Le indagini sul delitto di Antonella Lettieri sarebbero giunte ad un nuovo punto fermo. Dopo la confessione di Salvatore Fuscaldo, bracciante agricolo 50enne, vicino di casa e presunto amante della vittima uccisa a Cirò Marina l’8 marzo scorso, il caso sembrava essere stato del tutto risolto. Ed invece sono ancora molte le incongruenze emerse dalle stesse dichiarazioni dell’assassino reo confesso. Lui insiste nel dire di aver fatto tutto da solo, ma i dubbi restano. Le ultime indiscrezioni emerse dal settimanale Giallo, avevano fatto emergere la presenza di un Dna sconosciuto sotto le unghie della commessa uccisa. Forse Antonella ha tentato di difendersi, come emerso anche dall’autopsia che ha riferito la rottura di alcune dita della donna, probabilmente nel vano tentativo di opporsi all’inaudita ferocia del suo killer. Eppure, al medesimo settimanale l’avvocato Francesco Amodeo, difensore di Salvatore Fuscaldo, insiste: “Sotto le unghie di Antonella Lettieri non c’è alcun Dna, per noi”.

Il suo assistito insisterebbe sul fatto di aver commesso tutto da solo e che quindi sarebbe da escludere categoricamente la presenza di tracce biologiche di altre persone sulla scena del crimine, “tantomeno quelle di suo figlio”. La vicenda è certamente delicata e, secondo quanto emerso dalle parole dell’avvocato del bracciante agricolo, la famiglia Fuscaldo sarebbe in attesa della deposizione degli atti ancora mancanti, delle immagini delle telecamere e di altri risultati relativi ad esami compiuti dai Ris. L’indagato in carcere, dunque, continua a difendere il figlio, sebbene lo stesso risulti iscritto nel registro degli indagati (come atto dovuto ed a piede libero), al pari della madre e di Francesco, il corteggiatore storico della vittima.

I dubbi degli inquirenti che indagano sul caso di Cirò Marina restano: possibile che Salvatore Fuscaldo abbia ucciso da solo Antonella Lettieri? L’uomo ha confessato di aver ucciso la sua presunta amante usando un tubo di ferro (forse ritrovato nelle campagne limitrofe) ed un coltello a serramanico, ma chi indaga crede possa essere stato aiutato da qualcuno. Anche per tale ragione, a breve, potrebbe esserci una imminente svolta. Il delitto di Antonella Lettieri, come ricorda il settimanale diretto da Andrea Biavardi, sarebbe avvenuto nel giro di pochi istanti. Stando al giovane Francesco Fuscaldo, noto in paese coma Gaetano, figlio 26enne di Salvatore Fuscaldo, lo stesso sostiene con forza di non c’entrare nulla con il delitto della commessa 42enne. Agli inquirenti ha raccontato che quella sera, proprio mentre Antonella veniva uccisa, lui si trovasse insieme ad alcuni amici. Un alibi, questo, sostenuto dalle stesse persone che erano con lui. Il dubbio, tuttavia, resta e sarebbe stato generato proprio dalla velocità con cui si è consumato l’atroce delitto.

Appena pochi minuti sarebbero bastati ad un eventuale complice, a dare una mano all’assassino reo confesso per poi mentire sugli orari. Ecco allora che il settimanale diretto da Andrea Biavardi insiste sul possibile coinvolgimento del 26enne ed a tal proposito sostiene che per escludere del tutto la sua presenza sulla scena del crimine, dove l’uccisione della donna sarebbe avvenuta in pochi istanti, appare necessario conoscere con estrema precisione gli orari di tutti gli spostamenti del ragazzo indagato. L’avvocato dei Fuscaldo, interpellato sull’argomento e spronato a riferire gli orari precisi ha replicato: “Queste informazioni sono coperte da segreto istruttorio”. Una frase che aprirebbe a nuovi interrogativi.