Si fa chiamare Willie Peyote: è un rapper e cantautore torinese sconosciuto a molti che ha visto aumentare la sua popolarità a dismisura dopo l’ospitata a Che tempo che fa di Fabio Fazio su Rai Tre, dove è stato invitato per cantare “Io non sono un razzista ma…”, brano che prende di mira gli italiani e il loro modo di fare “accoglienza” nei confronti dei migranti. Ma cosa dice di particolare questo pezzo che non è andato giù a tanti? Il testo del singolo di Willie Peyote non le manda a dire quando riferendosi all’italiano medio sottolinea che “dice che non sono razzista ma, è un razzista ma non lo sa”. A sostegno della sua tesi, Willie Peyote porta diversi argomenti, scagliandosi in particolare sull’abitudine degli italiani di piangersi addosso senza rimboccarsi le maniche:”Troppo facile dire “questi ci rubano il lavoro, devono restare a casa loro” che poi se guardi nelle strade della mia città, ci sono solo kebabbari e compro oro, ma pensa che se uno che non sa bene la lingua e non ha nessuna conoscenza riesce a fotterti il lavoro con questa facilità, ti servirebbe un esame di coscienza”.
Willie Peyote se la prende anche con certi luoghi comuni duri a morire:”I cinesi ci stanno colonizzando e ogni imam sta organizzando un attentato terroristico stando ai discorsi di qualcuno”, ma ci tiene a ricordare che un tempo gli italiani erano un popolo di emigrati:”Pensa a tuo nonno arrivato in Argentina col barcone e invece qui da noi non facciamo le moschee perché da loro non fanno le chiese/l’Italia agli italiani, l’ho sentito dire al bar,se non sbaglio il bar era cinese”. Eppure, come sottolineato da La Verità, il quotidiano diretto da Maurizio Belpietro, sono in tanti a chiedersi se sia giusto che gli italiani vengano presi di mira in un programma della prima serata del servizio pubblico. E voi? Da che parte state?