Colpo di scena nel caso relativo all’omicidio di Antonella Lettieri e a rivelarlo è stato Storie Vere, il programma di Raiuno: dai primi esami scientifici sono state trovate tracce di Dna sotto le unghie della donna, che sarebbero riconducibili al figlio di Salvatore Fuscaldo. Quello del padre, invece, sono state trovate sui vestiti della vittima, ma non quelli che indossava il giorno in cui è morta. Gli inquirenti nutrono poi dei sospetti in merito alla confessione del vicino di casa di Antonella Lettieri, che potrebbe aver deciso di uscire allo scoperto per coprire qualcuno. A tal proposito l’avvocato Giuseppe Marazzina a La Vita in Diretta ha dichiarato: «La confessione sicuramente ha chiarito un aspetto, ma è parziale. Non tornano i conti con la scena del crimine. C’è questa seconda arma che fa pensare ad un secondo protagonista. L’elemento del Dna può rappresentare la chiave di volta, perché è un luogo indiziante, visto che è stato trovato sotto le unghie. Questo nome nuovo potrebbe essere l’altra parte che manca». (agg. di Silvana Palazzo)

Perché Salvatore Fuscaldo avrebbe mentito nella sua confessione sul delitto di Antonella Lettieri? A spiegarlo è stata la sorella della vittima, Rita, ai microfoni della trasmissione Pomeriggio 5. Alla giornalista Mediaset, qualche giorno fa, proprio dopo la confessione del bracciante agricolo 50enne, ha dichiarato: “Innanzitutto Antonella non aveva bisogno dei suoi soldi, perché Antonella per fortuna aveva un bellissimo lavoro, lavorava nel negozio di mia sorella e prendeva un bello stipendio… i soldini ce li aveva”. Con queste parole la donna ha smentito il presunto movente avanzato dall’uomo in carcere che ha rivelato di essere stato spesso ricattato dalla vittima in cambio del silenzio sulla loro relazione clandestina. “Ha rigirato la frittata, ha detto che mia sorella lo ricattava… Oppure lui ricattava mia sorella?”, si domanda oggi Rita, che ricorda come proprio Antonella Lettieri aveva lasciato in custodia il suo denaro in mano alla famiglia Fuscaldo. “Come fa lui adesso a dire il contrario, che mia sorella voleva dei soldi?”, si domanda senza pace la donna. “E’ proprio un grande ammaliatore, porco!”, ha chiosato ai microfoni della trasmissione dell’ammiraglia Mediaset, non prima di aver sottolineato il ruolo di “grande amico” di Salvatore nei confronti della 42enne, “invece era un grandissimo traditore”. Poi, sulla presunta relazione, Rita commenta: “Se c’è stato qualcosa significa che mia sorella lui l’ha plagiata, le ha fatto qualche violenza, capito? E mia sorella non poteva parlare perché questo qui sicuramente la ricattava, la minacciava…”. Cosa si aspetta ora la sorella di Antonella Lettieri? “Mi auguro che gli diano l’ergastolo”, ha chiosato in merito all’assassino reo confesso.

Le indagini sul delitto di Antonella Lettieri proseguono spedite con l’intento primario degli inquirenti di valutare la confessione resa nei giorni scorsi da Salvatore Fuscaldo, in carcere per l’omicidio della 42enne. Dopo il racconto dell’uomo non è mancata la reazione della famiglia di Antonella, che ha ritenuto le parole dell’orco delle mere bugie. Ai microfoni della trasmissione Pomeriggio 5, all’indomani della drammatica confessione del vicino di casa, la sorella Rita Lettieri ha detto la sua, esprimendo non poca rabbia. “Quando abbiamo saputo che lui ha confessato, guarda, è stata una serata bruttissima”: così la sorella di Antonella al telefono con l’inviata della trasmissione dell’ammiraglia Mediaset. “E’ come se avesse ucciso un’altra volta mia sorella”, ha aggiunto Rita, che non crede ad una sola parola di quanto asserito da Fuscaldo. “E’ un grande manipolatore, un bugiardo orco…”, ha commentato, ribadendo come le cose dette siano “false, sbagliate”. Non si placa, dunque, la rabbia della famiglia della vittima nei confronti dell’uomo che ha confessato di aver ucciso la commessa 42enne dopo i numerosi ricatti economici e non solo in cambio del silenzio sulla loro presunta relazione amorosa, che andava avanti in gran segreto da almeno sei anni.

