Una bestemmia può costare cara, anche se viene espressa in un video su Facebook. Lo sa bene Nicolò De Paoli, che ha ricevuto una multa dai carabinieri per questo motivo. Il 27enne di Treviso, che cura la pagina “Il Veneto imbruttito” sul social network, ha raccontato la vicenda a L’Arena. Gli uomini dell’Arma era stati mandati nella sua abitazione dalla magistratura per cercare armi. Queste non sono state trovate, ma il giovane dopo la perquisizione dei militari ha pubblicato su Facebook un video nel quale ha segnalato quanto accaduto e accusato i carabinieri, arricchendo la narrazione con molte bestemmie. Pochi giorni dopo la pubblicazione del video, Nicolò De Paoli è stato convocato in caserma per ritirare il verbale della perquisizione.



Quando si è recato dai carabinieri ha, però, ricevuto anche una multa per le bestemmie pronunciate sul social network. Insultare il nome di Dio non è più reato, ma è un atto che prevede comunque una sanzione che può arrivare fino a 300 euro. Il ragazzo, però, non è apparso affatto turbato, anzi ha rivelato di aver riso in faccia ai militari quando gli è stata consegnata la multa. Nicolò De Paoli non intende pagare la multa di 103 euro: «Se tutti dovessimo pagare per una bestemmia, il Veneto in un mese risolverebbe il problema del nostro debito pubblico».



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