Mentre proseguono le indagini e le ricerche di Igor Vaclavik, c’è chi teme per la propria sicurezza e chi invece fa il tifo per lo spietato killer di Budrio. E’ quanto riporta la testata Articolo Tre che rivela una scritta shock comparsa su un casolare abbandonato nel Ferrarese e riportante un invito esplicito rivolto proprio a Igor affinché possa colpire nuovamente. Dopo aver già ucciso Davide Fabbri e a distanza di pochi giorni Valerio Verri, l’ignoto autore lo invita a “colpire ancora”. Chi ha lasciato la scritta shock sul muro del casolare, secondo Estense.com potrebbe essere un pescatore di frodo il quale si augura che la prossima vittima possa essere un altro agente. Intanto, dopo tre settimane di latitanza, a commentare l’intricato caso è stato nelle passate ore anche il procuratore capo di Ferrara Bruno Cherchi, che ha posto l’accento soprattutto sulle numerose false segnalazioni giunte da tutta Italia. “Stiamo cercando dappertutto”, ha commentato. “Ci arrivano segnalazioni anche dai posti più strani. Non è semplice riconoscere una persona che non conosci e che hai visto solo in fotografia”, ha aggiunto. La speranza è chiaramente quella di riuscire presto ad individuare e acciuffare una volta per tutte il 36enne serbo.
Non cessano i presunti avvistamenti di Igor Vaclavik, il ricercato più pericoloso d’Italia, da ormai 28 giorni in fuga. La “zona rossa” si è estesa nelle passate ore comprendendo anche la provincia di Ferrara, eppure la presenza di Norbert Feher continua ad essere segnalata in Veneto. Igor viene visto ovunque, in ultimo anche a Conselve, in provincia di Padova, come riportato dal Mattino di Padova. Una segnalazione che ha fatto immediatamente intervenire le Forze dell’Ordine dopo l’avvistamento di un uomo che, di fatto, era molto simile allo spietato killer di Budrio. L’uomo è stato avvistato anche in una abitazione da due testimoni. In questo caso è stato necessario l’intervento anche delle pattuglie antiterrorismo. Armati fino ai denti, gli uomini dell’Arma hanno bussato alla porta pronti a fare irruzione, ma ad aprire è stato il padrone di casa dell’abitazione, anche in questo caso molto somigliante al vero Igor. A Pomeriggio 5, intanto, ascolteremo nella puntata di oggi anche la testimonianza di chi ha realmente visto Feher: si tratta di un uomo della zona delicatissima oggetto delle ricerche attualmente in corso e che ha raccontato ai microfoni del programma Mediaset di aver visto il fuggitivo con addosso una tuta blu molto sporca, mentre cercava di scappare in piena campagna. In questo caso, a differenza dei precedenti, la segnalazione potrebbe risultare oltremodo veritiera.
Il caso di Igor Vaclavik sarà ampiamente approfondito nel corso della nuova puntata del programma Quarto Grado, in onda questa sera su Rete 4. Un giallo che inquieta ed allarma la zona compresa tra Bologna e Ravenna ma che ora coinvolge anche Ferrara con uno spiegamento di centinaia di uomini dell’Arma, comprese le unità cinofile. Le ricerche dell’uomo che non può più essere semplicemente definito il killer di Budrio proseguono. Ricordiamo infatti che Norbert Feher, questo il suo vero nome, per le Procure di ben tre province, si sarebbe macchiato di altri due omicidi: oltre all’uccisione del barista Davide Fabbri e della guardia volontaria Valerio Verri di Portomaggiore, Igor avrebbe ucciso anche il metronotte Salvatore Chianese, nel dicembre 2015 a Fosso Ghiaia, in provincia di Ravenna. Norbert Feher, alias Igor Vaclavik, continua a scappare ed a lasciare dietro di sé non pochi indizi: tracce fresche fiutate dai cani molecolari in prossimità di casolari abbandonati e destinate a perdersi in presenza di corsi d’acqua, presunte minacce scritte nella polvere su uno specchio rinvenuto in una vecchia cascina. E poi, buche sospette segnalate da numerosi contadini alle Forze dell’Ordine, ed infine la sparizione di un kit di pronto soccorso che sarebbe potuto servire proprio a Igor il russo a medicare le ferite procurate in una recente colluttazione. La domanda, a questo punto, resta sempre la medesima: che fine ha fatto Norbert?
Tra le varie ipotesi, come riportato dal settimanale Giallo, c’è anche quella secondo la quale lo spietato killer Igor Vaclavik sia morto, a causa delle presunte ferite sanguinanti che per giorni si sarebbe auto medicato. Diversa l’opinione dell’esperta criminologa Roberta Bruzzone, certa che sia ancora vivo ma che, come asserito in un suo recente intervento televisivo alla trasmissione La vita in diretta, potrebbe presto decidere di aprire uno scontro a fuoco. Semmai dovesse consegnarsi alle forze dell’ordine, dunque, potrebbe farlo da morto. Dalla trasmissione di Rai1 è emerso inoltre che Igor-Norbert sia certamente armato: sarebbero almeno due le pistole in suo possesso. Ma le ultime novità sul clamoroso caso avrebbero a che fare con il presunto giaciglio che il serbo avrebbe costruito e nel quale avrebbe quasi certamente dormito. Come rivela la trasmissione Pomeriggio 5, ci troviamo a Bando, nel ferrarese, territorio che ora rientrerebbe nella “zona rossa” battuta dalle Forze speciali a caccia dello spietato killer di Budrio. Igor si sarebbe nascosto sotto cumuli di legna o forse sotto i canneti prima di fuggire attraverso i canali limitrofi. I suoi nascondigli, infatti, stando a quanto emerso dalle indagini, sarebbero sempre vicini a fonti d’acqua, la sua vera “arma”: bagnandosi l’uomo farebbe perdere le sue tracce difficilmente fiutabili anche dalle unità cinofile. Anche l’ultimo giaciglio, quasi certamente costruito da Igor Vaclavik, sarebbe nei pressi di un corso d’acqua oltre che di un pozzo. Un modus operanti, quindi, già visto nelle precedenti operazioni di ricerca e che evidenzierebbe l’intento del 36enne di proseguire nella sua fuga, a quasi un mese dall’inizio delle ricerche.