Salvatore Fuscaldo, assassino reo confesso di Antonella Lettieri, ha detto tutta la verità? E’ questa la domanda principale degli inquirenti, al lavoro al fine di fare chiarezza sul terribile delitto di Cirò Marina consumatosi lo scorso 8 marzo nell’abitazione della vittima. L’uomo, in carcere da oltre un mese nel penitenziario di Castrovillari, lo scorso 21 aprile ha deciso a sorpresa di confessare l’omicidio, assumendosi tutte le responsabilità, asserendo di aver fatto tutto da solo e svelando movente, modalità di uccisione e armi impiegate. Eppure, il suo racconto sarebbe ora al vaglio degli stessi inquirenti, a caccia delle conferme alle sue parole. I dubbi di chi indaga saranno al centro della parentesi dedicata all’uccisione di Antonella Lettieri nel corso della nuova puntata de La vita in diretta, su Rai 1 e che farà luce sull’intricato caso, secondo gli investigatori ancora ricco di punti da chiarire. Intanto proseguono le ricerche relative alle due armi che Fuscaldo avrebbe indicato essere un tubo di 50 centimetri e un coltello a serramanico, entrambe rinvenute nell’appartamento della commessa 42enne con la quale ha ammesso di aver avuto una relazione amorosa durata sei, forse sette anni.

Nel corso della sua confessione, Salvatore Fuscaldo, bracciante agricolo 50enne e vicino di casa di Antonella Lettieri, come rivelato da VelvetNews.it ha riferito di aver fatto sparire i suoi indumenti intrisi di sangue e di averli poi bruciati il giorno successivo. Tra questi, anche un paio di guanti. Gli investigatori avrebbero individuato i resti del rogo nella medesima area dove nelle scorse settimane erano stati trovati gli scarponi dell’assassino reo confesso ed una coperta intrisa di sangue, forse lo stesso di Antonella Lettieri. In merito alle armi, l’uomo aveva detto di averle sotterrate ed al momento sono in corso le ricerche nel tentativo di dare conferma alle parole rese al sostituto procuratore Alfredo Manca nell’ambito di una confessione che ha di fatto rappresentato una svolta nel giallo di Cirò Marina.