Emerge un’ultima importante novità nel caso di Emanuele Morganti, il giovane 20enne ucciso ad Alatri in seguito ad una rissa iniziata all’interno e culminata selvaggiamente all’esterno di un locale. Stando a quanto reso noto dal Messaggero nella sua edizione online, tutti gli indagati, oltre che per rissa lo sarebbero anche per omicidio. E’ quanto emerso dagli atti depositati dalla procura di Frosinone e che si sta occupando dell’intricato caso. Nella giornata di ieri, tutti gli indagati sarebbero stati raggiunti da un avviso di garanzia sia alla luce degli accertamenti compiuti sul corpo di Emanuele Morganti che sull’auto, la Skoda contro la quale il 20enne ha battuta la testa prima di perdere i sensi. Gli indagati per omicidio sono in tutto 8: oltre a Mario Castagnacci e Paolo Palmisani, i due fratellastri in carcere, ci sono anche Franco castagnacci, padre di Mario, Michel Fortuna e i quattro buttafuori. Si complica per loro la posizione, dopo essere stati già iscritti in precedenza nel registro degli indagati per il solo reato di rissa. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



La morte di Emanuele Morganti, ucciso ad Alatri dal branco, ha sconvolto non solo la comunità del paesino, ma l’intera popolazione italiana. Una morte inspiegabile, brutale, che ha portato il giovane a morire martoriato dai colpi dei suoi aguzzini. Le indagini degli inquirenti continuano, anche dopo il fermo di Paolo Palmisani e Mario Castagnacci, individuati grazie alle testimonianze, come i presunti assassini. I due giovani, fratellastri, sono stati accusati di omicidio volontario aggravato da futili motivi. Del caso se ne parlerà a Le Iene Show questa sera, mercoledì 5 aprile 2017, grazie al servizio di Giulio Golia. L’inviato intervisterà in particolare uno degli amici di Emanuele Morganti, che si trovava con lui al momento del delitto e fra chi ha cercato di difenderlo dalle percosse. Interverrano inoltre anche la sorella e la madre della vittima, che in queste ore hanno espresso il loro sospetto riguardo alla possibilità che Emanuele sia stato ucciso per vendetta. Secondo la madre, riporta Ciociaria Oggi, il ragazzo sarebbe stato ucciso da quelle stesse persone da cui, tempo prima, aveva difeso una ragazza. La lite verbale che quella sera Emanuele Morganti ha avuto con uno degli avventori, potrebbe quindi essere in realtà un pretesto. 



Nella mente di mamma Lucia si fa strada una tesi agghiacciante. Secondo le sue ipotesi, il fatto che Emanuele Morganti sia stato l’unico preso di mira e prelevato di peso quella sera, indicherebbe una “spedizione punitiva” mirata. Intanto le autorità continuano a raccogliere le testimonianze di chi era presente quella sera, fuori dal locale Mirò di Alatri, vagliando quante possono essere considerate attendibili. Il motivo è la possibilità che fra le deposizioni ci siano anche quelle di chi voglia depistare le indagini, o semplicemente di quanti in realtà la sera dell’omicidio avevano la visuale coperta dagli alberi e le auto parcheggiate nella piazza. Anche i Ris in queste ore stanno continuando ad analizzare i diversi reperti sequestrati in queste ore, fra cui anche un manganello. Non si esclude infatti che possa trattarsi dell’arma del delitto, così come è stato posto all’attenzione degli inquirenti un biglietto comparso nei giorni scorsi sulla porta del Mirò, in cui un anonimo invitava i testimoni ad indicare i colpevoli. Ed anche il movente. 

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