Proseguono senza sosta le indagini sull’esplosione avvenuta a Roma, nei pressi delle Poste. Una doppia bomba è esplosa in strada e ora gli investigatori stanno lavorando su alcune possibili analogie tra questo episodio e uno avvenuto di recente, sempre nella Capitale e con obiettivo ancora le Poste. Per ora non ci sono certezze su una connessione, eppure ci sono degli elementi – come l’ordigno, l’obiettivo e il fatto che si sia trattato di un atto dimostrativo – che inducono a pensare ad un collegamento. Gli esami di laboratorio della Polizia Scientifica, come riportato da Repubblica.it, dovranno verificare se ci sono elementi in comune, quindi se si può parlare di un’unica mano in grado di assemblare pezzi che poi innescano l’esplosione e l’incendio di liquidi infiammabile. A tal proposito Massimo Improta, responsabile ufficio protezione generale e soccorso pubblico della questura di Roma, ha dichiarato: «L’esplosione di oggi è molto simile a un’altra avvenuta la scorsa settimana in via Laurentina, sempre davanti a un ufficio delle Poste». (agg. di Silvana Palazzo)



La Procura di Roma procede per il reato di “atto di terrorismo con esplosivo” per la vicenda della doppia esplosione a Roma in via Marmorata presso il palazzo delle Poste Italiane di questa mattina. Un’auto danneggiata, tanta paura e nessun ferito: non sono tanto gli effetti materiali a preoccupare rispetto all’attentato in zona Aventino, piuttosto l’ombra sull’origine e la responsabilità dell’atto dinamitardo. La pista anarchica, ma non ci sono state rivendicazioni ancora, quella del terrorismo internazionale ma anche qui non ci sono indizi che possano portare alle piste islamiche (anche perché l’attentato è stato “atto a non offendere”). Il buio rispetto alla doppia bomba, questo preoccupa gli inquirenti e nelle prossime ore si cercherà di scoprire qualcosa di più, magari partendo dalle immagini delle telecamere delle Poste posizionate nel parcheggio dove esplose le due bombe.



La pista anarchica rimane la primaria per l’esplosione alle Poste di Via Marmorata: lo ha confermato ancora Massimo Improta, responsabile dell’ufficio di prevenzione e soccorso pubblico della polizia di Stato. «Era un piccolo ordigno e probabilmente il contenuto massimo di liquido raggiunge un litro: non era posizionato per incendiare una macchina: era a terra in un posto vuoto tra due auto in sosta, quindi avrebbe potuto colpirle, ma senza causare eccessivi danni», spiega ai cronisti il responsabile della polizia romana. Sono ovviamente in corso le comparazioni con i materiali ritrovati in questo parcheggio con quelli di recenti altri atti dinamitardi contro le Poste nella Capitale, in particolare quello di qualche giorno fa in Via Laurentina. «Un botto fortissimo è stato il secondo, qualche minuto dopo il primo. Nessuno si è fatto nulla ma sono sicura, le esplosioni avvertite sono state due», racconta una testimone a Rai News24 e Il Messaggero (qui sotto il video dell’intervista). Non ci sono al momento conferme dal punto di vista del materiale trovato, visto che ancora le autorità parlano di una bomba esplosa, un ordigno rudimentale attivato pare con un timer a distanza. 



Il caso dell’esplosione a Roma – che alcuni testimoni continuano a dire siano state due bombe e non una come viene al momento considerata come pista principale – prosegue nelle indagini e con le prime scoperte: l’atto esplosivo scoppiato alle Poste di Via Marmorata sarebbe stato provocato da un ordigno rudimentale, e tra le primissime piste scattate quella anarchica sarebbe quella privilegiata dai pm. «La pista anarchica è presa in considerazione per il tipo di ordigno usato e l’obiettivo scelto, le Poste, già in passato oggetto di azioni analoghe», riporta Tg Com24 utilizzando fonti della Procura. Proprio per i numerosi atti dinamitardi presso le Poste da parte di individui legati al mondo dell’insurrezionalismo anarchico, quella sede storica della città di Roma vede sempre in servizio un artificiere della Polizia, entrato in azione proprio questa mattina un attimo dopo la forte esplosione avvertita in tutto il Palazzo.