Il coltello a serramanico usato per uccidere la povera Antonella Lettieri non è ancora stato trovato. Gli inquirenti che indagano al caso di Cirò Marina, erano certi di riuscire a trovarlo nella medesima area in cui, nei giorni scorsi, è stato rinvenuto un tubo in ferro altamente compatibile con le ferite sul corpo della vittima – ed attualmente al vaglio dei Ris di Messina -, come indicato dall’assassino reo confesso Salvatore Fuscaldo. Al tempo stesso, però, non sono stati trascurati anche altri luoghi alla luce dei dubbi registrati nell’ambito della confessione resa in carcere dal bracciante agricolo 50enne, presunto amante della vittima 42enne. La conferma in merito alla prima arma ed il ritrovamento della seconda, sotto certi aspetti potrebbe giocare un punto a favore di Fuscaldo poiché darebbe maggiore credibilità al suo racconto. Stando alla ricostruzione della sua confessione spontanea resa al cospetto del procuratore ed in presenza del suo avvocato difensore, come rivelato dalla trasmissione Quarto Grado, l’uomo avrebbe agito in modo violento nei confronti di Antonella Lettieri, sua vicina di casa e migliore amica della moglie Caterina Avena, in quanto da tempo sarebbe stato ricattato dalla stessa. Secondo il suo racconto, la commessa 42enne aveva per anni comprato il suo silenzio relativo alla loro relazione segreta, per non destare sospetti in paese. Se solo fosse venuto tutto allo scoperto, infatti, ci sarebbe stato uno scandalo clamoroso. In realtà, a Cirò in tanti sospettavano della loro relazione clandestina, sebbene nessuno ne avesse mai parlato apertamente prima del tragico delitto. Il prezzo del silenzio di Fuscaldo, sempre a sua detta, era spesso paragonabile al pagamento di bollette, altre spese, prestiti e piccoli favori. Una situazione che, nel tempo, avrebbe portato l’uomo all’esasperazione, poi culminata nell’omicidio di Antonella Lettieri.

Nel corso della sua confessione, sarebbe trapelata anche una sorta di giustificazione rispetto al disordine rinvenuto in casa di Antonella Lettieri, al momento del ritrovamento del suo cadavere. Sin dall’inizio gli inquirenti erano convinti che potesse essere stata una messinscena dell’assassino per depistare le indagini e spostarle sulla rapina dagli esiti negativi. Nulla però era stato portato via dall’appartamento. A spiegare cosa si nascondesse dietro la casa messa letteralmente a soqquadro, è stato Salvatore Fuscaldo che, dal carcere, ha rivelato come lo stesso, dopo l’omicidio di Antonella, si fosse messo alla ricerca disperata dell’agenda della vittima. Qui, a sua detta, la donna era solita appuntare costantemente tutti i loro incontri segreti. L’agenda tuttavia non sarebbe ancora stata trovata, motivo per il quale non è stato possibile confermare, al momento, il racconto dell’uomo arrestato per il delitto della commessa di Cirò Marina. Tuttavia, se dovesse venire alla luce il diario della vittima, questo potrebbe realmente aprire un nuovo scenario, ovvero far trapelare tutti i segreti scabrosi da confermerebbero il movente avanzato dall’assassino reo confesso ed ipotizzato dalla magistratura. Quanto finora emerso, tuttavia, avrebbe incontrato il commento della sorella della vittima che, ai microfoni della trasmissione di Rete 4 ha smentito categoricamente i racconti fantasiosi del bracciante agricolo, al punto da commentare, in riferimento alle presunte menzogne dell’uomo, definito “orco”: “Non escludiamo che ne racconti anche altre”.