Aveva appena 21 anni ed un futuro davanti, Janira D’Amato, ragazza di Pietra Ligure uccisa a coltellate nei giorni scorsi dall’ex fidanzato che da poco aveva deciso di lasciare. Per ucciderla, Alessio Alamia Burastero, assassino reo confesso 20enne, ha sferrato ben 15 coltellate, con una violenza tale da far rompere la lama. Per i pm, come riporta Il Secolo XIX, si è trattato di un omicidio premeditato. Ma cosa avrebbe portato il giovane a commettere un così atroce delitto? Tutto sarebbe partito dal giorno in cui Janira ha iniziato a concretizzare il suo sogno: prendere parte ad un tirocinio a bordo della Costa Crociere. Dopo 4 anni di fidanzamento, Alessio inizia a perdere la testa tormentando la sua fidanzata e non solo. “Per lui era un’ossessione, era geloso, non voleva accettarlo”, ha commentato il cassiere di un negozio sotto la casa del giovane killer reo confesso. In tanti avevano provato a farlo ragionare, facendogli capire che per Janira D’Amato quella sarebbe stata l’occasione della vita, ma il 20enne non ha mai voluto sentire ragioni. Neppure quando la ragazza, che aveva deciso di porre fine alla loro relazione da due settimane, aveva deciso di recarsi in casa del giovane per prendere le sue cose e salutarsi per l’ultima volta, come chiesto dallo stesso ex. Dopo averla massacrata, Alessio si è lavato, si è cambiato ed è uscito di casa portando con sé il cellulare di Janira, poi si reca da nonna Paola e le rivela quanto accaduto, seppur in modo più edulcorato.
Grazie alle parole della nonna, Alessio Alamia Burastero ha deciso di vuotare il sacco e confessare ai Carabinieri l’omicidio terribile della ex fidanzata Janira D’Amato: “Ho fatto una cavolata. Ho accoltellato e ucciso la mia fidanzata”. Il Secolo XIX oggi riprende proprio le parole della nonna poche ore dopo il massacro della 21enne. “Lo aspettavo per cena. Gli avevo preparato i ravioli che lui ama tanto, ma non vedendolo arrivare l’ho chiamato al telefono”: inizia così il racconto della donna in riferimento al nipote 20enne e che si è macchiato dell’atroce delitto di Janira. E’ lei ad aver accompagnato Alessio dai Carabinieri, insieme ad un vicino di casa. Nonna Paola ha poi rivelato la versione del nipote: “Mi ha detto che Janira lo ha spinto più volte e che prendeva a calci anche il cane”. Lui avrebbe cercato di calmarla, lei lo avrebbe minacciato con un coltello puntandoglielo alla gola. “E’ orribile quello che è successo. Alessio non è un assassino”, ha aggiunto la donna. Il racconto di Alessio, tuttavia, non avrebbe trovato riscontro rispetto a quanto emerso dalle indagini. Per nonna Paola il dolore resta immenso, al punto da dichiarare: “Ora siamo due famiglie distrutte”. In concomitanza al delitto di Janira, la nonna dell’assassino reo confesso ha anche appreso il tentativo di suicidio del nipote.