Uno degli indagati per la morte di Emanuele Morganti, il ragazzo ucciso a sprangate ad Alatri, è irreperibile: si tratta di Michel Fortuna. Il 24 frusinate, chiamato “Michel l’albanese” e accusato di omicidio, si sarebbe allontanato dalla sua abitazione: non si tratterebbe di una fuga, ma di un trasferimento in un luogo più sicuro, visto che l’aria è pesante in città. Domani è previsto l’interrogatorio di Franco Castagnacci, il padre di Mario, uno degli arrestati. L’uomo aveva chiesto di essere sentito dagli inquirenti, secondo cui avrebbe spalleggiato il figlio e Paolo Palmisani, aiutati anche da Michel Fortuna. Il movente? Avrebbero voluto dimostrare di avere il “controllo” della piazza. L’interrogatorio di domani potrebbe rappresentare insieme alle indagini del Ris la svolta nell’inchiesta: manca la certezza su chi abbia inferito i colpi fatali ad Emanuele Morganti. E questo, come evidenziato da La Repubblica, è un vuoto importante nell’indagine sull’omicidio di Alatri. (agg. di Silvana Palazzo)



Le indagini vanno avanti al fine di fare maggiore chiarezza sulla morte drammatica di Emanuele Morganti, il 20enne vittima di un pestaggio mortale consumatosi due settimane fa all’esterno di un locale ad Alatri. Come rivela Fanpage.it, nelle prossime ore potrebbero giungere novità importanti in merito al possibile movente dietro l’uccisione del giovane. La famiglia sostiene la tesi della vendetta ma non si escludono altre possibili piste. Giallo anche sull’arma usata per sferrare il colpo mortale a scapito del povero Emanuele. Un manganello sarebbe stato visto tra le mani di uno dei buttafuori ma al momento si cercano ancora ulteriori conferme sull’oggetto contundente che avrebbe provocato la morte del ragazzo. Intanto, nella puntata di ieri di Pomeriggio 5 è emerso un nuovo particolare sulla tragica vicenda: alcuni testimoni avrebbero addirittura parlato della presenza di una ragazza che avrebbe sputato su Emanuele Morganti dopo essere finito a terra, al culmine della brutale rissa. Gli esami in corso sugli abiti del 20enne potrebbero rivelare tracce di Dna utili a far risalire ad altri possibili responsabili della vicenda che ha sconvolto la Ciociaria e l’Italia intera. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



Dopo le dichiarazioni della madre e della sorella di Emanuele Morganti, il giovane 20enne ucciso ad Alatri e che secondo la sua famiglia sarebbe stato vittima di una vera e propria vendetta, a prendere la parola è stato anche il padre. L’uomo ha parlato in una intervista ai microfoni della trasmissione Pomeriggio 5, nella puntata di ieri. “Era un amico, un figlio che adorava un padre e un padre che adorava un figlio”, ha commentato. “Tranquillo, con le stesse passioni, gli stessi gusti della vita, questo era Emanuele”, ha aggiunto il papà che ha raccontato di averlo visto per l’ultima volta proprio alle 23:00, la sera della tragica rissa mortale. “Era venuto a prendere le chiavi della macchina per andare a prendere la ragazza. Non aveva la macchina e voleva fare una bella figura ad andare a prendere la ragazza in auto”, ha raccontato. Poi il dramma: l’uomo ha saputo di quanto accaduto al povero Emanuele Morganti solo alle 4 del mattino, quando è stato avvertito del fatto che il giovane era stato trasportato in eliambulanza a Roma. “Non immaginavo questo, non il peggio…”. Prima di congedarsi, il padre della vittima ha chiosato: “Speriamo che la legge stavolta funzioni”, rivelando poi di non rendersi ancora conto di quanto avvenuto. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



Il caso di Emanuele Morganti è tutt’altro che chiuso: oggi ad Alatri torneranno per la seconda volta i Ris di Roma per provare a rintracciare nuovi indizi all’interno della discoteca dove si è svolta la strage dell’uccisione a sprangate e botte del povero Emanuele. Ma anche le auto parcheggiate fuori e la piazza antistante saranno di nuovo perlustrate, tanto che già da ieri sera la piazzetta è stata chiusa al traffico e al pubblico, completamente transennata e irraggiungibile. Fanno ancora molto parlare intanto, sul fronte delle testimonianze, le accuse che la sorella Melissa Morganti ha rivolto contro alcuni ragazzi di Alatri che avrebbero ucciso suo fratello per “vendetta, non per semplice rissa”. A Le Iene la ragazza sotto choc ha provato ad enunciare la sua versione: Intorno a novembre-dicembre Emanuele ha raccontato che era ad Alatri e ha detto: «C’è una ragazza che mi guarda sempre però è fidanzata e io ci ho parlato, mentre ce ne andavamo il fidanzato la stava picchiando e io mi sono messo in mezzo, sono andato a fermarlo, poi sono arrivati i suoi amici e io me ne sono andato mentre lui gridava ‘Se torni ad Alatri sei morto’». Il racconto della ragazza è ora sotto verifica e indagine della Procura di Frosinone, e offre un importante spunto maggiore per poter davvero comprendere come un giovanissimo ragazzo possa essere stato picchiato con così tanta cattiveria e per molti minuti consecutivi. «Ci sono foto su Facebook in cui compare il ragazzo in compagnia di uno degli esecutori di venerdì notte», racconta ancora la sorella di Emanuele Morganti, sottolineando che quel ragazzo però non era presente nella discoteca al momento della rissa. 

Il fattore più inquietante forse dell’intera vicenda di Alatri, oltre ovviamente alla barbara uccisione di un giovane 20enne con spranghe e manganelli è l’assoluta o quasi reazione da parte degli altri presenti. «uno dei reati più gravi commessi in quella piazza è l’omissione di soccorso, nessuno ha fatto niente. Perché non parlano?», si chiede ancora la sorella di Emanuele Morganti. Un fattore che la polizia non sta sottovalutando e che ha dato via ad una profonda azione di controlli a tappeto in tutta la città di Alatri dove pare che illegalità e trasgressione della legge siano all’ordine del giorno. Una città sotto choc per quanto successo a quel povero ragazzo e che per fortuna, come si è visto nella fiaccolata organizzata qualche giorno fa, è per la maggior parte composta da persone perbene e oneste. Ma con alcuni elementi sospetti che la polizia vuole subito verificare per provare a dare un cerchio sensato alla vicenda di Alatri: è di ieri la notizia di un blitz condotto dalla Polizia Amministrativa in 6 bar, negozi e pub per cercare di prevenire e contrastare ogni forma di illegalità ad Alatri. Controlli a tappeto che hanno portato all’identificazione e segnalazione di 58 persone nei vari esercizi commerciali che avrebbero qualche elemento di irregolarità.