La scomparsa di Silvia Pavia è avvolta dal mistero: della 52enne originaria di Torino, ma residente a Montecarlo da 4 anni, non si hanno più notizie dalle 9:06 del 26 aprile scorso. A quell’ora è partito l’ultimo sms indirizzato al compagno:”Bacio ok, a oggi pomeriggio”, quel Pierluigi Lajolo, che a La Stampa parla di Silvia come “una donna senza grilli per la testa, sportiva, grande lettrice, ottima viaggiatrice”. Un’ora e mezza più tardi, intorno alle 10:25, le videocamere di sorveglianza posizionate sulla strada che da San Maurizio porta a Borgaro hanno ripreso la 500 grigia di Silvia imboccare la strada che porta a Torino.



Da quel momento, però, nessuna traccia della 52enne: la macchina della donna, che pure è stata cercata in lungo e in largo, non è stata trovata. Gli effetti personali di Silvia, dal rolex al cellulare per finire alla carta di credito, sono rimasti o nell’armadietto del maneggio da cui avrebbe dovuto fare ritorno, o a casa. Non esiste neanche l’opportunità che si sia allontanata volontariamente, magari per inseguire il sogno di un amore folle conosciuto sui social: la donna, infatti, non aveva neanche un profilo Twitter o Facebook.



-Che fine ha fatto, allora, Silvia Pavia? Nella sua vita c’è una sola “macchia”, e risponde al nome di depressione. Il compagno lo ha confermato: per curarla si era rivolta prima ad uno psicologo e poi da un medico, che gli aveva prescritto una cura blanda, da 7 gocce di Lexotan al giorno. Silvia era ossessionata dal tempo che passa: si scattava dei selfie e al compagno confidava:”Guarda questa ruga, ce n’è un’altra. Non ti piacerò più”. A nulla servivano le rassicurazione di Pierluigi, secondo cui con Silvia, ereditiera di una famiglia della borghesia di Torino, il futuro non rappresentava un assillo, discussioni non ve n’erano mai. Soltanto pochi giorni prima della sparizione, i due avevano trascorso una bella giornata a Nizza:”Eravamo andati a pranzo a Nizza in scooter, passando dalla grande corniche. Due scooter, eh. Ed è andato tutto benissimo. Se Silvia fosse stata stordita da psicofarmaci non avrebbe certamente potuto affrontare quel giro”.



Per questo la scomparsa è ancora più inspiegabile, perché un motivo plausibile non sembra davvero esserci. A questo punto assume una valenza doppia la segnalazione di Serena, un’estetista che sostiene di aver visto Silvia Pavia a pochi passi dall’abitazione di Torino della coppia:”Stavo chiudendo il negozio. Lei mi è passata accanto e mi ha toccato una spalla chiedendomi ‘Come va’?”. Se l’avvistamento fosse confermato, vorrebbe dire soltanto una cosa: Silvia non voleva nascondersi. Dov’è finita allora? Il giallo è ancora lontano da una soluzione.