Era assente oggi, in aula, Vincenzo Paduano, assassino reo confesso dell’ex fidanzata 22enne Sara Di Pietrantonio. Nella giornata odierna, il pm ha chiesto l’ergastolo a carico del 28enne accusato di aver tramortito, strangolato e poi dato alle fiamme la giovane, quasi un anno fa, dopo averla precedentemente pedinata e speronata con la sua auto. Come riporta Repubblica.it, i reati contestati sono gravissimi e molteplici: omicidio volontario aggravato dalla premeditazione, dai futili e abbietti motivi, dagli atti persecutori, stalking, incendio e occultamento di cadavere. La pubblica accusa, partendo dalla richiesta di ergastolo con isolamento diurno di sei mesi, alla luce del procedimento del rito abbreviato scelto dall’imputato, punta ad ottenere l’ergastolo. Tante le prove avanzate dall’accusa a carico di Paduano (dai messaggi carichi di minacce al fatto che da giorni lui la seguisse in maniera ossessiva) e che, sottolinea il pm: “Non ha mai chiesto perdono per il suo gesto”.

A distanza di quasi un anno dalla morte di Sara Di Pietrantonio, la 22enne romana uccisa e data alle fiamme dall’ex fidanzato Vincenzo Paduano, arriva oggi la richiesta di condanna da parte della procura. “Ergastolo”: è questa la richiesta avanzata in aula dal procuratore aggiunto Maria Monteleone a carico dell’uomo reo di aver ucciso e bruciato la giovane Sara, la cui “colpa” fu solo quella di aver deciso di troncare la loro relazione amorosa a causa dell’eccessiva violenza di Paduano. A darne notizia è il quotidiano online La Stampa. I reati contestati all’imputato dalla Procura romana sono quelli di omicidio premeditato, distruzione di cadavere e stalking. Il vigilante aveva confessato di essere stato lui a dare fuoco a Sara Di Pietrantonio sul ciglio della strada, in via della Magliana, dopo averla seguita e speronata con la sua auto. L’ultima parola spetterà ora al giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Roma che sarà chiamato a decidere se accettare o meno la richiesta del pm, giunta oggi. Il pubblico ministero ha contestato all’ex 28enne la premeditazione dell’omicidio di Sara Di Pietrantonio ma anche la crudeltà ed i futili motivi. La sentenza è fissata al prossimo 5 maggio.

L’omicidio di Sara Di Pietrantonio risale allo scorso 29 maggio: dopo aver provato per settimane a convincere la giovane a restare con lui, alla fine l’ex fidanzato Vincenzo Paduano decise di mettere in atto il suo piano diabolico. La ragazza fu pedinata e poi uccisa. Tutto iniziò con la visita a casa di Sara da parte del 28enne durante la quale tra i due vi fu un’accesa lite. La ragazza la sera decise di uscire con un’amica e successivamente si vide con un nuovo ragazzo, un vecchio compagno di scuola che stava frequentando da qualche settimana. L’ex Vincenzo Paduano, dopo essersi allontanato dal luogo di lavoro ed aver pedinato Sara Di Pietrantonio, decise di seguirla in auto fino a costringerla a fermarsi. Entrò nell’auto della 22enne, dove ebbe inizio una accesa discussione al culmine della quale gettò dell’alcol nell’auto ed addosso alla giovane dandole fuoco con un accendino. Sara tentò di chiedere aiuto ma nessuno dei passanti si fermò per soccorrerla.