Medici senza frontiere nel mirino della Procura di Trapani: è la blasonata organizzazione non governativa ad essere finita al centro dell’inchiesta con il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina come ipotesi di reato. La clamorosa rivelazione è lanciata da Panorama, secondo cui una decina di membri della più importante organizzazione umanitaria sono oggetto di approfondimenti da parte degli uomini della polizia di Stato. I magistrati siciliani hanno aperto un fascicolo di indagine a carico di ignori agli inizi di febbraio, ma stanno cominciando ad emergere indiscrezioni destinate a far discutere.
Nel mirino non sono finiti semplici operatori o marinai delle navi, ma esponenti di spicco della Ong, italiani e stranieri. Si tratta di figure che occupano ruoli decisionali in Medici senza frontiere. L’inchiesta della Procura di Trapani non si è concentrata sull’operato di una singola nave: sta prendendo in considerazione il ruolo e la missione dell’organizzazione nel Mar Mediterraneo. Secondo Panorama, ci sarebbero elementi concreti a rafforzare l’ipotesi investigativa. Sarebbero stati forniti dagli stessi membri dell’equipaggio delle navi: avrebbero svelato anomalie nelle operazioni di salvataggio non scaturite da alcuna richiesta di soccorso.
Nei giorni scorsi proprio la direttrice delle risorse umane e del medical support di Medici senza frontiere è intervenuta sul caso relativo al ruolo delle Ong nel Mediterraneo: «Sono molto tranquilla riguardo il lavoro che stiamo portando avanti anche perché noi ci stiamo occupando di una mansione che non dovrebbe essere svolta da noi. Sono gli Stati europei che dovrebbero permettere il passaggio legale nel Mediterraneo, ma questo non solo non avviene, col tempo le cose vanno a peggiorare», ha dichiarato Federica Nogarotto.