Elena Carpignano, la 38enne originaria di Genova e morta sul Monte Bianco, aveva iniziato a scalare sin dall’età di 13 anni. Un destino beffarlo, quello che si è consumato sul versante francese la scorsa domenica pomeriggio. A nulla sarebbe servito l’avvertimento del suo compagno di avventura, un uomo britannico 43enne. L’alpinista italiana sarebbe così precipitata in un dirupo di 500 metri trovando la morte. Nonostante fosse una scalatrice esperta, Elena sarebbe stata tradita da una colata di neve mentre scendeva il versante sud dell’Aiguille du Jardin (4.035 metri), nella catena dell’Aiguille Verte. Come rivela Il Mattino online, la sua grande passione, la stessa che l’ha portata a morire, Elena l’aveva nel sangue e la trasferiva sul web attraverso il suo account Instagram: “L’uomo ha bisogno di passioni per esistere”, scriveva la 38enne. Sul social fotografico si descriveva una “Sognatrice, viaggiatrice, scalatrice, sciatrice, amante della vita”. Elena Carpignano si sentiva libera tra quelle montagne. Solo sette giorni fa pubblicava una nuova foto che la ritraeva nell’atto di scalare una montagna, sulle alpi francesi: “Il giorno che combatterai i tuoi demoni, sarai felice ma ci sarà sempre qualcuno alle tue spalle che ti sussurrerà i ricordi del passato”, scriveva. Qui demoni, che proprio ieri l’hanno portata via per sempre. Clicca qui per vedere la foto.
Ancora una tragedia sul Monte Bianco, dove l’alpinista italiana Elena Carpignano di 38 anni ha trovato la morte dopo essere precipitata per circa 500 metri. Ad uccidere la donna, secondo una prima ricostruzione resa dal quotidiano Corriere.it, sarebbe stata una colata di neve mentre scendeva il versante sud dell’Aiguille du Jardin, a 4.035 metri d’altezza. La tragedia, secondo quanto riportato dalla gendarmeria di Chamonix si sarebbe consumata poco prima delle ore 14:00 di ieri, domenica 23 aprile. Elena Carpignano si trovava sul Monte Bianco insieme al compagno di scalata, un 43enne britannico. L’uomo, dopo aver raggiunto i punti di ancoraggio aveva provato ad avvertire l’alpinista italiana dell’imminente pericolo ma la donna non avrebbe avuto neppure il tempo di reagire.
Prima della nuova tragedia ad alta quota, la coppia aveva trascorso la notte tra sabato e domenica in un bivacco, prima di riprendere la scalata, intorno alle 7:00 del mattino. Stando alle parole del tenente colonnello Stéphane Bozon della Gendarmeria di alta quota francese (Pghm), i due alpinisti avevano impiegato più tempo del previsto per la salita. Quindi, avevano deciso di accorciare la via di discesa prima che la colata di neve travolgesse l’italiana. Elena Carpignano si era laureata a Genova in Scienze ambientali ma viveva nella valle di Chamonix, in Francia, dove da tre anni lavorava per EpicTv, community online che raccoglie appassionati di scalate. Molto conosciuta anche in Valle D’Aosta, dove la 38enne aveva avuto il ruolo di volontaria in diverse gare di corsa in montagna.