, ex amante di Alexander Boettcher, ribattezzati come la coppia dell’acido per via di alcuni agguati commessi e per i quali sono in carcere, è tornata in aula per testimoniare nel processo d’Appello a carico dell’ex broker. Un’occasione che ha permesso ai due di rivedersi e nel corso della quale l’ex bocconiana ha usato parole durissime contro il giovane, come riporta il quotidiano Corriere.it. La ragazza ha definito un “piano perverso” quanto accaduto nell’ambito delle aggressioni con l’acido, frutto della mente di Alexander. A detta di Martina, lo stesso Boettcher avrebbe individuato nel carcere la sua condanna: “Io ero l’unica che doveva finire dentro”. La Levato ha definito l’ex fidanzato il solo regista dei blitz, spinto dalla gelosia ossessiva nei suoi confronti. Poi ha puntato il dito contro l’imputato definendo ingiusto il fatto che non si sia mai preso le responsabilità per quanto commesso. A distanza di un anno, la coppia dell’acido è tornata nella medesima aula sebbene non si sia mai scambiata neppure uno sguardo. Non è mancata la replica del giovane ex broker, che ha asserito: “Lei ora mi odia, perché ho cercato di tenere lontano da questa storia nostro figlio”. Parallelamente alla loro vicenda giudiziaria iniziata il 28 dicembre 2014 con l’arresto che fece seguito all’aggressione a scapito di Pietro Barbini, procede la battaglia legata alla custodia del figlio, che la Corte d’Appello ha definito adottabile nelle passate settimane ma che resta ancora affidato ad una casa famiglia in vista della decisione della Cassazione.
Una Martina Levato oltremodo determinata, quella che ha fatto accesso oggi in aula a Milano, in vista dell’Appello a carico di Alexander Boettcher. La giovane ex bocconiana ha sottolineato come a differenza del 34enne, lei si sia assunte tutte le responsabilità di quanto accaduto, ed ha ribadito come la regia di tutto sia stata proprio di Alex. Quale fu, invece, il ruolo di Andrea Magnani? Lui, a detta della Levato, ebbe un compito “secondario, di supporto”. A differenza di Martina, dal giorno del suo arresto Boettcher si è sempre dichiarato innocente. La Corte d’Appello ha ritenuto necessaria la deposizione della ragazza nella quale ha ammesso l’ossessione morbosa dell’imputato nei suoi riguardi e la sua sottomissione totale. A tal proposito la giovane ha anche rivelato l’esistenza di un inquietante “patto” in base al quale lei avrebbe dovuto entrare in carcere “per espiare i miei torti”, mentre Alex e Magnani no. “Dovevo sempre essere io in prima linea a rischiare”, ha aggiunto. Un piano diabolico, quello emerso dalle parole di Martina Levato, nato dalla mente dell’ex che aveva il potere di stabilire tutto, dai mezzi ai tempi nei quali agire: “Volevo solo assecondare il mio uomo”, ha aggiunto. Di fronte alle accuse della giovane, Alexander per l’intera durata della deposizione ha sempre tenuto la testa bassa, per poi respingere con forza le accuse di essere stato lui il regista dei blitz.