La Chiesa cattolica celebra oggi San Vincenzo Ferrer, patrono dei costruttori. Il Domenicano spagnolo fu modello di tutti i predicatori: la sua data di culto, come ricorda Santiebeati.it, è oggi 5 aprile ma l’Ordine Domenicano ricorda San Vincenzo il 5 maggio. San Vincenzo, racconta ancora Santiebeati.it, visse al tempo del grande scisma d’Occidente e si trovò al centro della divisione che minacciava il vertice della Chiesa. San Vincenzo si rese conto che la Chiesa aveva bisogno di tornare all’unità e di una riforma morale. Iniziò quindi la sua attività di predicazione. Il suo protettore, il cardinale Pietro de Luna, legato del Papa avignonese, divenuto Papa Benedetto XIII, lo nominò suo confessore, cappellano domestico, penitenziere apostolico. San Vincenzo portò avanti la su attività ma si ammalò: durante la malattia ebbe una visione in cui gli apparve il Salvatore accompagnato da san Domenico e San Francesco. Il Signore toccò la guancia di San Vincenzo e gli ordinò di mettersi in viaggio e conquistare molte anime. San Vincenzo iniziò quindi la sua predicazione in Spagna, Svizzera e Francia: contribuì così in modo decisivo alla fine dello scisma. (clicca qui per leggere tutto)
San Vincenzo Ferrer nasce nel 1650 a Valencia, in Spagna: questa città, durante quel periodo storico, era la capitale della nazione e chi vi nasceva riceveva particolare attenzione visto che i sovrani ritenevano questa città come la migliore in assoluto. San Vincenzo decise sin da subito quale sarebbe stato il suo percorso di vita: seppur egli avrebbe potuto seguire uno stile nobile, che gli avrebbe concesso non pochi privilegi data l’importanza che aveva la famiglia Ferrer nella capitale e nella società spagnola del periodo, egli decise di seguire un percorso religioso e di entrare a far parte dell’ordine dei dominicani. Egli riuscii a contraddistinguersi per il suo modo di fare che gli permise di conoscere i sovrani della Spagna, i quali avevano un particolare occhio di riguardano nei confronti dello stesso san Vincenzo. Accadde, attorno al 1378, che ci fu lo scisma d’Occidente e quindi anche il mondo ecclesiastico venne completamente sconvolto da questo cambiamento tanto che ci furono drastici cambiamenti durante l’elezione del Papa. Urbano VI non venne riconosciuto tale dai cardinali francesi che gli preferirono Clemente VII, il quale decise poi di cambiare nome in Benedetto XIII: san Vincenzo Ferrer divenne il suo confesso e strinse un profondo legame con questo pontefice, il quale riusciva ad avere lo stesso modo di pensare dello stesso san Vincenzo.
Successivamente san Vincenzo ebbe la sfortuna di ammalarsi gravemente e moltissimi suoi amici e altre figure del mondo ecclesiastico pensarono che quel malanno segnasse la fine della vita del futuro santo. Questo, però, riuscii miracolosamente a riprendersi ed a tornare in piena salute, come se il malanno non lo avesse mai colpito. San Vincenzo Ferrer, stupito da questa sua pronta guarigione e dall’essere scampato da fine certa, sosterrà che solo l’intervento della mano del Figlio di Dio lo aveva strappato dalla morte. San Vincenzo supponeva che quello fosse un chiaro segnale del fatto che, lui, doveva portare al termine un compito molto importante per essere appunto stato salvato in quel modo. Definitosi come miracolato, decise di abbandonare la corte spagnola e di lasciare il ruolo di confessore del Papa: il pontefice, sentendo l’incredibile storia di san Vincenzo ed avendola vissuta seppur non in prima persona, acconsentì alle sue richieste e decise di concedergli il permesso di viaggiare per tutta l’Europa.
San Vincenzo divenne quindi un predicatore che si recava presso monasteri, corti, chiese ed altre strutture importanti europee, per poter diffondere la parola del Signore e raccontare la sua particolare esperienza, la quale gli permise di essere visto con occhi completamente diversi rispetto ad altri rappresentanti del mondo della Chiesa. San Vincenzo veniva accolto sempre con grande calore da parte dei suoi fedeli anche se spesso le prediche si trasformavano in odio contro gli atei e gli ebrei, con richieste quali la loro eliminazione.
Dopo diversi anni di viaggi e prediche, san Vincenzo Ferrer arrivò in Bretagna dove perse la vita in maniera naturale nel 1419. (aggiornamento di Alessandra Pavone)
La Spagna e soprattutto Valencia, oggi non più capitale, ricordano questo particolare santo che decise di diffondere, talvolta con veemenza ed eccessi, la parola del Signore, creando una particolare liturgia ecclesiastica dove il vescovo racconta la storia di san Vincenzo e ripercorre anche quei momenti meno chiari e bui della sua vita.
Vengono anche celebrati i santi Martiri di Persia, ovvero un gruppo di persone cristiane che, durante la loro missione di conversione della popolazione, vennero subito presi di mira da parte di coloro che governavano al periodo. La loro vita fu quindi stroncata in maniera disumana dopo che questi vennero catturati da parte delle guardie dell’imperatore e torturati fino alla morte. (aggiornamento di Alessandra Pavone)