A quasi un anno dalla condanna all’ergastolo a carico di Massimo Bossetti, ritenuto dai giudici bergamaschi il vero responsabile del delitto di Yara Gambirasio, il prossimo 30 giugno prenderà ufficialmente il via il processo d’Appello a carico del muratore di Mapello. Un’occasione che servirà a lui ed alla sua difesa per dimostrare la sempre ribadita innocenza di Bossetti e i problemi emersi nel primo grado in riferimento a quello che è stato definito un “Dna monco”. “Monco” perché privo della parte mitocondriale, ovvero di quella parte trasmessa in linea materna. Per questo i suoi legali starebbero puntando alla tesi del presunto fratellastro, figlio di Guerinoni ma non di Ester Arzuffi, madre del proprio assistito. Un’indiscrezione emersa di recente dal settimanale Oggi e destinata a fare non poco discutere ma che soprattutto, come ribadisce Il Giorno nella sua edizione online, andrebbe a giustificare anche la richiesta della superperizia sul Dna, così fortemente voluta dallo stesso imputato.
Dopo la clamorosa rivelazione di qualche mese fa, la madre di Massimo Bossetti, Ester Arzuffi, è tornata a far parlare di sé con una lettera scritta a mano e invia a papa Francesco. La missiva è stata ripresa anche dal settimanale Giallo che ricorda come la donna abbia chiesto al Santo Padre di pregare per lei e per il figlio Massimo, presunto assassino di Yara Gambirasio e in attesa del processo d’Appello. Ester auspica che l’uomo possa essere giudicato innocente nel secondo procedimento che lo vedrà presto protagonista, a Brescia, a partire dal prossimo 30 giugno. Come ribadisce il giornale specializzato in cronaca nera, proprio alla vittima 13enne di Brembate la donna non avrebbe rivolto alcun pensiero, ignorandola così come il resto della sua famiglia. “Il nome di Yara è a malapena citato all’inizio della missiva ma solo per spiegare al Pontefice di quale caso giudiziario si sta parlando”, si legge su Giallo. Ma cosa avranno pensato i genitori della piccola uccisa, vere vittime dell’intera vicenda? “E’ per loro che il Papa e tutti gli uomini di fede dovrebbero pregare”, chiosa il settimanale.
Il Dna di Ignoto 1, attribuito dall’accusa a Massimo Bossetti, continua ad essere il vero protagonista nel giallo sul delitto di Yara Gambirasio. Il muratore di Mapello condannato in primo grado all’ergastolo con l’accusa di essere stato lui ad uccidere la tredicenne di Brembate occultandone poi il cadavere, da anni respinge un suo coinvolgimento nell’atroce vicenda, sebbene non sappia spiegarsi la presenza del suo Dna sugli slip e sui leggings della povera vittima. Per i giudici bergamaschi non ci sono dubbi: quel Dna, la cosiddetta “prova regina”, appartiene a lui e lo incastra alle sue responsabilità. Ma Bossetti non ci sta ed intende quindi ribadire la sua innocenza nell’ambito dell’imminente processo d’Appello, che si svolgerà di fronte alla Corte di Brescia dal prossimo 30 giugno. La sua difesa mirerà a ribaltare la tesi del Dna finora evidenziata dall’accusa, spiegando come mai a sua detta, sarebbe necessario procedere con una superperizia che potrebbe scagionare definitivamente Bossetti.
L’ipotesi – per alcuni inverosimile – sulla quale faranno leva i difensori dell’imputato nel processo di secondo grado, avrebbe addirittura a che fare con l’esistenza di un presunto fratellastro di Massimo Bossetti, il vero Ignoto 1 nonché assassino di Yara Gambirasio. Dell’argomento si è occupata anche la trasmissione Quarto Grado nell’ultimo appuntamento, durante il quale ha tentato di fare luce sulla donna con la quale Giuseppe Guerinoni – padre biologico di Bossetti – possa avere avuto una relazione extraconiugale dalla quale potrebbe essere nato il presunto fratellastro. A tal proposito, come riferisce il sito UrbanPost.it, l’ex parroco di Gorno, il paesino nel quale viveva Guerinoni, sarebbe a conoscenza di fatti che potrebbero rivelare la verità sulla presunta vera madre di Ignoto 1 poiché molti anni fa avrebbe raccolto la confessione di una donna che gli rivelò di aver dato alla luce un figlio nato da una relazione clandestina con l’autista deceduto nel 1999.
La madre di Ignoto 1, non sarebbe Ester Arzuffi ma un’altra donna con la quale Giuseppe Guerinoni avrebbe avuto una relazione segreta. E’ questa la tesi della difesa di Massimo Bossetti e che vorrebbe portare in aula nell’ambito del processo d’appello per l’omicidio di Yara Gambirasio. Partendo da questa pista, dunque, un interrogativo sorge spontaneo: chi è la misteriosa donna con la quale Guerinoni avrebbe avuto una relazione e dalla quale sarebbe nato il presunto fratellastro di Bossetti? Il sacerdote di Gorno potrebbe conoscere la risposta ma avrebbe deciso di non rivelare nulla alla magistratura, appellandosi al segreto confessionale. Nel corso della trasmissione di Rete 4, Giorgio Sturlese Tosi avrebbe rivelato di aver scoperto la donna in questione, dopo approfondite indagini compiute sul posto. Si tratterebbe di una signora conosciuta nella zona come “La frissina” o “La trissina”, la cui famiglia sarebbe già stata attenzionata in passato dagli inquirenti durante la fase delle indagini nel corso della quale furono raccolti i Dna a tutti gli abitanti della zona per la comparazione del nucleare.
A sostegno di tale tesi, anche l’importante intercettazione da parte della moglie di Guerinoni e della figlia, entrambe consapevoli delle scappatelle dell’uomo. La vedova, in una conversazione avvenuta due anni dopo il delitto di Yara Gambirasio, parlando con la figlia aveva rivelato: “Mi disse: Laura, scusami, ho fatto lo scemo”. Come approfondisce UrbanPost.it, se la presunta paternità di Guerinoni dovesse trovare conferma, anche in vista dell’inizio dell’Appello, questo potrebbe non influire più di tanto sul dato oggettivo che avrebbe portato ad inchiodare Massimo Bossetti, ritenuto l’assassino di Yara Gambirasio. La presenza di un presunto fratellastro, infatti, non basterebbe a spiegare la presenza del suo Dna nucleare – secondo le indagini e la scienza corrispondente per il 50% a quello di Guerinoni e per la restante parte a quello di Ester Arzuffi – sui vestiti della vittima.