Salvatore Parolisi, condannato definitivamente a vent’anni di carcere per l’omicidio della moglie Melania Rea, ha deciso di impiegare il tanto tempo libero a disposizione in cella per studiare. Dopo aver sostenuto l’esame di maturità per diventare operatore agroalimentare, nel carcere teramano di Castrogno, ha cominciato a studiare legge in quello di Pavia, dove si trova attualmente detenuto. Nella nuova vita dell’ex caporal maggiore c’è, dunque, una laurea in giurisprudenza: nei giorni scorsi ha superato il primo esame di diritto costituzionale, ora si sta preparando per il successivo.



Nel frattempo i suoi legali si stanno occupando del ricorso contro il provvedimento con cui il tribunale dei minori di Napoli ha nei giorni scorsi confermato la decadenza della potestà genitoriale, già decisa dalla Cassazione. Inoltre, ha vietato ogni contatto, anche telefonico, tra Salvatore Parolisi e la figlia. Per gli avvocati Nicodemo Gentile e Antonio Cozza si tratta di un provvedimento «che non tiene in nessuna considerazione il diritto alla genitorialita`».



Salvatore Parolisi è stato condannato in tre gradi di giudizio: quel 18 aprile 2011 fu lui ad uccidere sua moglie Melania Rea. Non fu un omicidio premeditato, ma d’impeto: secondo i giudici era incapace di scegliere tra la moglie e l’amante. L’ex militare, invece, ha sempre ripetuto di non aver ucciso sua moglie, pur ammettendo il tradimento, e che quando Melania sparì era con sua figlia a Colle San Marco.

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