor Vaclavik, è formalmente indagato per un terzo omicidio, quello della guardia giurata Salvatore Chianese. Il delitto è avvenuto a Lido di Savio il 30 dicembre 2015. Il killer di Budrio è stato iscritto nel registro degli indagati. Sono tanti gli elementi, oltre alle modalità usate per l’omicidio, a sostegno della tesi del procuratore Alessandro Mancini e del pm Daniele Barberini, che stanno conducendo le indagini. Nei giorni precedenti al delitto Igor Vaclavik sarebbe stato fermato in zona almeno 5 o 6 volte, fornendo ad ogni controllo generalità false. Ora, come riporta l’edizione bolognese de la Repubblica, i magistrati vogliono incrociare i dati di alcuni numeri di telefono appartenuti al Norbert Feher con le cellule della zona per verificare se nelle ore precedenti o successive all’omicidio la sua scheda è stata agganciata dai ripetitori locali. Da qui, dunque, l’accusa formale. (agg. di Silvana Palazzo)

Braccato da centinaia di uomini dei reparti speciali, ma comunque in grado di sfuggire alla cattura: Igor Vaclavik continua a seminare la paura in tutta Italia, con avvistamenti che arriverebbero fino al Veneto, dove 4 persone sconosciute tra loro hanno fatto la stessa segnalazione ai carabinieri, ancora tutta da verificare. Ma come riportato da Ravenna Today, il convincimento degli inquirenti – confortati dai cani molecolari che in questi giorni continuano a fiutare tracce più o meno fresche – è che Igor il russo o Norbert Ezechiele Feher che dir si voglia, sia ancora nascosto tra Marmorta di Molinella e Campotto, al confine tra le province di Ravenna e Ferrara. Per questo motivo si continua a cercare incessantemente, giorno e notte, certi che il cerchio potrebbe finalmente chiudersi con l’arresto del ricercato, che una volta finito in manette dovrà rispondere non solo degli omicidi di Davide Fabbri e di Valerio Verri, ma anche di una terza uccisione. La Procura di Ravenna, che ha aperto un fascicolo d’indagine a suo carico per l’uccisione della guardia giurata Salvatore Chianese, avvenuta in una cava tra Savio e Fosso di Ghiaia il 30 dicembre 2015, crede che sia proprio il latitante ad aver commesso un caso che fino a qualche tempo fa risultava irrisolto. Ad incastrarlo, oltre che il modus operandi del tutto simile a quello del recente duplice omicidio, anche il ritrovamento di un bossolo di origine bulgara: un proiettile di cui Feher, un tempo appartenente alla “banda degli slavi”, poteva essere in possesso. (aggiornamento di Dario D’Angelo)

Igor il russo, come ormai è stato soprannominato dalla stampa il killer che sta seminando il terrore in Emilia e in tutto il resto d’Italia, è finito sotto indagine da parte della Procura di Ravenna per un terzo omicidio. Oltre alle uccisioni del barista Davide Fabbri di Budrio e della guardia volontaria ecologica Valerio Verri, a Norbert Ezechiele Feher vien contestato anche l’omicidio di Salvatore Chianese, la guardia giurata freddata il 30 dicembre 2015 a Fosso Ghiaia. A riportarlo è Il Resto del Carlino, sottolineando come gli inquirenti abbiano ricollegato il caso irrisolto (fino a 20 giorni fa) a Igor dopo che diversi elementi in comune con il modo d’agire del ricercato sarebbero emersi in maniera evidente. Il primo sembra essere il movente: così come accaduto nel corso della rapina ai danni della guardia giurata del 29 marzo a Consandolo, anche a Fosso Ghiaia intenzione di Igor sarebbe stata quello di rubare la pistola. Allo stesso modo, rispetto alle uccisioni di Davide Fabbri e Valerio Verri, anche Salvatore Chianese è stato ucciso a colpi di pallettoni di fucile in pieno volto, un ulteriore elemento che confermerebbe il modus operandi del ricercato, che anche due anni fa, prima di aprire il fuoco e freddare la vittima, sparò un colpo d’avvertimento. (aggiornamento di Dario D’Angelo)

