Attilio Nicora è morto ieri sera in una clinica di Roma all’età di 80 anni. Nato a Varese il 16 marzo 1937, il cardinale è noto soprattutto per aver introdotto per primo la misura dell’8 per mille, ma è stato anche un giurista di ottimo livello. In qualità di primo presidente dell’Aif, l’organismo di controllo delle finanze del Vaticano, avviò i procedimenti attuativi in materia di lotta al riciclaggio e il dialogo con le istituzioni internazionali coinvolte. Il porporato, però, è ricordato, tra le altre cose, anche per essere stato uno degli artefici della revisione del Concordato con l’Italia, firmata il 15 novembre 1984 con l’allora governo Craxi. Nominato co-presidente per parte ecclesiastica della Commissione Paritetica italo-vaticana incaricata per la riforma della disciplina riguardante i beni e gli enti ecclesiastici, è stato poi incaricato di seguire e risolvere i problemi relativi all’attuazione del Concordato.



Papa Francesco ha espresso sentito cordoglio per la morte del cardinale Attilio Nicora. Ricoverato presso la clinica Pio XI di Roma, il legato Pontificio per le Basiliche di San Francesco e di Santa Maria degli Angeli in Assisi, è morto ieri sera all’età di 80 anni. «Lascia un ricordo carico di stima e di riconoscenza per il prezioso servizio offerto con singolare competenza sia alla Chiesa e alla società civile in Italia», ha scritto Bergoglio nel telegramma inviato alla famiglia del cardinale, evidenziandone i meriti in ordine alla revisione del Concordato e «all’attuazione del sistema di sostegno economico alla Chiesa cattolica e di sostentamento del clero, sia alla Santa Sede, quale presidente rigoroso e lungimirante prima dell’Apsa e poi dell’Aif». Il pontefice ha affidato quindi l’anima del cardinale Attilio Nicora alla Madonna e a San Giovanni Paolo II, che lo inviò a guidare la diocesi di Verona e poi lo nominò cardinale.

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