E’ ancora caccia all’assassino di Davide Fabbri, il barista 52enne ucciso a Budrio per aver provato a difendersi da un tentativo di rapina finito tragicamente. Il principale sospettato dell’omicidio continua ad essere Igor Vaclavic, detto “il russo”, ex militare che, come rivela Repubblica.it, non sarebbe dovuto neppure essere in Italia in quanto in attesa di essere rimpatriato. La polizia lo sta cercando ovunque, non solo in Emilia Romagna, ma dell’ex militare dell’Est non ci sarebbe nessuna traccia, sebbene al momento non ci sia nessun collegamento certo tra Vaclavic ed il delitto di Budrio. Non solo il presunto e spietato killer ma anche le armi usate e che si crede siano in suo possesso: è ciò che si sta cercando in queste ore anche con l’aiuto dei sommozzatori. L’ipotesi degli inquirenti è che l’assassino possa essersi sbarazzato delle armi usate per l’assalto al bar tabaccheria di Budrio e nel quale ha perso la vita Davide Fabbri, possa essersene sbarazzato gettandole nei canali limitrofi. Ma per il delitto del barista non si segue solo la strada del “russo”. Sulla base delle descrizioni rese dai testimoni e dalla moglie della vittima, gli inquirenti starebbero stilando un elenco di potenziali rapinatori che potrebbero rispondere alle caratteristiche indicate. Intanto sono emersi i dati dell’autopsia, resi noti dal Corriere di Bologna e che evidenziano una colluttazione prima di un colpo di pistola al cuore, risultato fatale al 52enne. Prima di essere freddato, dunque, il barista ha lottato con tutte le sue forze e le tracce sotto le sue unghie lo dimostrerebbero. Ora, proprio il materiale biologico rinvenuto potrebbe rivelarsi utile ai fini delle indagini. Ulteriori tracce interessanti potrebbero trovarsi anche sui vestiti della vittima, sottoposti ad esame nei prossimi giorni. Il prossimo venerdì 7 aprile si svolgeranno i funerali di Davide Fabbri, a partire dalle ore 15:00, mentre la sepoltura avverrà dopo la cerimonia funebre, nel cimitero di Budrio.