La 79enne di Roveredo in Piano, in provincia di Pordenone, che ha ucciso il marito a colpi di lampada sulla testa prima di togliersi la vita, aveva pianificato l’intero omicidio-suicidio. E’ quanto rivelato dal quotidiano Il Secolo d’Italia, evidenziando come la pensionata avesse preparato un borsone con i vestiti del funerale prima di compiere il duplice atto drammatico. Nella stanza in cui è stata ritrovata suicida, aveva lasciato anche alcune lettere indirizzate ai due figli e nelle quali sarebbero contenuti i motivi reali del gesto. Una missiva di scuse ai figli ai quali la donna rivolgeva anche tenere parole d’affetto. Il motivo della decisione di uccidere l’anziano marito e poi togliersi la vita, sarebbe da rintracciare nel peggioramento delle condizioni di salute di entrambi. Il coniuge da diversi mesi era ormai immobilizzato aletto. Stando alle dichiarazioni dei vicini di casa, ancora sotto shock, la 79enne provava un amore folle nei confronti dell’uomo che ha deciso di uccidere al solo scopo di mettere fine alle sue sofferenze. “Le lettere trovate accanto ai due corpi confermano, se ancora ce ne fosse stato bisogno, che si è trattato di un gesto deliberato della donna mirato a porre fine alle sofferenze di entrambi”, ha riferito il procuratore Facchin.
E’ stata la disperazione a spingere una donna anziana ad uccidere il marito a colpi di lampada sulla testa ed a togliersi successivamente la vita. Il terribile omicidio-suicidio, come rivela Il Secolo d’Italia, si è consumato a Roveredo in Piano, in provincia di Pordenone, nell’abitazione dei coniugi Redivo, Roberto e Giuseppina. Lui 86 anni, lei 79, entrambi malati. Stanca ormai dalla condizione nella quale vivevano, la donna avrebbe deciso di uccidere l’anziano marito con la lampada del comodino, con la quale lo avrebbe colpito ripetutamente alla testa fino al decesso. Dopo l’omicidio, la 79enne sarebbe uscita dalla camera da letto e si sarebbe lasciata morire soffocandosi con un sacchetto di plastica calato sul capo. A fare la scoperta shock è stata la figlia della coppia, che dopo essere rincasata ha trovato i cadaveri dei due anziani genitori all’interno del loro appartamento in un condominio di via Carducci. Roberto e Giuseppina Redivo lasciano due figli: oltre alla donna che ha fatto la drammatica scoperta, la coppia aveva un altro figlio che abita a Roma.
Un omicidio-suicidio drammatico, quello consumatosi nella provincia di Pordenone, dove una 79enne ha ucciso il marito malato a colpi di lampada sulla testa. La donna sarebbe stata spinta dalla disperazione per le condizioni di salute di entrambi: oltre all’anziano marito, anche la stessa pensionata da tempo era afflitta da alcune patologie. La figlia aveva provato a contattare ripetutamente i genitori senza riuscirci, da qui la decisione di recarsi nel loro appartamento. Una volta giunta sul posto si sarebbe però accorta della porta chiusa a quattro mandate. Dopo essere entrata nell’abitazione dei due pensionati avrebbe visto il cadavere del padre in camera da letto, con la testa fracassata a causa dei colpi con la lampada. Il corpo senza vita della madre era invece nella stanza accanto; la donna è morta per soffocamento. Sul posto sono prontamente giunti i Carabinieri ed il procuratore Federico Facchin per tutti gli accertamenti del caso.