Il giorno tanto atteso dalla sua famiglia era arrivato: un giovane studente 27enne di Chieti aveva annunciato la sua laurea che si sarebbe dovuta celebrare lo scorso 27 aprile. In realtà, per quel giorno non era in programma alcuna sessione. Tutto un bluff, dunque, come appurato dopo la terribile tragedia che ha gettato nel dolore una nota famiglia del posto. A riportare la notizia è Fanpage.it, che rivela come Mariano Supino, questo il nome del 27enne, dopo aver annunciato il suo traguardo accademico si è suicidato nella casa di famiglia. E’ qui, proprio all’interno della sua camera da letto, che lo studente ha deciso di suicidarsi sparandosi un colpo di pistola alla testa. L’arma, secondo le indiscrezioni, apparteneva al padre, noto avvocato penalista del Foro di Chieti. Mariano avrebbe dovuto seguire proprio le orme del genitore. Tutto sembrava programmato per il suo futuro: dopo il suo percorso di studi all’Università di Teramo, presso la facoltà di Giurisprudenza dove avrebbe dovuto laurearsi, quasi certamente il giovane avrebbe esercitato presso lo studio del padre, dove già era impiegata la sorella.
Come riferisce Il Gazzettino online, tutto era pronto per il grande giorno: la corona d’alloro era disposta sulla scrivania della sua camera da letto, mentre i genitori avevano già prenotato il ristorante per i festeggiamenti. All’alba del 27 aprile scorso, tuttavia, si è consumata la tragedia che ha lasciato un profondo sgomento e dolore negli ambienti forensi teatini. La polizia ha smentito che in giornata si sarebbe dovuta tenere una sessione di laurea, quindi sebbene le cause del gesto siano ancora ignote, non si esclude possa essere ricondotto proprio al percorso di studi del 27enne. A scoprire il corpo del giovane suicida è stato il padre il quale, entrato nella camera da letto del figlio, lo avrebbe trovato ormai privo di vita, sul letto, in una pozza di sangue. Nonostante l’arrivo dei soccorsi, per lo studente 27enne non c’è stato nulla da fare.