Sono state rafforzate le ricerche di Norbert Feher, alias Igor Vaclavik: è stato intensificato l’apporto della Polizia di Stato, che è impegnata in servizi straordinari per garantire la sicurezza in tutta la zona di Argenta-Portomaggiore e in tutta la provincia. Il questore di Ferrara, Antonio Sbordone, ha attivato un dispositivo che si avvale dei rinforzi del Reparto Prevenzione Crimine Emilia Romagna Orientale di Bologna e delle unità speciali U.O.P.I. di Verona e Bologna. Sono state giornate particolari dal punto di vista della sicurezza, soprattutto in vista delle festività del 25 aprile e del 1° maggio. La Polizia di Stato ha garantito la propria presenza in città e nelle are più frequentate da cittadini e turisti. Oltre che nel controllo del territorio e nel rafforzamento del dispositivo di sicurezza, gli agenti della Polizia di Stato stanno operando anche nell’area delle ricerche del killer di Budrio e Mezzano, il serbo Igor Vaclavik. (agg. di Silvana Palazzo)



In un contesto caratterizzato da tutta una serie di incredibili segnalazioni ed avvistamenti (alcuni realmente bizzarri) l’ultimo arriva da Padova: qui, qualcuno avrebbe visto Igor Vaclavik, o almeno così ha dichiarato al centralino del 113 nel tardo pomeriggio di sabato 22 aprile. Dall’altra parte della cornetta, un giovane 16enne che asserisce di aver visto il presunto killer di Budrio in centro: “Ho visto Igor il russo o per lo meno uno che gli assomiglia molto, sul bus M, quello che parte dalla stazione diretto alle Terme. È sceso in piazza Eremitani”. Quella riportata da FanPage.it, tuttavia, sarebbe la sola testimonianza proveniente da Padova ma, stando ai quotidiani locali, tanto è bastato a far scattare l’allarme tra le forze dell’ordine proprio a causa della pericolosità del 41enne serbo scomparso nel nulla. Resterebbe tuttavia sempre più credibile l’ipotesi in base alla quale Igor il russo sia sempre stato nella “zona rossa”, attualmente al setaccio da ormai 15 giorni, ovvero dopo il secondo omicidio certo commesso da Norbert Feher.



Da due settimane Igor Vaclavik è braccato da centinaia di uomini che continuano a setacciare la “zona rossa” ampia 40 chilometri quadrati. Prima di Pasqua gli inquirenti avevano già annunciato che per la cattura del 41enne serbo sarebbero serviti diversi giorni. Una previsione che si è rivelata reale sebbene fosse partita da una mera ipotesi. Ora all’assenza di limiti temporali si è aggiunta una condizione indispensabile: prendere a tutti i costi Igor. Le indagini intanto, non sono concentrate solo ed esclusivamente nella zona tra Bologna e Ferrara ma anche nel resto d’Italia ed addirittura in Europa, nei luoghi dove Feher ha vissuto. La Serbia innanzitutto, dove si trova la sua famiglia, ma anche la Spagna, dove diceva di fare il gigolò a Valencia. Intanto la caccia è in corso e dopo 15 giorni ci si attendono notizie certe sulla presenza o meno di Igor in quei luoghi, tra Argenta e Molinella, dove anche in una giornata domenicale come quella di ieri è stato possibile notare numerosi posti di blocco con militari armatissimi come lo si vedeva solo in tv.



In un clima di paura, continue segnalazioni ed interminabili ricerche, si inseriscono i sospetti di una presunta minaccia da parte di Igor Vaclavik, il killer di Budrio attorno al quale si concentra l’attenzione di centinaia di militari. Come rivela Il Resto del Carlino nella sua edizione online, all’interno di un casolare abbandonato tra Monestirolo e Portomaggiore sarebbe stata rinvenuta una scritta recente su uno specchio: “Vi amazero!!!”. L’italiano è imperfetto ma il senso è molto chiaro. Una minaccia di morte che, alla luce di quanto sta accadendo da oltre due settimane nei territori tra Bologna e Ferrara, suonerebbe quasi come la firma del super ricercato Norbert Feher. I sospetti avrebbero portato all’imponente blitz realizzato qualche giorno fa in un vecchio rudere e non si esclude che il fuggitivo sia passato proprio da quel casale. In merito alla scritta realizzata con un dito su uno specchio rotondo ed impolverato mette i brividi. “Il materiale è stato repertato e mandato ad analizzare”, ha riferito un inquirente. Se fosse realmente del killer ricercato la mano dietro la scritta, non sarebbe poi una novità: già in passato, dopo una rapina nell’abitazione di Giancarlo Bolognesi di Consandolo, Norbert-Igor lasciò una “dedica” con una bomboletta spray nel mobile del garage: “Ciao bello”.

