Le indagini sull’uccisione misteriosa di Antonella Lettieri, in queste ore stanno cercando di far luce in modo particolare sul giallo legato all’arma del delitto. Il presunto assassino Salvatore Fuscaldo nega di essere stato lui a commettere l’omicidio di Cirò Marina, ma contro le sue parole ci sarebbero importanti indizi che evidenzierebbero l’opposto. Intanto gli inquirenti hanno a lungo scandagliato l’intera zona nei dintorni dell’abitazione della vittima, alla ricerca dell’arma (o delle armi) usata per massacrare la commessa 42enne. Come rivela Lacnews24.it, a tal proposito i Ris di Messina nei giorni scorsi, nell’ambito di un recente sopralluogo compiuto nella casa di Antonella, sulla scena del crimine, hanno sequestrato un set di coltelli usati dal defunto padre della vittima. Il dubbio è che l’assassino abbia potuto usare i coltelli da macellaio presenti nel luogo del delitto, per poi ripulirli e rimetterli al loro posto dopo l’uccisione di Antonella Lettieri. In questo delicato momento delle indagini, dunque, nulla può essere lasciato al caso e per tale ragione non può essere abbandonata alcuna pista al fine di rintracciare tutte le responsabilità e chiudere così il cerchio attorno all’efferato delitto.
Da quasi tre settimane, Salvatore Fuscaldo, presunto assassino di Antonella Lettieri, è in carcere con la gravissima accusa di omicidio pluriaggravato. L’uomo, nonostante i gravissimi indizi a suo carico – tra cui gli scarponcini da caccia intrisi del sangue della vittima ed appartenenti a lui – continua a professarsi innocente, come rivelato dal suo avvocato difensore Francesco Amodeo. Lo riporta il sito WeSud.it che sottolinea la recente visita in carcere del legale al fine di spiegare al suo assistito le ultime novità sul caso che lo vede coinvolto. Secondo l’avvocato, Fuscaldo sarebbe fortemente preoccupato per la sua posizione e per la gravità delle accuse che gli sono state rivolte. Il presunto assassino di Antonella Lettieri avrebbe inoltre espresso una grande preoccupazione per la sua famiglia, smentendo al tempo stesso una relazione amorosa con la vittima e ribadendo il solo rapporto di amicizia. Smentite anche le presunte liti con la moglie, in particolare lo screzio violento avuto la sera del delitto della commessa 42enne e che avrebbe coinvolto, secondo le indiscrezioni, addirittura il figlio.
Da alcuni giorni, ormai, si avverte sempre di più il sentore di una svolta imminente nel giallo di Antonella Lettieri, la commessa 42enne di Cirò Marina, massacrata all’interno della sua abitazione lo scorso 8 marzo. Il suo cadavere fu rinvenuto solo la mattina successiva, dando il via alla caccia all’assassino che si sarebbe conclusa, secondo gli inquirenti, il 16 marzo scorso, in seguito all’arresto di Salvatore Fuscaldo. Sarebbe stato il bracciante agricolo 50enne e vicino di casa della vittima, ad attenderla la sera della festa della donna nel suo stesso appartamento, e successivamente a massacrarla con diversi colpi e, probabilmente, con due differenti armi. Ancora ignoto il movente, sebbene abbia preso sempre più strada quello passionale. In paese, secondo le ultime indiscrezioni, tutti sembravano essere a conoscenza di una relazione tra Antonella Lettieri ed il suo presunto assassino, i cui rapporti con la moglie sarebbero stati piuttosto in crisi. Tornando a Fuscaldo, dal carcere l’uomo continua a proclamarsi innocente ma allo stesso tempo preoccupato, come dichiarato del suo stesso avvocato difensore nel corso dell’ultima puntata de La vita in diretta. Un nuovo indizio contro di lui, tuttavia, sarebbe giunto proprio nel corso della diretta di Quarto Grado dello scorso venerdì: gli scarponi intrisi di sangue e rinvenuti dopo alcuni giorni dal delitto di Antonella Lettieri, apparterrebbero proprio a Salvatore Fuscaldo. Anche su questo il bracciante agricolo aveva inizialmente smentito le accuse sostenendo la presenza di tutte le sue calzature in casa. Eppure, all’appello ne mancava una, importantissima, e che ora potrebbe contribuire a compromettere ulteriormente la posizione già piuttosto difficile dell’uomo. La notizia che in tanti si attendevano, dunque, rappresenta l’ennesimo colpo di scena nel giallo: gli scarponi da cacciatore sui quali erano state rinvenute tracce di sangue della vittima 42enne, senza ombra di dubbi apparterrebbero al presunto assassino. Ad incastrare ulteriormente l’uomo, oltre alle altre tracce di sangue di Antonella Lettieri trovate all’interno della sua auto e miste a tracce dello stesso Fuscaldo, sarebbero le telecamere di videosorveglianza. Lo rivela il portale UrbanPost.it, che asserisce come proprio le immagini dei filmati immortalerebbero un’auto simile a quella del presunto killer della commessa fare un certo percorso a Cirò Marina. Grazie a questo percorso gli inquirenti sarebbero giunti ad individuare gli scarponi di Salvatore Fuscaldo ed una coperta intrisa anch’essa di sangue, abbandonati nella pineta del paese. In merito alla trapuntina si attendono ancora i risultati ufficiali, sebbene non si escluda che siano già in mano agli inquirenti. Ricordiamo infatti che i magistrati hanno deciso nei giorni scorsi di secretare gli atti dell’inchiesta per motivi di ordine pubblico e quindi di non diffondere pubblicamente informazioni relative al caso di Cirò. Dopo aver risolto un primo importante enigma relativo agli scarponcini intrisi di sangue, attribuendo la reale appartenenza all’indagato attualmente in carcere, continua a restare il giallo attorno all’arma usata per uccidere Antonella Lettieri, senza escludere la possibilità che possa essere più di una.