Come se non bastassero le minacce che arrivano dalla Corea del Nord, ad acuire la tensione tra gli Stati Uniti e Pyongyang arriva la notizia dell’arresto di un altro cittadino Usa. Stando a quanto riportato dalla Repubblica, si tratta di un ex professore di origine coreana, che è stato bloccato venerdì scorso all’aeroporto mentre stava per lasciare la Corea del Nord, dove si trovava da oltre un mese per attività di sviluppo di programmi di aiuto umanitari. Identificato solo come Kim, l’uomo, che ha poco più di 50 anni, è il terzo cittadino americano detenuto dal regime della Corea del Nord. Gli altri due sono Otto Warmbier, uno studente, e Kim Dong-chul, pastore di origini coreane: entrambi sono condannati a diversi anni di carcere per “attività sovversiva” contro la Corea del Nord. Queste iniziative, secondo gli osservatori, sono usate da Pyongyang per trattare con Washington da una posizione di forza. (agg. di Silvana Palazzo)



I toni morbidi? La diplomazia? Niente di tutto questo: in un clima sempre più da terza guerra mondiale arrivano questa mattina come un boato clamoroso le ultime dichiarazioni della Corea del Nord dirette contro gli Usa di Donald Trump. «La Corea del Nord non sarà mai uno spettatore inerte alle mosse degli Stati Uniti volte a provocare una guerra biochimica, ma concluderà lo stallo con l’America, l’impero dei mali, cancellandola dalla faccia della Terra», fa spere il documento intitolato «Piano di guerra biochimica contro la nazione coreana sotto attacco». Uno scenario di guerra americana contro il regime, questo teme e denuncia Kim Jong-un al mondo intero (e come sempre funge anche da grosso deterrente contro ogni forma di opposizione interna al paese tra i meno liberi al mondo, ndr). Si attende ora la reazione degli Usa e degli alleati in un conflitto, per ora solo a parole, che promette purtroppo ancora tanti altri episodi poco sereni. (agg. di Niccolò Magnani)



Resta alta la minaccia dello scoppio di una “Terza Guerra Mondiale”, scatenata dalla contrapposizione tra gli Stati Uniti di Donald Trump e la Corea del Nord di Kim Jong-Un. Dopo i raid Usa contro la base aerea siriana di Shayrat il regime di Pyongyang ha replicato che l’azione americana “giustificava l’atomica”. La tensione tra i due paesi è salita a tal punto che gli Stati Uniti hanno deciso di far partire la portaerei Carl Vinson: la flotta statunitense arriverà nel Mar del Giappone entro il prossimo 30 aprile e rafforzerà così il dispositivo militare degli Usa per la penisola coreana. Ad annunciare l’imminente arrivo della portaerei Vinson è stato da Sydney, come riporta l’agenzia di stampa Askanews, il vicepresidente americano Mike Pence. Quella di una “Terza Guerra Mondiale” è un’ipotesi storica di conflitto mondiale circolata già a partire dal periodo successivo alla fine della Seconda guerra mondiale, a causa della Guerra fredda: il termine è spesso associato all’uso di armi di distruzione di massa, come armi nucleari, chimiche o biologiche.



In un’ipotetica “Terza Guerra Mondiale”, che il 2017 rischia di vedere scoppiare, non sarebbero però coinvolti solo gli Stati Uniti e la Corea del Nord: anche la Russia e la Cina starebbero infatti mobilitando i propri eserciti e aerei caccia. Nel corso della recente visita ufficiale del vicepresidente Usa Mike Pence a Sydney, il numero due della Casa Bianca e il primo ministro australiano Malcolm Turnbull, riferisce sempre l’Askanews, hanno invitato la Cina a esercitare maggiori pressioni sulla Corea del Nord “per bloccare la rotta sconsiderata e pericolosa che ha intrapreso”, ha detto Turnbull. E Pence ricordato a Pyongyang che “gli Stati Uniti hanno i mezzi, gli uomini e gli schieramenti in questa regione del mondo per garantire la sicurezza dei loro interessi e di quella dei loro alleati”.