Le notizie sulla vita di san Dionigi sono decisamente frammentarie e della sua vita e delle sue gesta si sa decisamente poco a causa della perdita irrimediabile della maggior parte dei documenti in cui il santo è citato. Le uniche certezze che si hanno sono quelle relative alla leggenda che avvolge la sua morte. La sua data di nascita non si conosce con precisione e con una certa approssimazione la si può collocare intorno al III secolo d.C. Anche l’anno del suo decesso è incerto ed è collocato, dalla Chiesa e dalla storiografia, in un lasso di tempo che va dal 250 al 270 d.C. L’unica certezza relativa alla sua morte è il luogo in cui essa avvenne, ovvero Luterzia.
Secondo alcune ricostruzioni san Dionigi era originario della Grecia e la sua conversione al credo cristiano sarebbe avvenuto grazie all’opera di san Paolo, altro personaggio assai importante nella storia del cristianesimo. Stando a quanto sostenuto da Jacopo Da Varazze, san Dionigi prima di convertirsi al Cristianesimo svolgeva il ruolo di giudice nell’Areopago ateniese. Il suo approdo a Roma avvenne con l’obiettivo di trovare Pietro e Paolo ma il suo soggiorno nella Città Eterna durò decisamente poco, ritrovandosi ben presto, dopo essersi convertito, ad andare in Francia su ordine del Pontefice. In questo suo nuovo viaggio l’obiettivo primario che gli fu assegnato era il portare la parola del Dio dei cristiani tra le popolazioni che all’epoca abitavano il territorio francese. La sua attività di proselitismo, visto anche il successo ottenuto, non passò però inosservata, scatenando la veemente reazione di Domiziano: l’imperatore diede il via ad una serie di atti di violenza contro Dionigi e tutti coloro che lo seguivano.
Stando a quanto narrato in alcune leggende, san Dionigi venne condannato a morte e il suo destino doveva essere quello di essere divorato da alcune belve feroci. Il suo riuscire a sopravvivere a tale atroce condanna venne considerato un vero e proprio miracolo. E anche la crocifissione e le altre torture a cui venne sottoposto, che avevano come scopo ultimo quello di condurlo alla morte, si conclusero miracolosamente con la sua sopravvivenza. Secondo la leggenda venne quindi portato sul Monte dei Martiri e gli venne tagliata la testa. Tuttavia, nonostante ciò, si racconta che il santo prese la testa tra le proprie mani e percorse alcuni chilometri, accompagnato da un angelo e dalla luce di Dio. Dopo aver camminato a lungo il corpo cadde a terra e lì fu deciso di seppellire san Dionigi. Nella prima metà del 600 e precisamente nel 624, il re Dagoberto decise di far costruire un luogo di culto in suo onore e poco dopo l’anno 1000 tale luogo assunse il nome con cui ancora oggi è noto in tutto il mondo, ovvero Basilica di Saint Denis.
È venerato e festeggiato in moltissime realtà urbane e non. Ad esempio a Borgo Velino, ogni anno, ha luogo una affascinante processione con al centro la statua del santo e che si conclude con una sagra ricca di alimenti tipici del luogo. Molto impiotante è anche la festa che si svolge a Crotone, la quale si conclude sempre con dei fuochi d’artificio che richiamano moltissime persone anche da città vicine a quella pitagorica.
Tornando però a Borgo Velino, va detto che san Dionigi ne è patrono e quindi va data qualche notizia su questo piccolo centro, le cui origini sono molto risalenti nel tempo e che si trova vicino a Rieti. Il suo fascino è dovuto anche al fatto di ospitare meno di mille abitanti.
Tra gli altri santi che il mondo cristiano festeggia nella giornata odierna, vanno senza dubbio primariamente ricordati Sant’Amanzio di Como e Sant’Agabo. Tra i beati vanno invece rammentati Clemente da Osimo e Giuliano di Sant’Agostino.