Secondo Beppe Castagna, parente di tre delle vittime della strage di Erba, le prove a carico di Rosa e Olindo sono “granitiche”. Non a caso i due coniugi sono stati condannati in tutti e tre i gradi di giudizio all’ergastolo. Oltre a quella confessione poi ritrattata ma che, a detta del fratello di Raffaella, conteneva informazioni che solo l’assassino poteva conoscere e confermate poi dall’autopsia. “Confessarono sulla Bibbia ciò che avevano fatto e poi lo ripeterono, usando le stesse parole, al loro vicino di cella”, ha asserito Castagna sulle pagine del settimanale Giallo. Non solo: contro la coppia condannata ci sarebbe anche quella traccia di sangue della Cherubini, rinvenuta sull’auto di Olindo Romano e che non poteva essere lì per puro caso. Lo stesso Olindo fu poi riconosciuto da Mario Frigerio, l’unico superstite nella strage di Erba ma che venne a mancare nel 2014. Tuttavia, la difesa dei coniugi Rosa e Olindo, dal canto suo, avrebbe in mano altrettante prove importanti mai analizzate: un capello trovato sul piccolo Youssef, un mazzo di chiavi, un accendino, un giubbotto, il cellulare di Raffaella e un’impronta insanguinata. Elementi che con le nuove tecnologie potrebbero addirittura scagionare marito e moglie portando ad una revisione del loro processo.



Beppe Castagna è anche lui una delle vittime della strage di Erba. Nel pluriomicidio, che secondo l’accusa è stato realizzato da Rosa e Olindo, i due coniugi all’ergastolo, Beppe ha infatti perso la sorella, la madre ed il nipotino. Eppure, secondo Azouz Marzouk, marito della 30enne, proprio i fratelli Castagna potrebbero essere i veri colpevoli. Affermazioni, queste, che hanno aumentato il dolore a carico dei familiari delle vittime. “Non riesco a capirlo, quello che dice su di noi è assurdo, non avremmo mai potuto volere quello che è accaduto”, ha commentato Beppe Castagna sul settimanale specializzato in cronaca nera, Giallo. L’uomo non si dà pace e oltre a non comprendere la posizione di Azouz non riesce a giustificare neppure quella di coloro che su Facebook, in determinati gruppi in favore di Rosa e Olindo, continuano a scrivere cose terribili sui fratelli Castagna, ritenendoli i veri responsabili della strage di Erba consumatasi nel dicembre 2006, quasi 11 anni fa.



La strage di Erba avvenuta l’11 dicembre 2006 rappresenta indubbiamente uno dei fatti di cronaca più cruenti nonché misteriosi della storia italiana recente. Tutto sembrava essersi concluso con l’arresto e poi con la condanna all’ergastolo in tutti e tre i gradi di giudizio a carico di Rosa Bazzi e Olindo Romano, i due coniugi ritenuti i soli responsabili. Nella strage persero la vita la 30enne Raffaella Castagna, il figlioletto di appena due anni Youssef, la mamma Paola Galli ed una vicina di casa, Valeria Cherubini. Nei giorni scorsi, tuttavia, la Corte di Cassazione ha permesso un piccolo colpo di scena che ha riacceso le speranze dei due coniugi Romano ma allo stesso tempo ha provocato la reazione dei familiari Castagna. La Suprema Corte ha infatti disposto che possano essere analizzati sette nuovi indizi. Si tratta di elementi in mano alla difesa di Rosa e Olindo e che sarebbero stati rinvenuti sulla scena della strage e mai analizzati prima d’ora. L’ultima parola però, spetterà alla Corte d’Appello di Brescia che dovrà decidere se effettuare o meno un incidente probatorio su quei reperti. Nell’attesa, ad intervenire sulle pagine del settimanale Giallo è stato Beppe Castagna, parente di tre delle vittime della strage di Erba. Il fratello di Raffaella, nonché nipote di Youssef e figlio di Paola Galli ha ribadito quanto già dichiarato nelle passate settimane, in forma privata, al giornalista Marco Oliva. “Il mio sogno è che non si parli più di questa tragedia, che ha distrutto la mia vita e la nostra famiglia, ma purtroppo ogni giorno viene fuori una novità e siamo costretti di nuovo a fare i conti con il dolore”, ha commentato l’uomo.



La revisione del processo in favore di Rosa e Olindo, i due coniugi all’ergastolo in quanto ritenuti i responsabili della strage di Erba, potrebbe presto concretizzarsi. È questa la speranza di marito e moglie all’ergastolo, della loro difesa e di Azouz Marzouk. In attesa dell’eventuale nuova tappa giudiziaria, la famiglia Castagna ha chiaramente riferito un certo turbamento per la decisione dei giudici della Suprema Corte, anche alla luce della loro sempre ribadita convinzione in merito alla colpevolezza dei due soggetti condannati in via definitiva. “Le accuse contro Rosa e Olindo pesano come macigni”, ha commentato Beppe Castagna sulle pagine del settimanale diretto da Andrea Biavardi, sottolineando come lui e la sua famiglia non abbiano mai cercato dei colpevoli qualsiasi, “ma i colpevoli”, continuando a confidare nel lavoro della magistratura. Contro i due coniugi, che dopo aver confessato hanno ritrattato tutto per poi asserire di essere stati costretti a farlo con l’inganno, per Beppe Castagna le prove sarebbero davvero numerose, a partire dalle loro stesse parole: “Raccontarono che diedero un colpo in testa alla Cherubini con un coltellino svizzero. Solo l’assassino poteva sapere quel particolare poi verificato dall’autopsia”, ha ricordato il fratello di Raffaella. Ad arrecare estremo dolore alla sua famiglia, oltre alla strage in sé ed al comportamento dei due coniugi, anche Azouz, il quale continua ad accusare del pluriomicidio proprio i fratelli della moglie uccisa.