Raddoppia la tassa sulla fortuna: è passata al 12%, mentre il prelievo sulle vincite al Lotto è salito dal 6 all’8%. La tassa sulla fortuna riguarda le vincite che superano i 500 euro e scatterà a partire dal primo ottobre di quest’anno. Il Preu, il cosiddetto prelievo erariale unico sulle slot, passa al 19%. Quello sulle videolotterie è fissato al 6%. Nessuna anticipazione, invece, delle gare per la concessione del Lotto e dei Gratta e Vinci. La manovra di correzione dei conti 2017 ha, dunque, l’obiettivo di recuperare in gran parte l’elusione fiscale ed è caratterizzata dall’inasprimento delle accise sui tabacchi e soprattutto delle tasse sui giochi. La “manovrina” in arrivo è stata pensata come un decreto omnibus che consta di 68 articoli, prezioso per evitare l’aumento dell’Iva previsto per il 2018. Le coperture non arrivano da nuove tasse, fatta eccezione per quelle su giochi e tabacchi, cioè “sul vizio”.



Un inasprimento da 200 milioni di euro l’anno: a questa cifra ammonta il raddoppio della tassa sulla fortuna che grava su tutte le vincite che superano i 500 euro. Non è da escludere, secondo quanto riportato da Il Mattino, che nella manovra di correzione dei conti 2017 entri anche un rinnovo a pagamento della concessione del Gratta & Vinci per un valore di 800 milioni di euro. La tassa sulla fortuna è stata introdotta nel 2012 ed è stata pensata come un contributo speciale dagli italiani più fortunati. Ai vincitori di giochi e lotterie viene imposto, dunque, di lasciare al fisco una percentuale della somma vinta. La norma ha avuto subito impatto sin dalla sua introduzione su tutti coloro che sono andati a riscuotere le vincite, anche quelle che riguardavano il passato. Il primo a ricevere la “stangata” della tassa della fortuna è stato il vincitore del 5+ di Arezzo, che vinse 638.154,28 euro e dovette rinunciare a ben 38.260 euro.

Leggi anche

Numeri vincenti Million Day di oggi 27 dicembre 2024/ Scopri l'estrazione delle ore 20:30Profezie Baba Vanga 2025/ Guerra, disastri naturali fino al Mondiale alla Ferrari: le previsioni inquietanti