«Un gesto dimostrativo, l’ordigno non era atto ad offendere», racconta Massimo Improta della Questura di Roma chi istanti fa. Gli artificieri hanno rinvenuto un ordigno esploso tra due auto del parcheggio, ma anche due bottiglie in plastica da mezzo litro con all’interno liquido infiammabile, sempre lì nei pressi delle Poste. Saranno decisive le immagini a circuito chiuso per poter capire chi possa aver posizionato/azionato le bombe esplose: è invece rientrato l’allarme bomba al Circo Massimo, non si trattava nè di ordigno nè di terrorismo, un semplice oggetto incustodit che ha fatta scattare l’allarme sicurezza, specie in una mattina movimentata dall’attentato di Via Marmorata alle Poste.

La situazione a Roma è assai complessa: prima una doppia bomba radiocomandata alle Poste di Via Marmorata, con gli ordigni piazzati in una scatola (come riporta Il Messaggero) e che dunque aggrava la notizia d’origine che parlava di una sola bomba piazzata nel parcheggio di Via Marmorata in zona Viale Aventino. Ancora le notizie sono confuse e arrivano a poco a poco, dunque nelle prossime ore potremo essere più precisi anche riguardo al numero di ordigni e all’effettiva origine di questi attentati fino ad ora per fortuna senza grandi conseguenze. Non ci sono infatti feriti o vittime, solo un’auto danneggiata con le fiamme subito spente dai dipendenti delle Poste: intanto però al Circo Massimo viene annunciato un nuovo allarme bomba nei pressi di Piazza di Porta Capena, proprio a ridosso del grande monumento di Roma Antica. Sul posto artificieri e polizia, non si escludono anche qui tutte le ipotesi formulate, dall’allarme terrorismo fino al falso allarme, forse proprio per l’ansia procurata dalla doppia esplosione di zona Aventino.

Due piccoli pacchi contenenti liquido infiammabile. Prime ipotesi sull’esplosione verificatasi poco fa in via Aventino a Roma nei pressi di un ufficio postale. I pacchi bomba erano due, un primo scoppio e pochi istanti dopo uno più forte, danneggiata una vettura parcheggiata e tanta paura fra i passanti e gli impiegati dell’ufficio postale. «Abbiamo sentito un forte boato – racconta una testimone che lavora di fronte all’ufficio postale di via Marmorata – Pensavo fosse un mobile caduto dal piano superiore. Non ho visto fiamme, ma il botto è stato forte». In zona artificieri e vigili del fuoco, al momento non si esclude alcuna ipotesi neanche quella del terrorismo di matrice islamica. (agg. Paolo Vites)

Mistero a Roma, con una esplosione in strada presso Viale Aventino che sta spaventando i cittadini che ancora non stanno capendo l’origine di questo evento “esplosivo” nella prima mattina. Viene tutto precisamente in via Marmorata, come riporta l’Adnkronos in queste primissime notizie che arrivano semi-confuse dalle agenzie romane. Quello che è certo è l’esplosione avvenuta in strada nel centro di Roma, vicino alle Poste Italiane che hanno una sede e uno sportello proprio in via Marmorata. Sul posto tutte le autorità competente, a partire dai vigili del fuoco visto che un’auto è stata danneggiata e al momento non vi sono notizie di feriti o vittime accertate:

Le ipotesi rimangono tutte aperte, dalla fuga di gas di una casa nelle vicinanze fino alle più probabili pacco bomba o bomba carta lasciate nella via in zona Aventino. Intanto Luceverde Roma riporta la notizia: «#Roma Via Marmorata possibili difficoltà di circolazione causa accertamenti tecnici Altezza Ufficio delle Poste». Sono in corso tutte le verifiche del caso per poter avere nel breve tempo una origina certa di questa esplosione, con il timore terrorismo che purtroppo resta sempre una pista da non scartare, specie dopo i vari fatti che hanno colpito l’Europa negli ultimi mesi.