In tutto non sono neanche gli ulivi spostati – non abbattuti, nel senso che saranno messi al sicuro per poi essere ripiantati – per l’inizio delle opere nel cantiere Tap di Melendugno in provincia di Legge per la costruzione del nuovo gasdotto. Manifestazioni e incidenti si sono tenuti nei giorni scorsi, adesso è intervenuto il Tar del Lazio che ha dato ragione a chi protestava a capo dei quali c’è il governatore della Puglia, Emiliano. E’ stato infatti lui a presentare ricorso e il tribunale gli ha dato ragione ordinando di sospendere l’espianto degli alberi. Si tratta però di una sospensione provvisoria in quanto il prossimo 19 aprile si riunita la camera di consiglio che darà il parere decisivo.



Entra in vigore domani il nuovo regolamento anti terrorismo approvato dall’Unione europea. Ciò significa che ai confini ci sarà un controllo sistematico dei documenti di ogni persona che vuole andare in un altro paese, anche per i cittadini aderenti al patto di Schengen che fino a oggi potevano circolare liberamente. I documenti saranno incrociati con tre diversi data base, sia alle frontiere terrestri che a quelle degli aeroporti. Il risultato saranno lunghissime code in entrata e uscita. Si sta già creando la psicosi delle vacanze per i tanti italiani che ogni anno si recano in Slovenia e Croazia ad esempio, tanto che si parla di possibili code dal confine fino a Trieste. Si tratta di una grande vittoria dei terroristi jihadisti che in questo modo hanno infranti il sogno della libertà di circolazione che sembrava uno dei punti più importanti dell’Unione europea. Sono tornati i confini e noi tutti siamo meno liberi.



Un consiglio di sicurezza di fatto bloccato dal prevedibile veto della Russia, che in quanto membro permanente ha il potere di delegittimare tutte le decisioni delle Nazioni Unite. Questa è stata la riunione dell’ONU di oggi, riunione che di fatto è servita a fare chiarezza sul raid di ieri in Siria, bombardamento probabilmente effettuato con l’utilizzo di armi chimiche e che ha provocato 74 vittime, di cui 20 bambini. L’attacco è stato duramente condannato da quasi tutti i paesi ad esclusione della Russia, che tramite Vladimir Safronkov ha difeso il regime di Assad, affermando che il raid è servito a “colpire un covo di ribelli al regime di Damasco”. Durissimo l’intervento della rappresentante americana Nikki Haley, che senza mezzi termini ha accusato la Siria di essere uno stato sordo alle sofferenze dei propri cittadini, e pronto a “immani barbarie”. Da segnalare sull’argomento come gli USA si siano differenziati dal resto dei paesi membri, rivendicando la possibilità di “intervenire” anche senza una risoluzione ONU.



Alla fine si è dovuto arrendere Donald Trump, il cui portavoce oggi ha comunicato la rimozione immediata di Stephen Bannon dal Consiglio per la Sicurezza Nazionale. La nomina quando era avvenuta aveva portato l’amministrazione del magnate americano in un “occhio del ciclone”, con i democratici prima e successivamente gli stessi repubblicani impauriti della figura di Bannon, considerato negli ambienti politici espressione della destra più dura. La rimozione viene inquadrata da molti osservatori politici come una sconfitta da parte del “Tycoon della grande mela”, che nel passato aveva difeso a spada tratta quello che era il suo stratega più importante nella campagna elettorale,

Oltre un volo su due cancellato e pesanti disagi per i viaggiatori che oggi avevano deciso di volare con l’ex compagnia di bandiera. Lo sciopero a detta dei sindacati è stato un successo, e nonostante le due “fasce di garanzia”, ha visto un’adesione di oltre il 90% dei lavoratori. Le proteste hanno preso avvio dopo la conoscenza del futuro piano di risanamento, un risanamento che passa per il licenziamento di oltre 2000 lavoratori. Soddisfazione è stata espressa dai sindacati, i cui leader hanno sottolineato che da domani saranno pronti a sedersi al tavolo delle trattative, il tempo delle proteste è infatti finito e l’obiettivo è quello di varare un piano accettato da tutti, comunque entro il 13 aprile, data limite in cui le banche chiuderanno i finanziamenti alla società.

La solita storia di mancata integrazione, quella che oggi è emersa grazie a un servizio giornalistico e che vede al centro una ragazzina marocchina di neppure 16 anni. La giovane donna doveva sottostare alle continue percosse dei familiari, che non gradivano la sua voglia di “vivere all’occidentale”. La storia è emersa perché la ragazza si è recata in ospedale a Pavia per farsi curare alcune ferite, ferite giudicate guaribili in più di 20 giorni e che hanno fatto scattare l’indagine di ufficio. Quello che è emerso è di fatto agghiacciante, con l’intera famiglia d’origine iscritta nel registro degli indagati, le percosse infatti erano alla base della vita della ragazza, percosse confessate dopo un lungo colloquio con l’assistente sociale, e che hanno portato all’allontanamento della ragazza e all’affido ai servizi sociali.

In guerra contro tutti questo è Armando Maradona che ultimamente ha scagliato i suoi strali contro la Konami, la popolare azienda di videogiochi che produce il gioco di calcio conosciuto come PES. Nel mirino dell’ex pibe de oro la sua immagine nella versione 2017, immagine che per quanto variata in alcuni particolari si rifà all’ex numero dieci napoletano. Di oggi il post pubblico di Maradona che avverte la società che il suo avvocato sta predisponendo una denuncia per “sfruttamento non autorizzato”, una causa che secondo Maradona frutterà parecchi milioni di euro. Da sottolineare che nello stesso post Maradona dichiara, che gli eventuali soldi vinti dal processo saranno devoluti interamente in beneficenza.

Sta letteralmente riscrivendo la storia del basket americano Russell Westbrook che ieri nella partita che la sua squadra, gli Oklahoma City, hanno vinto contro Milwaukee ha messo a segno la 41° tripla doppia della stagione. Numeri impressionanti, numeri da far paura, numeri che però non scalfiscono il giocatore, che al termine dell’incontro ha voluto evitare personalismi e si è limitato a fare i complimenti alla sua squadra, capace secondo il campione di far vedere il miglior basket dell’intera lega, almeno nell’ultimo periodo. Per la cronaca la partita è finita 80 a 48, ma non era il punteggio a far da sfondo agli applausi del pubblico, ma solo la grande forza di un campione, che forse meriterebbe scenari più importanti.

La Juventus raggiunge la Lazio in finale di Coppa Italia. I bianconeri sembravano tranquilli nel primo tempo della sfida contro il Napoli di ieri, visto che Gonzalo Higuain aveva sbloccato la partita nella prima frazione di gioco. Dopo il gol di Marek Hamsik ancora Higuain aveva riportato i bianconeri in vantaggio. Una clamorosa papera di Neto regalava al Napoli il 2-2 con Dres Mertens appena entrato. Il gol di Lorenzo Insigne riapriva poi la speranza di un finale clamoroso stile Barcellona-Psg. Alla fine ha vinto la solidità della Juventus che nonostante esca sconfitta dallo Stadio San Paolo di Napoli ma con la terza finale di Coppa Italia di fila da giocare.