-È italiana la prima coppia di alpinisti ad aver scalato insieme tutti gli Ottomila del mondo. Si tratta di Nives Meroi e Romano Benet, originari di Tarvisio, che conquistando la vetta dell’Annapurna, in Nepal, a 8.091 metri d’altezza, hanno inserito il 14esimo e ultimo tassello del loro eccezionale record. L’impresa è stata raggiunta seguendo quello che nel gergo viene chiamato “stile alpino”, scalando cioè la montagna senza ossigeno supplementare e senza ausilio di portatori d’alta quota. Nives e Romano, rispettivamente classe 1961 e 1962, hanno completato la scalata seguendo la cosiddetta via dei Francesi, un sentiero che non veniva utilizzato da diversi anni, che con una piccola variante sul percorso tradizionale gli ha consentito di evitare i passaggi più pericolosi. Gli alpinisti italiani hanno allestito cinque campi d’alta quota prima che stanotte, da un’altitudine di 7200 metri è scattato l’assalto finale alla cima. Come riportato da La Repubblica, al telefono con la sorella Leila, Nives Meroi hanno definito quella dell’Annapurna la loro “salita più impegnativa ma anche la più bella. L’ascensione dell’Annapurna incarna in pieno il nostro modo di vivere la montagna: abbiamo lavorato di squadra con gli spagnoli (Alberto Zerain e Jonatan Garcia, ndr), pestato neve alta fino alla cintola, portato su e giù la nostra tenda, faticato tantissimo”. 



La prima scalata di una vetta superiore agli 8000 metri della coppia italiana risale al 1994: 4 anni più tardi arrivò il Nanga Parbat in Pakistan. Meroi e Benet avevano già tentato di scalare l’Annapurna nel 2009, quando le condizioni proibitive della montagna gli impedirono di realizzare l’impresa. Prima di godersi il panorama da quella che viene definita la “Dea dell’Abbondanza”, gli alpinisti tarvisiani avevano raggiunto la loro 13esima vetta lo scorso anno, quando riuscirono a scalare gli 8473 metri del Makalu. Secondo il portale 8000ers.com, oltre ai due alpinisti italiani solo altri 34 sono riusciti a scalare tutti e 14 gli Ottomila del Pianeta e solo la metà non hanno utilizzato ossigeno supplementare. La loro impresa assume una valenza doppia anche in considerazione dell’aplasia midollare riscontrata alcuni anni fa a Romano Benet, che costrinse l’uomo a subire due trapianti di midollo osseo e ad osservare un periodo di stop di circa due anni. La moglie, vicina al record poi ottenuto dalla coreana Eun-Sun Oh nel 2010, che per prima scalò tutti gli Ottomila, sospese la sua attività fino al 2012 quando, quando insieme al marito tornò a dedicarsi all’impresa portata oggi a compimento.

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