A Torino nasce la nuova figura del “Gender city manager” per “promuovere il genere in tutte le politiche”. Ad istituirla, come riporta Osservatoriogender.it, è stato il Consiglio comunale lo scorso 3 aprile: è stata infatti approvata una mozione presentata dalla consigliera Eleonora Artesi. La mozione che prevedeva appunto la creazione del “Gender city manager” ha ricevuto 28 voti favorevoli e una astenzione da parte dei consiglieri. Con il via libera a questa nuova figura il comune di Torino ha sottolineato il ruolo storico svolto dalle città nel processo di emancipazione femminile del 19° e 20° secolo. Poi ecco come viene spiegata la necessità del “Gender city manager”: “il governo della città non può quindi, non può prescindere dalle differenze di genere: non può per rispetto alla democrazia; infatti leggi e regolamenti promuovono la partecipazione delle donne alla democrazia rappresentativa e alle posizioni apicali; non può per un principio di efficacia delle politiche; infatti la ignoranza sui differenti modi di uso di spazi e di tempi pubblici produce disfunzioni e inefficienze; non può per la necessità di conoscere per deliberare; infatti per interpretare le problematiche delle città e delle comunità ai fini di una urbs o di una polis inclusiva e sostenibile occorre incorporare il punto di vista dei soggetti differenti”.



Dopo l’istituzione del “Gender city manager” la Giunta Comunale di Torino annuncia l’intenzione di impegnarsi in determinate azioni a riguardo. L’impegno è quello di una declinazione di genere per politiche, ad esempio, su mobilità, tariffe, tecnologia, ambiente. Ecco quali sono gli impegni elencati nel testo che è stato approvato: “adottare la valutazione di genere in tutte le politiche; istituire a tal fine lo strumento del gender city manager quale strumento di valutazione e di proposta per promuovere il genere in tutte le politiche; affiancare al gender city manager un organo collegiale che riunisca le competenze amministrative settoriali con le rappresentanze delle organizzazioni di genere, allargate agli organi di consultazione e di proposta già istituiti, quali – ad esempio – il coordinamento cittadino contro la violenza sulle donne, la Consulta Comunale Femminile, l’Osservatorio sulla salute delle donne, in linea con la deliberazione di Giunta – Pari Opportunità – Obiettivo 12 che prevede l’istituzione di un tavolo sulle politiche di genere”.

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