Il caso di Norbert Feher, alias Igor Vaclavik, il 41enne serbo in fuga da oltre 20 giorni rischia ora di diventare un caso politico dopo l’incontro del ministro Minniti nei comuni della “zona rossa”. Un’altra settimana di ricerche si è conclusa dopo tanta fatica ma nessun risultato da parte degli uomini dell’Arma. In centinaia lo hanno cercato in lungo ed in largo nelle campagne tra Ferrara e Bologna. Interi casolari abbandonati e non solo stati messi a soqquadro anche con l’aiuto dei cani molecolari, il cui fiuto si interrompe esattamente in prossimità dei corsi d’acqua, finora rivelatisi la principale “arma” di Igor il russo. Ma di lui, al momento, ancora nessuna traccia. Le operazioni, però, proseguiranno fino a quando Igor Vaclavik, presunto killer di Budrio, di Portomaggiore e forse anche di un altro omicidio, non sarà fermato definitivamente. Le rassicurazioni sono giunte proprio nelle passate ore da parte dello stesso Minniti che ha dato garanzie sotto questo punto di vista, alle famiglie ed ai sindaci. “Il ministro ci ha assicurato che le squadre dei vari corpi speciali presenti sul territorio rimarranno fino alla cattura del ricercato”, ha confermato il primo cittadino di Argenta, Antonio Fiorentini, a margine dell’incontro con il rappresentante politico, come evidenziato da La Nuova Ferrara. Oltre alle ricerche, le indagini procedono con ulteriori novità importanti che andrebbero a compromettere ulteriormente la posizione di Igor-Norbert: l’uomo, infatti, sarebbe ora indagato anche per un altro delitto, avvenuto il 30 dicembre 2015 a Fosso Ghiaia, Ravenna. La vittima, Salvatore Chianese, metronotte, fu ucciso a fucilate. L’arma usata potrebbe avere a che fare anche con gli altri due omicidi a carico di Davide Fabbri e Valerio Verri e attribuiti proprio a Vaclavik. Ad incastrarlo poi, tutta una serie di elementi che potrebbero costare cari al 41enne in fuga. La scia di sangue potrebbe allungarsi ulteriormente e l’attenzione sul caso diventa sempre più una priorità dello Stato.

Mentre prosegue senza sosta la caccia all’uomo a carico di Igor Vaclavik e che vede centinaia di Forze Speciali all’opera nei campi e nelle paludi del posto, le indagini proseguono anche nelle Caserma di Molinella e negli uffici dei pm di Bologna e Ferrara dove si sta tentando di ricostruire i movimenti e le azioni di Norbert Feher nei giorni precedenti alla fuga, iniziata dopo l’omicidio della guardia ecologica Valerio Verri. In mano agli investigatori al momento ci sarebbero solo le tracce fiutate dai cani molecolari e il Fiorino rubato e poi abbandonato dallo stesso Igor il russo. In merito a quest’ultimo aspetto, come rivela Trc.it, è stato risentito nuovamente anche il proprietario del mezzo al fine di appurare che non si fosse accorto di nulla e di nessuno, prima della rapina. Ogni elemento, infatti, potrebbe essere utile a confermare o smentire definitivamente il coinvolgimento di presunti complici. Grazie alle amicizie e conoscenze che Igor aveva sul posto, non si esclude infatti che qualcuno lo abbia aiutato e lo stia continuando a fare nella sua folle fuga, anche alla luce delle ferite certe che avrebbe riportato. In contemporanea alle operazioni che continuano ad interessare l’intera area tra Bologna e Ferrara, da tutta Italia piovono segnalazioni su presunti avvistamenti, da Palermo a Olbia. Nonostante alcuni siano realmente inverosimili, i Carabinieri hanno comunque il dovere di registrare sebbene le verifiche siano doverose. Ecco allora che le ricerche da qualche giorno starebbero interessando anche il resto del Paese nonostante la convinzione che Igor sia in valle e che continui a nascondersi di giorno ed a scappare di notte, resti la più attendibile.