Si stringe il cerchio attorno a Igor Vaclavik, il killer ricercato in tutta Italia dopo il duplice omicidio del barista di Riccardina di Budrio, Davide Fabbri, e della guardia ecologica volontaria, Valerio Verri. Nel corso della puntata di ieri di Quarto Grado, la trasmissione di Rete Quattro condotta da Gianluigi Nuzzi, l’inviato Remo Croci ha confermato il convincimento degli investigatori, che ormai da settimane stanno cercando di catturare colui che è stato descritto dalla stampa come una sorta di Rambo in grado di sopravvivere in condizioni estreme, rispetto al fatto che Igor Norbert “Ezechiele” è ancora all’interno della cosiddetta “zona rossa”, 40 km quadrati fatti di campagne, boschi, torrenti e paludi. A detta del giornalista Mediaset, le pattuglie dei carabinieri con i reparti speciali continuano a lavorare sul campo coadiuvati dalle diverse segnalazioni degli abitanti del posto: e in particolare alcune di queste sono state ritenute credibili e hanno aiutato a restringere il campo delle ricerche. Nel frattempo anche la comparazione scientifica ha confermato che il Dna isolato sulla scena del delitto di Budrio è quello di Igor, dal momento che è stato rinvenuto in 2 casolari della zona utilizzati come nascondiglio negli ultimi giorni. La sensazione è che Igor possa avere realmente le ore contate: la cattura è vicina? (aggiornamento di Dario D’Angelo)

Dopo oltre 20 giorni di fuga, Igor Vaclavik continua ad essere ancora il maggiore ricercato d’Italia. Gli inquirenti non mollano la presa, sempre più certi che il serbo 41enne, spietato killer del barista di Budrio Davide Fabbri e della guardia venatoria Valerio Verri, possa ancora essere nella “zona rossa”, quel fazzoletto di terreno ampio 40 chilometri quadrati tra Campotto e Marmorta. E’ qui che si concentrano le principali ricerche di centinaia di uomini, aiutati dai cani molecolari che avrebbero fiutato di recente tracce fresche di Igor-Norbert, sebbene queste sembrino sempre fermarsi in prossimità di corsi d’acqua. Ieri intanto, il ministro dell’Interno, Marco Minniti, è giunto nelle zone dove proseguono le ardue ricerche di Igor il russo. Qui ha incontrato in forma privata anche i parenti della prima vittima uccisa a Budrio nel tentativo di rapina. Come riporta La Nuova Ferrara è stato però anche travolto dalle contestazioni proprio a causa delle lunghe ricerche e dell’assenza di risultati apprezzabili. “Sono passati 20 giorni e non l’avete ancora preso. Vergogna. Dovevate mettere una taglia”, hanno contestato alcuni amici di Fabbri incrociando l’auto del ministro. A replicare è stato il Questore di Bologna che ha tentato di tranquillizzare la popolazione, ormai terrorizzata, commentando: “Stiamo continuando a lavorare, abbiamo buoni elementi”. L’incontro con il rappresentante politico è servito comunque a fare il punto della situazione sulla ricerca di Norbert Feher, per il quale continua la caccia all’uomo in tutta la pianura emiliana. Il ministro Minniti ha poi incontrato anche i sindaci dei paesi maggiormente coinvolti nelle attività di ricerca di Igor Vaclavik ed al termine dell’incontro il primo cittadino di Molinella, Dario Mantovani, ha commentato: “Il Ministro ci ha assicurato la prosecuzione del dispositivo finalizzato alla cattura del fuggiasco fintanto che l’esito non sarà positivo”. Le operazioni, dunque, andranno avanti senza sosta con un solo obiettivo: individuare e inchiodare definitivamente il ricercato, accusato ad oggi di almeno due omicidi.

Mentre proseguono le ricerche di Norbert Feher, alias Igor Vaclavik, in Italia è esplosa una vera e propria psicosi da avvistamento, con numerose segnalazioni da Nord a Sud del Paese che certamente non aiutano il lavoro dei Carabinieri. Intanto, la trasmissione Pomeriggio 5, nella puntata di ieri ha trasmesso uno stralcio di un documento inedito realizzato dai colleghi di Quarto Grado, i quali sono riusciti ad intervistare Nikoletta Bergel, sorella del super-ricercato. La ragazza ha confermato il vero nome del fratello, Norbert Feher asserendo di non sapere del suo alias “Igor” né dell’intera storia appresa solo tramite Facebook. “Sono sorpresa, tutta la mia famiglia lo è perché prima di adesso non avevamo sentito nulla di male su di lui. La mia famiglia intera e sotto shock”, ha aggiunto, dopo essere venuta a conoscenza di quanto commesso in Italia dall’uomo. La sorella non conosceva neppure le precedenti accuse a carico di Norbert per le violenze su una minorenne. L’unico episodio di sua conoscenza ha a che fare con le vicende avvenute in Italia: “Non avrei mai pensato che mio fratello potesse fare una cosa del genere”. L’uomo continua ad essere ricercato non solo in Italia ma anche in Serbia: “Lo sappiamo che tutti lo stanno cercando in Italia e anche qui”, ha ammesso. Infine, la donna ha preso le difese di Igor asserendo: “So che lui non ha mai commesso questi crimini. Vorrei dire a tutti che mio fratello non è così come lo descrivono”. Infine, un messaggio direttamente a Igor: “Tieni duro che tutto andrà bene. Tutto può succedere ma noi cerchiamo di resistere e dargli una chance”.