Alessio Alamia Burastero è accusato di omicidio premeditato: secondo i carabinieri di Loano il coltello utilizzato per l’omicidio di Janira D’Amato non si trovava nella casa di Pietra Ligure. L’arma di grosse dimensioni, usata solitamente dai cacciatori, sarebbe stata portata dal 20enne premeditatamente. Le coltellate sarebbero state una quindicina e così violente che il coltello si è spezzato alla base del manico: lo ha comunicato il medico legale Marco Canepa, come riportato da La Repubblica. Lunedì è previsto l’interrogatorio presso il tribunale di Savona. «Ha confessato, ma non sappiamo ancora tutti gli aspetti della vicenda», hanno dichiarato i legali del fidanzato della vittima, Alessandro Vignola e Andrea Frascherelli. Pare che il ragazzo non riuscisse più a dormire dopo la notizia che la ragazza si sarebbe dovuta imbarcare su una nave della Costa Crociere per lavoro: «Alessio veniva tutti i giorni ormai a confidarsi con me e mio marito. Era depresso perché per lui quella ragazza rappresentava la sua vita. Continuava a chiederci se per noi era normale lasciare un amore per un lavoro», ha raccontato Maria Puglisi, titolare del panificio di piazza Canonico Morelli. (aggiornamento di Silvana Palazzo)

Alessio Alamia non accettava che la fidanzata 19enne, Janira D’Amato, avesse deciso di porre fine alla loro relazione: sembra essere questo il movente dell’omicidio di Pietra Ligure, in cui ieri ha perso la vita una studentessa della Accademia di Alta Formazione per l’Hôtellerie di Bordo di Arenzano. La vittima, proprio due settimane fa, aveva deciso di lasciare quello che si è poi rivelato il suo carnefice: alla base della rottura la contrarietà del giovane alla scelta di Janira di partecipare ad uno stage per Costa Crociere. A riportarlo è ivg.it, sottolineando come l’omicida si sia costituito ai carabinieri dopo essersi consultato con la nonna, e che a questi abbia dichiarato:”Ho fatto una cavolata con la mia ragazza”. Da quanto emerge dalle prime ricostruzioni di queste ore, sembra che Alessio Alamia nei giorni scorsi avesse tentato un riavvicinamento con Janira, presentandosi anche con un mazzo di fiori sotto casa di lei nel giorno del suo compleanno. Un gesto che la D’Amato avrebbe respinto, convincendosi ad incontrare l’ex soltanto un’ultima volta, per riprendere alcuni effetti personali lasciati a casa di lui. Ed è proprio nell’abitazione di Alessio che l’omicidio si è consumato: probabilmente un litigio degenerato in tragedia, con Alamia che prende un coltello dalla cucina e uccide Janira, che tenta una difesa disperata ma non riesce a sfuggire al suo infausto destino. (aggiornamento di Dario D’Angelo)

Una ragazza di 21 anni è stata uccisa a Pietra Ligure dal fidanzato, che si è costituito ai carabinieri. La vittima è Janira D’Amato, che – stando alle prime ricostruzioni – sarebbe stata assassinata nel pomeriggio di ieri con alcune coltellate. Il suo corpo è stato scoperto però in serata: è stato ritrovato sul pavimento del salotto, riverso in una pozza di sangue. Il fidanzato 20enne, Alessio A., si è autoaccusato dell’omicidio: dopo il delitto si è confidato con uno zio, il quale lo ha convinto a costituirsi ai carabinieri. Ora è in stato di fermo: le indagini confermeranno o meno la sua colpevolezza. Nel frattempo il pm Daniela Pischetola, che coordina le indagini, si è recato sul posto. Ancora non sono chiare le ragioni che avrebbero spinto il 20enne ad uccidere la fidanzata. Secondo le testimonianze di alcuni amici della coppia, la gelosia potrebbe essere all’origine di questa tragedia.

La gelosia potrebbe aver spinto Alessio A. ad uccidere la fidanzata Janira D’Amato: l’ipotesi è stata avanzata dagli amici della coppia. Segnali in tal senso arrivano anche dalla pagina Facebook del 20enne, che si è costituito presso i carabinieri ieri sera: ha dedicato molti messaggi e citazioni d’amore alla fidanzata, ma anche due fotografie pubblicate dalla vittima con la gelosia come tema principale. «La gelosia nasce quando a quella persona ci tieni davvero», è scritto in un messaggio. Un vero e proprio monito nell’altro, «Lui è mio», oltre ad una serie di divieti («Non lo dovete contattare, non lo dovete salutare, e non dovete nemmeno guardarlo»). La vittima è un ex studentessa dell’alberghiero Migliorini di Finale Ligure: come riportato da Ivg, era allieva dell’accademia di Costa Crociere e volontaria della Croce Verde di Finale Ligure. Da poco aveva ottenuto la certificazione che l’abilitava a salire sui mezzi di emergenza.