Una vera e propria tragedia quella che si è consumata a Roma, dove nella notte è stato dato alle fiamme un camper di una famiglia rom, provocando la morte terribile di due bambine di 4 e 8 anni e della sorella maggiore di 20 anni. La Procura di Roma che nel frattempo indaga per omicidio volontario e incendio doloso, come rivela il quotidiano Il Messaggero nell’edizione online ha fatto sapere l’acquisizione di filmati importantissimi e che potrebbero portare presto a far identificare i responsabili della tragedia. Una telecamera, infatti, avrebbe ripreso una persona mentre lancia una bottiglia con liquido infiammabile contro il camper andato a fuoco. A confermare quanto evidenziato dalle immagini video anche la presenza di tracce di liquido incendiario nei pressi del mezzo all’interno del quale erano in 11, tutti bambini o adolescenti, mentre i genitori non stavano dormendo con loro. Le tre vittime non sono riuscite a mettersi in salvo a differenza degli altri fratelli, alcuni dei quali estratti grazie al pronto intervento dei Vigili del fuoco giunti sul posto della tragedia dopo l’allarme. La Scientifica, intanto, prosegue negli accertamenti al fine di fare totale chiarezza su quanto avvenuto. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
Il rogo del camper rom in piena Centocelle ha fatto scattare subito le prime indagini della Procura di Roma che pochi istanti fa ha fatto sapere di aver aperto l’ipotesi di omicidio volontario oltre al rogo doloso. Sono due le piste principali che gli inquirenti stanno seguendo: da un lato le faide interne alla comunità rom, con la numerose famiglia di 13 componenti che ha raccontato di aver subito minacce negli ultimi giorni. In secondo luogo, emerge anche la possibilità di un atto doloso a scopo razzista, problema purtroppo sempre aperto a Roma e non solo rispetto alle etnie rom che tra crimini e furti non sono certo ben sopportate dai cittadini. A determinare tale configurazione la scoperta di tracce di liquido infiammabile all’esterno del camper andato a fuoco: nelle prossime ore le novità specie dagli interrogatori fatti alla famiglia scampata alla strage, purtroppo non tutta vista la morte delle tre sorelle giovanissime di 20, 8 e 4 anni.
Tragedia a Roma questa notte con un camper di una famiglia rom che è andato a fuoco nella zona di Centocelle in via Mario Ugo Guattari con un bilancio gravissimo: tre ragazze, una di 20 anni e le due sorelline di 8 e 4 anni sono rimaste intrappolate e morte carbonizzate durante l’incendio improvvisamente divampato all’interno del camper posteggiato sulla via romana. Era precisamente all’interno di un centro commerciale e purtroppo le fiamme – probabilmente nate da una rottura della stufetta – hanno avvolto completamente il veicolo rendendo inutile l’intervento dei Vigili del Fuoco avvertiti dal vicinato. Le tre ragazzine sono morte mentre la famiglia è riuscita a sfuggire: la famiglia Halinovic perde così tre figlie, Angela (2012), Francesca (2009) ed Elisabeth nata nel 1997. Alcuni sono riusciti a scappare in tempo, altri invece sono stati aiutati dai Vigili del Fuoco che sono riusciti ad estrarre alcuni elementi della numerosa famiglia di etnia rom. Sul posto questa mattina si è recata il sindaco di Roma, Virginia Raggi, per provare a verificare di persona il degrado e il livello di povertà raggiunta da alcune aree della Capitale.
L’elemento che lascia più impressione, ovviamente dopo la morte di tre ragazze e bambine giovanissime, nella tragedia del camper incendiato a Roma è che in quel veicolo vivevano in 13 persone. Un normalissimo camper, come si vede dalle immagini (anche se ora ovviamente carbonizzato) che però ospitava due genitori e ben 11 figli. Una condizione di vita assurda e insensata, con la situazione igienica e sociale evidentemente altamente al di sotto del grado accettabile. Il rogo di fiamme ancora non si sa per quale motivo sia sorto, ma è ipotizzabile che una bombola a gas non funzionante, o una stufetta, in un luogo cosi stretto e con cosi tante persone possa aver generato l’incendio nel quale tre ragazze innocenti sono morte. La situazione rom torna dunque di strettissima attualità a Roma come nel resto d’Italia, con purtroppo tantissime altre realtà che in ogni parte del nostro Paese, specie nelle grandi città, vivono le medesime condizioni e situazioni della famiglia Halinovic.