, appuntato 44enne da 12 anni in servizio nella compagnia di Villanova D’Asti, da qualche giorno è diventato un carabiniere eroe in seguito ad un suo clamoroso gesto che ha portato il suo nome alla ribalta. L’uomo, padre di una ragazzina di 13 anni, grazie al coraggio ed alla sua estrema prontezza è riuscito ad evitare una tragedia, frenando un tir impazzito e lanciato a 100 chilometri orari, a causa di un malore del suo conducente. Il carabiniere ha raccontato quanto avvenuto lungo la statale di Dusino San Michele: l’appuntato era in servizio insieme al capitano Gianfranco Pino, quando si sono accorti della presenza di un camion fermo in curva, subito dopo un dosso. Il capitano è quindi intervenuto ma proprio mentre cercava di contattare il 118 dopo essersi accorto di un malore da parte del conducente del mezzo pesante, lo stesso avrebbe iniziato a ripartire. “Ho fatto appena in tempo a urlare a pieni polmoni per avvisare l’appuntato. Per fortuna mi ha sentito”, ha raccontato Pino al quotidiano La Repubblica. Il camion, tamponando l’auto di servizio, l’ha spinta in un fossato ed è stato questo impatto a permettere il rallentamento del mezzo e l’entrata in scena dell’appuntato Riccardo Capeccia, che si è potuto aggrappare alla maniglia della portiera, sul lato conducente, entrando così nell’abitacolo.
Grazie alla prontezza del carabiniere eroe Riccardo Capeccia è stato possibile evitare una tragedia sulle strade dell’Astigiano. Mentre il conducente di un tir era in preda alle convulsioni a causa di un malore, l’appuntato è riuscito ad entrare nell’abitacolo del mezzo, mentre quest’ultimo continuava a spostarsi verso la curva, rischiando di invadere l’altra corsia. “Con una mano sono riuscito a sterzare ma non trovavo nessun freno. In quel momento ho pensato davvero che ce la saremmo vista brutta io e il camionista”, ha raccontato il 44enne. Attimi di paura che però non hanno fermato il rappresentante dell’Arma dei Carabinieri che, mezzo dentro e mezzo fuori dall’abitacolo, nonostante la presenza del conducente, è riuscito comunque a raggiungere il freno a pedale con una mano. “Eravamo già sul rettilineo in discesa e avevamo preso ancora più velocità. Alla fine ci siamo fermati a meno di 400 metri dalla casa cantoniera che Giorgio Faletti celebra nella sua canzone “Signor Tenente””, ha rivelato l’appuntato eroe.
In quei momenti di totale caos, l’azione e la lucidità sono stati indispensabili per l’appuntato Capeccia che, piuttosto che spostarsi ha deciso di aggrapparsi alla maniglia del tir. “L’ho fatto e basta. Ho visto la strada, le macchine che arrivavano in senso opposto e ho pensato: se il tir non si ferma è una strage”, ha aggiunto nel suo racconto. Un avvenimento forte e che gli ha causato una notte insonne e tanti pensieri, soprattutto per il suo capitano che ha avuto la medesima prontezza nell’avvertirlo. Di fronte a chi lo definisce un eroe, lui replica con modestia: “Ho fatto quel che dovevo e basta”. L’autista del camion impazzito, intanto, è stato ricoverato presso l’ospedale di Asti dove è stato trasportato in ambulanza. Non appena starà meglio, l’appuntato Riccardo Capeccia ha già annunciato la sua volontà di andarlo presto a trovare. E siamo certi che anche l’uomo avrà ottimi motivi per definirlo un eroe.