Dopo Lombardia, Veneto, Piemonte, Emilia Romagna, Liguria e Toscana l’Esselunga apre anche a Roma. La catena di supermercati fondata da Bernardo Caprotti, scomparso lo scorso 30 settembre, ha infatti inaugurato oggi uno store nella Capitale. Il nuovo supermercato Esselunga a Roma si trova in viale Togliatti: si tratta di una struttura, come riporta La Repubblica, di oltre 8mila metri quadrati per 200 nuovi posti di lavoro e un investimento da oltre 10 milioni di euro. Consistente il giro d’affari che può produrre n megastore Esselunga: quasi 16mila euro per metro quadrato e per quanto riguarda il nuovo supermercato di Roma si prevede, solo per il reparto alimentare, un fatturato da 50 a 60 milioni di euro l’anno con un indotto, tra fornitori e servizi, che conta fino a mille lavoratori. Mauro Loy esperto di marketing e titolare di Methos srl spiega che “il nuovo store sarà un’ opportunità per il settore alimentare e per i produttori artigianali ma porterà benefici anche per i consumatori perché aumenta la competitività tra i grandi marchi”.
L’Esselunga è nata nel 1961 e il primo supermercato è stato aperto in Toscana, a Firenze. I fratelli Bernardo, Guido e Claudio Caprotti investirono nella “Supermarkets spa” del magnate Nelson Rockefeller, acquistando il 51%. Il nome Esselunga è stato ideato prendendo spunto dalla lettera iniziale della parola supermarket. Oggi il marchio Esselunga conta 154 punti vendita tra Lombardia, Veneto, Piemonte, Emilia Romagna, Liguria, Toscana e ora anche Lazio e controlla quasi il 10% delle vendite in Italia. La catena di supermercati conta quasi 23mila dipendenti e fa registrare un boom di vendite con un fatturato di 7,5 miliardi: numero questo in crescita di oltre il 3% rispetto al 2015. Dopo la morte di Bernardo Caprotti con il testamento il fondatore di Esselunga ha lasciato il controllo della catena dei supermercati nelle mani della Giovanna Albera e alla figlia Marina Sylvia. Ma i figli di primo letto Giuseppe e Violetta, estromessi anni fa dall’azienda sono da tempo impegnati in una battaglia giudiziaria.