La sentenza della Cassazione sul divorzio in Italia la chiamano già “terremoto giurisprudenziale” gli avvocati matrimonialisti: con la sentenza 11504/17 depositata questa mattina in materia di assegno di mantenimento in caso di divorzio ha stabilito di fatto nuovi rivoluzionari parametri. «Si supera il precedente orientamento, che collegava la misura dell’assegno di mantenimento al parametro del ‘tenore di vita matrimoniale’, indicando come parametro di spettanza dell’assegno, avente natura ‘assistenziale’, la ‘indipendenza o autosufficienza economica’ dell’ex coniuge che lo richiede», si legge nell’ordinanza della Corte a supporto con la sentenza. I giudici hanno respinto il ricorso con il quale l’ex moglie del ministro Vittorio Grilli (responsabile dell’Economia e Finanze durante il Governo Monti) chiedeva l’assegno di divorzio già negatole «con verdetto emesso dalla Corte di Appello di Milano nel 2014, che aveva ritenuto incompleta la sua documentazione dei redditi e valutato che l’ex marito dopo la fine del matrimonio aveva subito una “contrazione” dei redditi», si legge su Repubblica nello speciale dedicato oggi alla importante sentenza sul divorzio.
In sostanza i nuovi criteri stabiliti dalla sentenza della Cassazione sono a loro modo rivoluzionari: secondo i giudici infatti, «”il rapporto matrimoniale si estingue non solo sul piano personale ma anche economico-patrimoniale, sicché ogni riferimento a tale rapporto finisce illegittimamente con il ripristinarlo, sia pure limitatamente alla dimensione economica del tenore di vita matrimoniale, in una indebita prospettiva di ultrattività del vincolo matrimoniale». In poche parole, se divorzio deve essere lo deve essere fino in fondo, non dovendo “recuperare” un tenore e uno stile di vita precedente. «Viene cancellato il criterio del tenore di vita per quantificare e riconoscere l’assegno divorzile», spiega a Tg Com24 l’avvocato Gian Ettore Gassani, presidente dell’associazione matrimonialisti italiani. «Potrebbe scomparire d’ora in poi un principio cardine della legge sul divorzio». Secondo l’esperto di matrimoni e divorzi il vero passaggio rivoluzionario di questa sentenza è paradossalmente un altro, regalando due spunti molto interessanti: «le coppie con stipendi fissi hanno solo l’assegno per i figli; sono quelle ricche, fatte di vip, professionisti e commercianti a giovarsi di questa pronuncia», spiega ancora Gassani. I divorzi non saranno dunque più un “affare” per alcuni? «La Cassazione comunque eleva l’asticella culturale, il matrimonio non è un affare. Se si vive insieme è un conto, insomma, ma l’assegno viene concesso con oculatezza».