La fuga di Igor Vaclavik prosegue senza sosta, così come le ricerche da parte di centinaia di uomini delle Forze Speciali impegnati ormai da quasi un mese. Nel frattempo, non si interrompono le segnalazioni nell’ambito di quella che è ormai diventata una vera e propria psicosi da avvistamento: come riporta Il Gazzettino, Feher sarebbe stato avvistato due volte al giorno nella sola Venezia. Circa un ventina gli avvistamenti segnalati ai Carabinieri e che avrebbero riguardato Mestre, Chioggia, fino al Litorale di Caorle al Portogruarese. Nonostante ogni segnalazione sia sempre oggetto di attenta analisi, alla fine sarebbe emersa solo una grande suggestione collettiva. Venezia è solo una delle numerose provincie italiane dalla quale sono giunte le segnalazioni sull’ex militare serbo 36enne. Dal Nord al Sud del paese si contano ad oggi oltre 300 segnalazioni: c’è chi giura, con tanto di descrizione fisica, di aver visto proprio lui, Igor il russo. L’attenzione degli inquirenti, tuttavia, si starebbe concentrando anche e soprattutto sui presunti giacigli nei quali Igor si starebbe rifugiando di giorno, per poi fuggire di notte. I giacigli, stando a quanto emerso dalla trasmissione Pomeriggio 5, sarebbero quasi sempre nei pressi dei corsi d’acqua.



Di Igor Vaclavik, il serbo in fuga da oltre 25 giorni, continuano a non esserci tracce. Il killer di Budrio ma che si sarebbe macchiato di altri due delitti solo in Italia, ormai da settimane è braccato nella cosiddetta “zona rossa”, tra le campagne bolognesi e quelle ferraresi. E’ qui che, secondo gli inquirenti, avrebbe trovato rifugio di giorno e da dove starebbe proseguendo la sua fuga di notte, al fine di non essere intercettato da oltre un migliaio di uomini che continuano a stargli alle calcagna. Nella medesima zona, dopo un primo blitz dal quale sarebbe emersa la presenza di uno specchio con sopra la scritta di una minaccia molto chiara – “Vi ammazzerò”, incisa nella polvere con un dito in un italiano impreciso – nella giornata di ieri ne sarebbe stato eseguito un altro. Questa volta, come riporta il quotidiano Il Resto del Carlino nella sua edizione online, teatro della nuova segnalazione sarebbe Consandolo, frazione di Argenta, anche essa rientrante in quel fazzoletto di terreno di circa 40 chilometri quadrati attenzionato dalle Forze dell’Ordine. Gli uomini dell’Arma, grazie all’aiuto delle unità cinofile, avrebbero trovato nuovi riscontri del passaggio di Norbert Feher, alias Igor Vaclavik nella zona. Un casolare è stato passato al setaccio alla ricerca di elementi utili a confermare il sentore comune agli investigatori, ovvero la presenza fissa del serbo nella zona, nonostante le frequenti e spesso inverosimili segnalazioni, dal Nord a Sud dell’Italia, giunte nei giorni scorsi. Nell’edificio è stato repertato sufficiente materiale poi inviato alla squadra dei Ris per le analisi di eventuali impronte e Dna da confrontare con quelli del super ricercato.



Alla segnalazione dello specchio in un casolare abbandonato riportante l’inquietante scritta, si aggiunge ora un altro particolare che potrebbe trovare terreno fertile nell’ambito delle indagini sulla caccia in corso a Igor Vaclavik. Si tratta della scomparsa di un kit di pronto soccorso con all’interno bende, garze e disinfettante, segnalata in un garage-ripostiglio nei pressi di un casolare. Il proprietario dello stabile, dopo essersi accorto della mancanza del kit avrebbe riferito l’episodio alle Forze dell’Ordine, sebbene non sia stato in grado di dire a quando risalirebbe il furto. Il dubbio è che il materiale portato via sia il medesimo rinvenuto nel Fiorino, rubato e poi abbandonato da Igor-Feher a Molinella, prima di far perdere le sue tracce e nello specifico dopo aver commesso l’omicidio di Valerio Verri, la guardia ecologica volontaria uccisa lo scorso primo aprile. In merito all’intricato caso, nella puntata di ieri del programma di Rai1, La vita in diretta, ha detto la sua anche la criminologa Roberta Bruzzone, certa ormai che questa vicenda possa concludersi solo con uno scontro a fuoco definitivo tra il ricercato e le Forze Speciali. Difficilmente, infatti, l’uomo, che nel corso del suo periodo di detenzione era considerato un “carcerato modello” potrà consegnarsi ed accettare di finire nuovamente in cella. Ci si interroga intanto anche sulla sua vera identità: è chiaro che il vero nome del serbo non sia Igor ma Norbert, ma chi è realmente? Le prime informazioni certe giungerebbero dalla Serbia che avrebbe confermato la data di nascita di Feher, ovvero il 1981 a Subotica, nel nord del Paese, poco lontano dal confine con l’Ungheria. Avrebbe 36 e non 41 anni il killer di Budrio in fuga che, nel suo paese di origine avrebbe a suo carico un dossier ricco di reati e crimini molto gravi, tra cui decine di furti e un caso di violenza sessuale.

Leggi anche

Iliad contro lo spoofing: "Servono tutele"/ L'AD Benedetto Levi: "Danneggia operatori e consumatori"